Francesco, l’ultimo saluto non come un potente di questo mondo

«Abbiamo appena celebrato la Pasqua e siamo stati raggiunti dalla morte del nostro vescovo, papa Francesco. A noi viene chiesto di non trattenerlo, come a Maria di Magdala, di non rimanere dentro la sua morte, ma di lasciarlo andare nel suo ritorno al Padre. La promessa di essere resi partecipi della Resurrezione di Cristo ci sostiene nella fede, ci permette di sperare, ci consola nel dolore».
Sono le parole pronunciate il 21 aprile dal cardinale Reina nell’omelia della messa celebrata nella basilica di San Giovanni in Laterano, in suffragio di papa Francesco.
Tra stupore e commozione, anche i leader religiosi e politici, i movimenti e le associazioni, i fedeli che da ogni parte del mondo si sono messi in viaggio per raggiungere Piazza San Pietro, ricordano Francesco nei suoi gesti di vicinanza e tenerezza, nel passo deciso verso “gli ultimi”, negli incessanti appelli per la pace.
Nei prossimi giorni la Chiesa si prepara a rivolgergli l’ultimo saluto sulla terra, non senza quello sguardo di speranza che il pontefice ha sempre raccomandato di rivolgere verso il cielo.

La traslazione della salma del Santo Padre nella basilica vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli avrà luogo mercoledì mattina, 23 aprile 2025, mentre la messa esequiale sarà celebrata sul sagrato della Basilica di San Pietro sabato 26 aprile, secondo l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis che papa Francesco aveva approvato il 29 aprile 2024, rinnovandolo in alcune parti.
Un funerale degno – questa la richiesta di Francesco – ma come quello di ogni battezzato, aveva spiegato allora il maestro delle celebrazioni pontificie mons. Ravelli: «Papa Francesco ha chiesto, come dichiarato da lui stesso in diverse occasioni, di semplificare e adattare alcuni riti in modo che la celebrazione delle esequie del vescovo di Roma esprimesse meglio la fede della Chiesa in Cristo Risorto… Il rito rinnovato, inoltre, doveva evidenziare ancora di più che le esequie del Romano Pontefice sono quelle di un pastore e discepolo di Cristo e non di un potente di questo mondo».
Tra le novità introdotte nell’Ordo vi è la constatazione della morte non più nella camera del defunto ma nella cappella, la deposizione immediata dentro la bara, l’esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del papa già dentro la bara aperta, l’eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere.
L’ufficio delle celebrazioni liturgiche, avvalendosi di diversi esperti, è anche intervenuto sul lessico, sui testi liturgici e sui singoli riti, adeguando il rituale alla Costituzione Prædicate Evangelium.
Per quanto riguarda la sepoltura, Francesco ha scelto la basilica di S. Maria Maggiore, per essere accanto a Maria, Salus Populi Romani, a cui si è sempre rivolto con cuore di figlio. Proprio davanti alla basilica mariana, infatti, si era fermato per un breve momento il giorno delle dimissioni dal Gemelli ed era poi tornato a pregare nei giorni scorsi, in una delle sue poche uscite.
A partire dal giorno dei funerali avranno inizio i Novendiali, le messe in suffragio del Papa defunto celebrate per nove giorni consecutivi, anch’esse semplificate dall’Ordo.
Mentre i cardinali che dovranno partecipare al conclave sono già in viaggio verso Roma, proseguono le celebrazioni dell’anno giubilare, indetto da Francesco.
Una nota del Dicastero per l’evangelizzazione comunica che «il Giubileo degli adolescenti è confermato nel suo programma originale. Si svolgeranno il momento di preghiera della “Via Lucis” il 25 aprile, le piazze dei “Dialoghi con la città” di sabato 26 aprile, i pellegrinaggi alla Porta santa e la messa, senza la canonizzazione del beato Carlo Acutis, in piazza San Pietro il 27 aprile.
Per il momento di lutto è annullata la festa musicale al Circo Massimo prevista per il 26 aprile alle ore 17.00».
È, invece, sospesa, quindi la celebrazione eucaristica e il rito della canonizzazione del beato Carlo Acutis, prevista il 27 aprile 2025.