A caccia degli etruschi
Ma com’è interessante la rassegna romana al Palazzo delle Esposizioni, proveniente dal Louvre-Lens e aperta fino al 20 luglio! Da non perdere, assolutamente. Gli etruschi, si sa, sono un popolo geniale, anche misterioso, ma indubbiamente affascinante. I musei d’Europa, da Berlino a Parigi, a Londra, sono zeppi di opere comprate – o arrivate in altro modo – dagli scavi che dall’Ottocento in avanti si sono cominciati a fare per tutta l’Italia, data la loro influenza, in particolare nell’alto Lazio e nell’Umbria.
Questa volta la mostra tocca Cerveteri, l’antica romana Caere: i romani, è noto, nascosero tutto ciò che appresero dagli etruschi sia dal lato politico-religioso che vitale e persino toponomastico (il nome Roma, il nome Tevere…).
La rassegna parla di questa antica stupenda isola culturale e del suo territorio, ricco di tombe, di resti, di piccoli musei che raccontano secoli di civiltà, ancorate ai mondi fenici e al mondo greco, ma originali con uno squisito amore per il commercio, la vita, il progresso.
A Roma, al Museo di Villa Giulia, c’è l’opera forse più celebre, il Sarcofago degli sposi, che ricalca decine di altri piccoli sarcofagi in terracotta secondo un uso di onorare i defunti molto sentito da questo popolo.
Nella rassegna sfilano così sarcofagi, resti di sculture funebri o di decorazioni dei templi, busti di personaggi, dipinti, oreficerie, vasi di varia influenza, metalli. Insomma, ci si dipana un mondo che vale la pena conoscere, e una città, Cerveteri, che si deve visitare quanto prima per scoprire un pezzo della bell’Italia da valorizzare in questi tempi di necessario recupero della nostra identità culturale.
Fino al 20/7 (catalogo Somogy Editions Art).