Contemplare, uscire, fare scuola: le parole del papa per il Movimento dei Focolari

Un video ripropone alcuni degli stralci più significativi dei discorsi indirizzati da Francesco al Movimento dei Focolari: «Siete l’Opera di Maria: è Lei che vi ha accompagnato in questi ottant’anni e sapete bene che non smetterà mai di farlo». Da Focolare.org
Papa Francesco nell'udienza ai partecipanti all'Assemblea generale del Movimento dei Focolari, 6 Febbraio 2021. ANSA/US SANTA SEDE

«Fedele al carisma da cui è nato e a cui si alimenta, il Movimento dei Focolari si trova oggi di fronte allo stesso compito che attende tutta la Chiesa: offrire, con responsabilità e creatività, il suo peculiare contributo a questa nuova stagione dell’evangelizzazione. La creatività è importante, non si può andare avanti senza. È importante! E in questo contesto vorrei consegnare tre parole a voi che appartenete al Movimento dei Focolari e a coloro che, in vari modi, ne condividono lo spirito e gli ideali: contemplare, uscire, fare scuola». 

Era il 26 settembre 2014, un anno dopo la sua elezione, quando papa Francesco accolse nella sala Clementina l’assemblea generale del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich. Lei, aveva aggiunto, «aveva a suo tempo coniato un’espressione che rimane di grande attualità: oggi – diceva – occorre formare “uomini-mondo”, uomini e donne con l’anima, il cuore, la mente di Gesù e per questo capaci – aveva detto il papa – di riconoscere e di interpretare i bisogni, le preoccupazioni e le speranze che albergano nel cuore di ogni uomo». Alcuni di questi passaggi sono contenuti in un video realizzato dal Movimento per esprimere la propria gratitudine al papa. Si vedono gli incontri con varie diramazioni dell’Opera di Maria, dal Movimento politico per l’unità ai vescovi.

 

Nel suo viaggio nella cittadella di Loppiano,  nel 2018, Francesco aveva invece spiegato che «bisogna educarsi a esercitare insieme i tre linguaggi: della testa, del cuore e delle mani. Bisogna cioè imparare a pensare bene, a sentire bene e a lavorare bene.

In un’altra udienza, nell’ottobre 2021, il papa aveva affermato: «Cari fratelli e sorelle, ad imitazione di Chiara Lubich, rimanete sempre in ascolto del grido d’abbandono di Cristo in croce, che manifesta la misura più alta dell’amore. La grazia che ne deriva è in grado di suscitare in noi, deboli e peccatori, risposte generose e a volte eroiche; è in grado di trasformare le sofferenze e persino le tragedie in fonte di luce e di speranza per l’umanità. In questo passare dalla morte alla vita si trova il cuore del Cristianesimo e anche del vostro carisma”.

Non era mancata una simpatica battuta, quando il papa aveva detto: «Vi ringrazio tanto per la vostra gioiosa testimonianza al Vangelo che continuate ad offrire alla Chiesa e al mondo. Gioiosa testimonianza. Si dice che i focolarini sorridono sempre, sempre sono con il sorriso. E mi ricordo una volta che ho sentito parlare sull’ignoranza di Dio. Mi hanno detto: “Ma tu sai che Dio è ignorante? Ci sono quattro cose che Dio non può conoscere” – “Ma quali sono?” – “Cosa pensano i gesuiti, quanti soldi hanno i salesiani, quante congregazioni di suore ci sono e di che cosa sorridono i focolarini”».

In quell’occasione Francesco aveva invitato il Movimento a «rimanere fedeli alla fonte originaria sforzandosi di ripensarla ed esprimerla in dialogo con le nuove situazioni sociali e culturali». Il papa aveva ricordato che «ogni crisi è un’opportunità per crescere. È compito di chi ricopre incarichi di governo, a tutti i livelli, adoperarsi per affrontare nel modo migliore, più costruttivo, le crisi comunitarie e organizzative; invece le crisi spirituali delle persone, che coinvolgono l’intimità del singolo e la sfera della coscienza, richiedono di essere affrontate prudentemente da chi non ricopre incarichi di governo, ad ogni livello, all’interno del Movimento». Aveva inoltre chiesto di vivere la spiritualità dell’unità con coerenza e realismo.

Papa Francesco durante l’incontro con i vescovi amici del Movimento dei Focolari, Città del Vaticano, 25 settembre 20021. ANSA/ VATICAN MEDIA

Concetti ripresi nell’udienza del 2023, quando nella sala del Concistoro li aveva ricordati «per incoraggiarvi a viverli e promuoverli secondo tre linee: la maturità ecclesiale, la fedeltà al carisma e l’impegno per la pace». In quell’occasione Francesco aveva lanciato anche un “invito alla vigilanza”. «L’insidia della mondanità spirituale rimane – aveva sottolineato – sempre in agguato. Occorre, perciò, che anche voi sappiate reagire con decisione, coerenza e realismo. Ricordiamoci che l’incoerenza tra ciò che diciamo di essere e ciò che siamo realmente è la peggiore anti-testimonianza. L’incoerenza. Per favore, state attenti. E il rimedio è sempre tornare al Vangelo, radice della nostra fede e della vostra storia: al Vangelo dell’umiltà, del servizio disinteressato, della semplicità».

Voi, concluse il papa rivolgendosi ai focolarini con parole tuttora attuali, «siete l’Opera di Maria: è Lei che vi ha accompagnato in questi ottant’anni e sapete bene che non smetterà mai di farlo. Sia dunque la Vergine di Nazaret la fonte della vostra consolazione e della vostra forza, perché possiate essere apostoli di unità a servizio della Chiesa e dell’umanità. Grazie per quello che siete e che fate! Continuate con fiducia il vostro cammino. Vi benedico di cuore».

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