La Chiesa cattolica del Camerun celebra 10 anni di Concordato
Alla presenza di mons. Paul Richard Gallagher, Segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, un’agenda ricca di colori, suoni e ritmi scandirà il 10° anniversario dell’Accordo-quadro tra la Repubblica del Camerun e la Santa Sede. È prevista una Celebrazione Eucaristica di ringraziamento presso il santuario Marie Reine des Apôtres, a Mvolyé, (Yaoundé), una conferenza presso l’Università cattolica dell’Africa centrale e molto altro.
Come fa la Chiesa cattolica a mantenere i rapporti con gli Stati per realizzare la sua Missione? Come fa la Chiesa cattolica a “gestire” le sue relazioni con gli Stati in modo da potersi adattare ai sistemi giuridici dei Paesi in cui è insediata? Queste sono alcune delle domande al centro del libro Le statut juridique de l’Eglise Catholique au Cameroun, del camerunese Augustin Mbazoa.
Una delle caratteristiche uniche della Chiesa cattolica è l’impegno diplomatico della Santa Sede. Questo tipo di diplomazia si distingue per il fatto di essere utilizzata dalla Chiesa, un’organizzazione religiosa che analizza le questioni della vita nella società per proporre principi fondamentali, definire criteri di giudizio e suggerire linee guida concrete. I suoi obiettivi principali, che comprendono il rispetto dei diritti umani individuali e e collettivi, sono coerenti con l’ordine spirituale, morale e umanitario. Il diritto alla libertà religiosa, ad esempio, è uno di questi diritti e si applica sia ai cattolici che ai seguaci di tutte le religioni.
Rivolgendosi al Corpo diplomatico della Città del Vaticano nel 2002, papa Giovanni Paolo II aveva considerato questo impegno come un atteggiamento spirituale di apertura e disponibilità ad accogliere e dare spazio alle necessità materiali e spirituali dei popoli che ci circondano.
L’Accordo-quadro che è stato firmato in Camerun, dopo un lungo processo di negoziazione, il 13 gennaio 2014 è una formalizzazione giuridica delle relazioni tra lo Stato del Camerun e la Santa Sede, che rafforza e chiarisce lo status giuridico della Chiesa cattolica in Camerun. «In quanto tale, è una solenne espressione della libertà religiosa in questo Paese», ha dichiarato il Nunzio Apostolico in Camerun e Guinea Equatoriale, S.E. Josè Avelino Bettencourt, che in passato ha lavorato a quattordici accordi con diversi Stati africani.
Il Nunzio Apostolico in Camerun dal 2003 al 2009, mons. Eliseo Antonio Ariotti, aveva avviato e condotto i negoziati con il governo del Camerun. «La Santa Sede e la Chiesa in Camerun hanno beneficiato del riconoscimento di uno status giuridico legislativo con diritti e doveri», ha dichiarato il nunzio, mons. Avelino Bettencourt, aggiungendo: «Le istituzioni ecclesiastiche sono riconosciute in Camerun come agenti di pubblica utilità. Nel quadro dell’Accordo e della legge del Paese, il Camerun ha beneficiato dei servizi forniti dalla Chiesa cattolica a tutti gli strati della società camerunese, anche nelle regioni più remote del suo territorio». Il fatto che la Chiesa in Camerun abbia uno status giuridico la mette in una posizione migliore per cooperare con altre istituzioni internazionali per servire meglio la società camerunese, ha concluso il Nunzio.
Esiste una lunga storia di accordi internazionali tra la Santa Sede e gli Stati. Questi accordi coprono solitamente una serie di aree di cooperazione, tra cui la cura pastorale generale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la cooperazione culturale. L’Africa, in particolare, ha una lunga storia di legami stretti con la Santa Sede, e numerosi accordi formali sono stati firmati nel corso del XXI secolo. Questi accordi riconoscono in vari modi alla Chiesa cattolica una posizione giuridica che ha migliorato la sua capacità di svolgere la sua missione apostolica al servizio di tutti i popoli, a prescindere dal loro credo religioso o etnia.
Nel 1991, il Gabon è stato il primo Paese africano a sottoscrivere formalmente un accordo con la S. Sede. Molte altre nazioni, compresi Paesi musulmani come il Ciad e il Marocco, hanno fatto seguito.
La diplomazia è un metodo per portare la presenza ufficiale della Chiesa cattolica nella comunità globale, una presenza essenzialmente orientata al dialogo, in modo da contribuire al compimento di grandi speranze dell’umanità come la pace, l’ordine internazionale e il progresso dei singoli Stati. Celebrare il traguardo di 10 anni di cammino in Camerun, sarà l’occasione per avviare i piani d’azione dei prossimi decenni.
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it