Tra le bellezze della penisola con “Italy for Movies”
È un viaggio dentro alcune delle sue bellezze meno note, infatti, quello proposto dalla docuserie “Italy for Movies”, prodotta da Erma Pictures per Cinecittà e diretta da Max De Carolis. È un camminare, più che piacevole, lungo un arcipelago di piccole isole incantevoli, celate. È osservare una collana di perle nascoste, rilegata, modellata, cucita, dalle citazioni e dalle riflessioni del critico cinematografico Gianni Canova.
È infatti il cinema, l’affascinante comun denominatore di questa sorprendente passeggiata in dieci episodi disponibili su Sky Arte con due puntate ogni martedì, sempre alle 21.15, fino al 26 novembre (ma tutto si recupera in streaming su Now). È la magia, il potere, il gioco infinito del cinema, la chiave di questo racconto impreziosito dalle testimonianze di registi, scenografi, costumisti e scrittori, ma anche di storici dell’arte, docenti ed esperti dei posti incontrati e dei racconti affrontati.
È quella capacità della settima arte di donare immortalità – e in qualche modo autonomia – a un piccolo angolo di mondo, trasformandolo da semplice luogo a riplasmata location. Sta qui il valore aggiunto di questa narrazione che procede per temi e che ha per sottotitolo: “Un viaggio attraverso i grandi luoghi del cinema”.
“Italy for Movies” – progetto speciale finanziato dalla DGCA del Mic – parte infatti dalle immagini di film vicini e lontani, di nicchia e popolari fino al kolossal, per narrare storie e con queste entrare in argomenti ai quali siamo da sempre sensibili, profondamente legati.
Nel primo episodio si riflette sul concetto di città ideale, sognata e impossibile, forse non compatibile con la nostra natura di esseri imperfetti, ma utopica, utile a farci camminare nella direzione giusta, verso quel progresso autentico, facilmente offuscato da miraggi, soggetto a equivoci pericolosi.
I luoghi di questo primo frammento sono, oltre a Tresigallo e Palmanova, Crespi D’Adda, dove sono stati girati “Guida romantica a posti perduti” di Giorgia Farina, “Cammelli” di Giuseppe Bertolucci, e “18 regali” di Francesco Amato. Nel secondo episodio diventano protagonisti il “Parco dei mostri” di Bomarzo e quello mediceo di Pratolino, per parlare di ignoto, di simbolismo ed enigmi, mentre nel terzo, bellissimo, si prende la scena ciò che Gianni Canova chiama “incanto della natura”, ovvero quella prima, insuperabile meraviglia donata agli uomini, quella realtà di cui siamo parte ma che al contempo è superiore a noi tutti e può superare la fantasia.
Il primo spazio di questo episodio dedicato alla natura è quello dei Bagni di San Filippo. Ce ne parlano la regista Alice Rohrwacher e la “sua” scenografa Emita Frigato: insieme hanno realizzato quel gioiello che è “Le meraviglie”, oltre a “Lazzaro Felice” e “La chimera”. Nella stessa puntata, si attraversano i Calanchi di Atri, le dune di Piscinas e Cala Moresca, tra i tanti magnifici paesaggi naturali e architettonici, tra l’arte filtrata dal cinema, di questa densa, colta, itinerante, serie scritta da Margherita Bordino con Fabio Luzietti e Martina Riva, tratta dal portale nazionale dedicato alle location e agli incentivi per la produzione cinematografica e audiovisiva (www.italyformovies.com).
Nella puntata sui miti e le leggende, ecco la Porta Alchemica di Roma, l’eremo di Montesiepi, l’abbazia di S. Galgano e Rocca Calascio, in Abruzzo, per la quale spunta Dante Ferretti, gigante scenografo, a sciogliere equivoci, a spiegare come ha costruito le scenografie per “Il nome della rosa”, di Jean Jacque Annaud.
Nell’episodio sui luoghi non più invisibili, svetta il carcere di Procida, che al pari di altri spazi sta vivendo una rinascita attraverso progetti di recupero innovativi. Davvero interessante, poi, la puntata sui luoghi sacri, incantevoli (sempre preziosi) spazi spirituali del nostro territorio: ecco Pupi Avati, a parlarci di Bevagna, dove ha girato il suo “Dante”, prima di altre testimonianze sul Tempio di Valadier, sulla Chiesa cattolica di Stilo, su Bagno Tre Chiese e sulla Basilica di Siponto.
E ancora, parlando di architetture, la Nuvola Fuksas a Roma e la Biosfera di Renzo Piano, capaci di superare la funzionalità e l’estetica per integrarsi con l’ambiente circostante. A seguire i castelli e le loro storie: quella di Castel del Monte e del castello normanno svevo di Gioia del colle, favolosi e misteriosi. La land art del Cretto di Burri, il Giardino di Daniel Spoerri, Fiumara, per parlare di bellezza a cielo aperto, di murales, installazioni e sculture che non solo decorano, ma (di nuovo) raccontano storie, riflettono culture e stimolano il pensiero.
Non sono finiti qui gli spazi accarezzati, spiegati, raggiunti, in diversi casi svelati, di questa Italy for movies, serie adattissima a chi ama il cinema e la storia dell’arte, a chi ama la complessa, ma senza dubbio molto ricca, nostra Italia. A chi ama viaggiare, scoprire, lasciarsi incantare dagli incontri sul cammino.