La discesa agli inferi

Oggi, sabato santo, non è solo il giorno del silenzio. Non è solo il giorno del lutto, del Dio ucciso, chiuso in una cava di pietra. É il giorno della grande azione: è il giorno della Discesa agli Inferi.
Nel giorno che noi pensiamo al Gesù morto, dormiente nel sepolcro, lui parte e va a scuotere quelli che dormivano da secoli, millenni. Comincia a riempire il paradiso, da poco abitato dal solo Buon Ladrone. Ci porta là quelli che da secoli, da millenni lo aspettavano.
«Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l’eterna dimora è addobbata… è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli» (da un’antica omelia sul sabato Santo).
Con questa sua uscita, Gesù anticipa la Risurrezione. Sembra che Gesù non conosca il riposo neanche da morto: anche nella tomba si da da fare. Non c’è riposo dall’amare.
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