Cura del creato, ora tocca a noi!

La direttrice esecutiva del Movimento Laudato Si' esprime un suo personale ricordo di papa Francesco
Papa Francesco e Lorna Gold, direttrice esecutiva del Movimento Laudato Si'

Papa Francesco amava profondamente il Movimento Laudato Si’, che aveva contribuito a far nascere. Per lui il movimento emergente era un’espressione della sua visione per la Chiesa. Includeva tutti coloro che nella Chiesa si sforzano di vivere il messaggio evangelico di giustizia, pace e cura del creato nella propria vita personale e comunitaria. Includeva anche tutte le persone di ogni fede o di nessun credo religioso che lavorano per la protezione dell’ambiente. Ha seguito da vicino l’evoluzione del nostro movimento, e abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo e collaborare regolarmente con lui negli ultimi dieci anni. Vorrei condividere tre storie di incontri con Papa Francesco che catturano l’essenza della Laudato Si’ e il cuore di Papa Francesco.

La prima storia è del 2020, quando la crisi Covid era ai suoi inizi. Ci eravamo riuniti a Roma come Consiglio del Movimento per il nostro incontro annuale in presenza. C’era un’atmosfera di grande tensione e il presentimento della pandemia era ovunque intorno a noi. Avevamo un appuntamento con il Papa fissato per la fine del nostro incontro e pensavamo che potesse essere annullato. Nonostante le preoccupazioni per la pandemia, il Papa desiderava che si svolgesse. Quell’incontro con il Papa, che è rimasto con noi per ben più di un’ora, è stato profondo. Ci siamo seduti in semicerchio insieme e ha invitato ciascuno a presentarsi. Ho raccontato di come la mia chiamata si sia concretizzata nel diventare madre e di come fossi motivata dalla preoccupazione per il futuro dei miei figli. Lui ha ascoltato attentamente, completamente presente come se nient’altro importasse al mondo. Una volta completato il giro è stato il suo turno, e ha detto: «Beh, avete condiviso le vostre storie, dovrei anch’io condividere le mie con voi». Con grande umiltà ci ha così raccontato la sua storia di conversione ecologica, e di come è arrivato a comprendere la presenza di Dio nel creato e la nostra responsabilità di prendercene cura. Ha anche raccontato di come è nata la Laudato Si’ e come la sua pubblicazione sia legata ai negoziati sul clima. Alcuni importanti politici e scienziati si erano rivolti a lui chiedendogli aiuto, dato che i colloqui procedevano con difficoltà. Lui vide l’opportunità di dare il suo contributo e agì. Quella decisione ebbe un impatto decisivo sul raggiungimento dell’accordo di Parigi.

Alla fine dell’incontro il papa ha salutato ciascuno, e quando è arrivato a me si è ricordato che avevo parlato dell’essere diventata madre. Mi ha detto: «Vieni, voglio farti vedere una cosa». È stato così spontaneo che ha colto tutti di sorpresa. Abbiamo tutti seguito il papa verso un corridoio, e ci ha mostrato un arazzo che raffigura la nascita dell’universo. Ci ha fatto una catechesi sul momento: ha detto che l’arazzo raffigura mani forti ma gentili che prestano assistenza alla nascita di un bambino, che simboleggia l’universo. Poi si è rivolto a noi e ha detto: «Questo è come dobbiamo essere oggi, come madri». Ognuno di noi ha colto ciò di cui aveva bisogno da quel mandato. Per me non è stato qualcosa di romantico: stava parlando della nostra missione nel mondo di dare vita ad un nuovo modo di essere, che è anche segno di contraddizione per molti. È qualcosa che richiede forza e determinazione, ma anche gentilezza e compassione.

La seconda storia che vorrei condividere riguarda la realizzazione del film The Letter e l’incontro con Papa Francesco e i cinque rappresentanti delle “periferie” che hanno preso parte al progetto nel 2022. Papa Francesco era in ottima forma quando lo abbiamo incontrato. Mi ha salutato e quando gli ho detto che ero irlandese (la mia patria adottiva!) ha risposto: «Ah, l’isola verde». Poi ha agitato il dito e ha scherzato: «Ma dovete essere più verdi». Ha ascoltato con molta attenzione mentre ciascuno dei rappresentanti raccontava la propria storia e chiedeva il suo aiuto per portare avanti la propria opera in difesa dell’Amazzonia, per i rifugiati climatici, per le sfide legali sollevate dai giovani e la perdita della barriera corallina. Ha poi dato una delle risposte più potenti che abbia mai sentito in vita mia, che è catturata nel film in una breve sequenza: «La natura sta gridando: fermatevi, fermatevi». In poche frasi ha catturato l’essenza della Laudato Si’ e il suo legame con la nostra miopia e la nostra avidità, che è diventata strutturale. Poi ha fatto una pausa e ha detto: «Mi dispiace tanto, stavo parlando spagnolo – il mio cuore è spagnolo, quindi parlo con il cuore». Poi, guardando questo gruppo eterogeneo di fronte a lui, ci ha indicato la via da seguire: «L’unità oggi significa lavorare insieme per salvare la nostra madre terra e noi stessi». Quell’appello all’unità – a lavorare insieme al di là di ogni divisione – mi è rimasto impresso fino ad oggi.

L’ultima storia che voglio condividere risale al 29 gennaio di quest’anno, il giorno in cui sono stata nominata direttrice esecutiva del Movimento. Una piccola delegazione di rappresentanti di vari gruppi ecclesiali che lavorano sulla Laudato Si’ ha avuto un incontro privato con il papa per discutere di come la Creazione può essere maggiormente presente nella liturgia e nella preghiera della Chiesa. L’iniziativa di avere una festività specificatamente dedicata alla Creazione è progredita ecumenicamente negli ultimi anni, in uno spirito di solidarietà, e sta prendendo sempre più forza. Volevamo portare al papa quanto le comunità desiderino fortemente questa festa, e incontrandoci ci ha di nuovo ascoltati con grande attenzione. Abbiamo discusso di come portare avanti questa idea, e ci ha risposto che ci avrebbe riflettuto. Era felice e in vena di scherzare – raccontava barzellette sul calcio, e si è persino complimentato con me e suor Mary Barron per il nostro italiano! Alla fine dell’incontro ci ha stretto la mano, e come ogni volta l’ha fatto con vigore e guardandomi negli occhi mi ha detto: «Vai avanti». Il giorno dopo le sue condizioni di salute sono peggiorate ed è stato ricoverato.

Questi incontri e molti altri mi comunicano l’essenza della Laudato Si’: una missione radicata nel’incontro, nella tenerezza e nel coraggio. Ora tocca a noi vivere la ricca eredità che papa Francesco ci ha lasciato: è un’enorme responsabilità, ma, come lui ha fatto, la assumiamo con gioia, confidando nella grazia di Dio. Il nostro caro papa Francesco continuerà ad accompagnarci e guidarci dal Paradiso.

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