A fianco dei libici
Nella pesantissima situazione che si vive a Tripoli, la Chiesa cattolica continua ad essere al servizio della popolazione
I cattolici in Libia sono una minoranza molto piccola, anche se in questi ultimi anni il loro numero si è moltiplicato per via dell’enorme immigrazione proveniente dall’Africa sub sahariana e dall’Asia. Nella parrocchia-cattedrale latina, sotto la guida attenta e paziente di mons. Giovanni Martinelli, la comunità cattolica ha sviluppato la sua vita, sempre al servizio della popolazione libica. In particolare è da segnalare l’importanza della comunità cattolica filippina, composta in massima parte di infermiere e personale medico.
A proposito della situazione della comunità cattolica in Libia, mons. Tommaso Caputo, nunzio per Malta e Libia, ci ha detto quanto segue: «In merito alla grave situazione che si è determinata negli ultimi giorni in Libia, le comunità religiose che operano nei due Vicariati Apostolici di Tripoli e Bengasi, continuano a essere pienamente al servizio della popolazione e dei fedeli. La maggioranza delle 16 comunità femminili, composte da suore provenienti da diverse nazioni, presta la propria opera nel settore sanitario e, in queste ore, ha intensificato l’assistenza alla popolazione. Le religiose hanno espresso la volontà di restare accanto a chi soffre».
Prosegue il nunzio: «Allo stesso modo, anche i due vescovi ed i 15 sacerdoti proseguono il loro servizio ed intendono continuare la missione loro affidata. Pur nel difficile frangente che il Paese si trova a vivere, l’atteggiamento dei missionari presenti in Libia mira a infondere coraggio e ad assicurare ogni forma di assistenza possibile alla comunità cattolica – che è di circa 100 mila fedeli – e all’intera popolazione».
Conclude mons. Caputo: «Occorre peraltro rilevare che anche nel contesto attuale il popolo libico, come tradizionalmente ha sempre fatto, sta manifestando apprezzamento per la presenza e il servizio delle suore e dei sacerdoti. In questi giorni tale benevolenza si dimostra con gesti concreti di solidarietà e di protezione nei confronti dei religiosi presenti nel Paese».