Udine, corteo pro Palestina nel giorno della partita Italia-Israele

La Comunità palestinese di Fvg e Veneto ed altre associazioni hanno annunciato una manifestazione in dissenso alla partecipazione della nazionale israeliana ad una competizione internazionale. Un evento che si innesta nella polemica già suscitata per la mancata concessione del patrocinio alla partita da parte del Comune di Udine
Protesta silenziosa contro la tragedia di Gaza in Palestina EPA/FAZRY ISMAIL

Le manifestazioni contro il conflitto a Gaza arrivano ad incrociarsi anche con il mondo dello sport; e in particolare con il calcio, andando ad innestarsi sulla polemica già sorta lo scorso luglio a Udine per la mancata concessione del patrocinio da parte del Comune alla partita Italia-Israele.

Facciamo un passo indietro appunto a luglio 2024, quando la Figc chiede al Comune di Udine il patrocinio per la partita di Nations League tra la nazionale italiana e quella israeliana, in programma per il 14 ottobre allo stadio del capoluogo friulano. La giunta guidata da Alberto Felice De Toni (candidato civico eletto all’interno di una coalizione di centrosinistra, più Italia Viva e Azione) nega il patrocinio motivando in breve con il fatto che “Israele è uno Stato in guerra” e scoppia la bagarre, con accuse di strumentalizzazione politica degli eventi sportivi. Al che De Toni spiega più in dettaglio all’Ansa che, da regolamento comunale, «il patrocinio si concede a iniziative che non hanno scopo di lucro, e questo non era il caso; e sono previste deroghe solo nel caso di eventi benefici, cosa che la partita non è, e nel caso di eventi che portino particolare prestigio all’immagine dell’amministrazione. In questo caso la valutazione della Giunta è stata quella di non andare in deroga, tenendo conto che lo Stato di Israele è uno Stato in guerra, e quindi la concessione del patrocinio, più che fornire prestigio alla città potrebbe creare divisioni e quindi problemi sociali. […] Ringraziamo la Figc, l’Udinese Calcio e tutti, ma in questo caso il patrocinio non sarà concesso».

Pronta la reazione dell’amministrazione regionale a guida leghista, che tramite il presidente Fedriga e i suoi assessori ha annunciato alla Fgic la disponibilità a concedere il patrocinio se richiesto; cosa in effetti avvenuta pochi giorni più tardi.

Finita qui? “Ma manco pe’ niente”, si direbbe in luoghi in realtà diversi dal Friuli; perché proprio nella stessa giornata della partita è stato annunciato in città un corteo volto a condannare «la legittimazione internazionale dello stato di Israele e del suo operato, da parte delle istituzioni sportive e politiche, italiane ed europee». Ad indirlo sono stati la Comunità palestinese del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, la sezione regionale dei Giovani palestinesi d’Italia, l’associazione triestina Salaam Ragazzi dell’Olivo e il Comitato per la Palestina di Udine. Per evidenti esigenze di sicurezza, il corteo si svolgerà in una zona diversa della città (da Piazzale della Repubblica a Piazza XX Settembre) e in orario diverso (alle 17, mentre il fischio d’inizio è previsto alle 20.45); ed è previsto un notevole dispiegamento di forze dell’ordine in tutte le aree interessate.

Nella nota diffusa dagli organizzatori si legge che «Israele non è stato escluso da nessuna competizione sportiva internazionale, nonostante le costanti, evidenti e documentate violazioni dei diritti umani, prima e dopo il 7 ottobre 2023. Da allora l’esercito israeliano ha ucciso almeno 40 mila persone, ha distrutto scuole e ospedali, ha colpito centinaia di giornalisti, personale sanitario e operatori delle Nazioni Unite. […] In maggio la federazione calcistica palestinese, con la federazione asiatica, aveva chiesto nuovamente alla Fifa l’esclusione della nazionale israeliana dalle manifestazioni sportive internazionali [e quest’ultima] ha già rimandato più volte tale decisione, dimostrando di non volere prendere una posizione indipendente in difesa dei diritti umani e garantendo la consueta impunità a Israele, così come precedentemente aveva fatto il Comitato olimpico internazionale. [Riteniamo] che sia urgente attivare delle sanzioni internazionali che comprendano anche l’esclusione di Israele dalle principali manifestazioni sportive. In un momento storico come questo riteniamo inaccettabile che le maggiori istituzioni sportive si girino dall’altra parte».

La questione è comunque ancora in evoluzione, e non sono esclusi ulteriori sviluppi prima della partita.

Ancor prima del 14 ottobre, però, altra data da segnare sul calendario in quanto a manifestazioni a sostegno del popolo palestinese è quella di sabato 22 settembre: a Gorizia si terrà infatti un corteo transfrontaliero fino a Nova Gorica, con partenza alla 17 da Piazza Vittoria fino a Piazza Bevk. Un gesto simbolico tra le due città che saranno congiuntamente Capitale europea della Cultura nel 2025: a questo proposito gli organizzatori (Casa del Popolo di Gorizia, Fronte della Gioventù comunista, Anpi di Piedimonte, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Gibanje za pravice Palestincev) scrivono che «il silenzio sul genocidio in atto a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati non è cultura».

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