A cielo aperto

È il santuario agreste di Fontanelle, nel Bresciano. Uno dei tanti luoghi mariani dove le guarigioni spirituali e talvolta anche fisiche manifestano la misericordia del Padre
Rosa Mistica Fontanelle

Sono diverse, nei nostri tempi, le presunte apparizioni della Madonna sulle quali non è stato ancora espresso un giudizio definitivo da parte dell’autorità ecclesiastica, pur avendo essa consentito il culto mariano là dove sarebbero avvenute, considerati i frutti di fede e di carità raccolti fra i fedeli che, numerosi, vi affluiscono. La più famosa di queste mete di pellegrinaggio è certamente Medjugorje, in Croazia.

 

Ma senza bisogno di uscire dalla nostra Italia, un altro luogo privilegiato da Maria lo troviamo nel Bresciano a tre chilometri da Montichiari, in località Fontanelle: una zona ricca di acque sorgive come indica lo stesso nome. Siamo in campagna e il santuario – santuario a cielo aperto se così vogliamo definirlo – consiste in una semplice cappella collegata da una rampa ad una vasca dove, come a Lourdes, pellegrini e malati possono bagnarsi. Ordine e sobrietà caratterizzano il crescente afflusso di pellegrini in questo luogo di preghiera e di guarigione spirituale (e talvolta anche fisica), dove la Vergine è venerata col titolo di Rosa Mistica.

 

L’origine di questo culto, che comporta preghiere e sacrifici in special modo per la santificazione delle anime consacrate, è legato alla figura di Pierina Gilli, una donna illetterata che non avendo potuto realizzare il suo sogno di entrare in una comunità religiosa a causa del suo stato di salute, fece di sé stessa un’offerta a Dio e al prossimo (fu anche aiuto infermiera), lei che fino alla morte, avvenuta nel 1991, dimostrò una docilità eroica alle contrarietà incontrate e un’obbedienza esemplare all’autorità ecclesiastica. A Pierina, la Madonna sarebbe apparsa quattro volte nel 1947 nel settecentesco duomo di Montichiari dedicato a Maria Assunta, dove una immagine lignea scolpita da un artista altoatesino la ritrae mentre scende una scala cosparsa di rose, simbolo delle grazie che ella sparge sui suoi devoti. Nuove apparizioni (quattro) nel 1966 a Fontanelle, anch’esse corredate da messaggi. Fra le altre visite celesti, quella della beata Maria Crocifissa Di Rosa, fondatrice delle Ancelle della Carità, divenuta confidente della Gilli e suo amorevole sostegno nell’arduo compito a cui si sentiva chiamata.

 

Dal 1946 al 1983, periodo che comprende la maggior parte di una vita costellata da eccezionali prove spirituali e fisiche, Pierina descrisse per obbedienza in numerosi diari la sua esperienza di testimone della misericordia divina. Questi quaderni sono ora stati pubblicati per la prima volta e integralmente, assieme ai più importanti documenti d’inchiesta, dalle Edizioni Ares (Pierina Gilli, “Diari. Le apparizioni di Rosa Mistica a Montichiari e Fontanelle, con i più importanti documenti d’inchiesta”, Ares).

 

Il motivo che ha indotto a darli alle stampe è così espresso dal curatore Riccardo Caniato: «Non disperdere un bene che si ritiene utile alla Chiesa, alle anime e al mondo intero, perché al mondo intero dice, una volta ancora, l’irruzione, nel finito grigiore degli uomini, della luce eterna di un Dio che sempre compie il primo passo facendosi incontro e rivelandosi, perché è un Padre ricolmo di amore per le sue creature»; e ancora: «Offrire in uno sguardo unitario una mole veramente significativa di documenti finora inediti […] che possano essere utili alle persone predisposte al discernimento».

 

La Chiesa, infatti, non ha ancora riconosciuto l’autenticità delle apparizioni di Maria Rosa Mistica. Intanto però, come osserva lo stesso Caniato, questa devozione sta conoscendo «una sorprendente diffusione a livello internazionale e da più parti del mondo iniziano ad arrivare a Brescia le testimonianze di conversioni spirituali, di guarigioni fisiche inspiegabili», cui si aggiungono anche «moltissime vocazioni religiose»: segni, questi, «che inducono a stupore e gratitudine e allo studio di un fenomeno ininterrotto che ha assunto connotazioni imponenti».

 

Pensando al titolo di Maria Rosa Mistica utilizzato dalla Vergine nel rivolgersi all’umile veggente, è proprio il caso di ripetere l’antico detto: se son rose, fioriranno.

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