17 volte Mickey

Mickey è un poveraccio perseguitato da creditori vendicativi. Non gli resta che proporsi come impiegato “sacrificabile” mandato in missioni pericolose o suicide, a nome di una azienda di un ex deputato fanatico e fallito specializzata nel colonizzare un pianeta ghiacciato. In caso di morte, Mickey viene rigenerato nel corpo e nei ricordi. Succede ben 17 volte, grazie ad una “macchina stampante umana”. È un incontro con la morte, anche violenta, a cui il debole protagonista (un maturo Robert Pattinson) si adatta, dato il suo carattere remissivo e il rimorso per un involontario incidente in cui la madre ha perso la vita.
Il pianeta ghiacciato, dominato dal deputato che si sente inviato da Dio (il regista ironizza sulle sette religiose americane…) ma è un despota crudele, in realtà è abitato da animali misteriosi che salvano addirittura Mickey condannato a morire anche per la diciassettesima volta e a venire sostituito da un doppio, cioè Mickey 18, che è lui, ma diverso, cioè deciso, irruento, violento. Il conflitto tra i due divampa, anche in amore.
Sono due aspetti possibili dell’umanità: la dolcezza e la violenza messi a confronto anche con il manipolatore (Mark Ruffalo), finché gli animali, a cui è stato rapito un piccolo, si ribellano e fronteggiano la base. Scatta la guerra tra i colonizzatori e le bestie “intelligenti”, più umane degli umani e Mickey dovrà finalmente decidersi a maturare. Mentre il suo “doppio” prende un cammino diverso, ma altri doppi si moltiplicano grazie alla famigerata “macchina”. Si moltiplicano il bene e il male.
Il film che è assai efficace nel presentare le conseguenze di una scienza manipolatrice di esseri umani in virtù del desiderio di potere e di denaro, moltiplicando i “nuovi schiavi”, analizza il tema delle diseguaglianze sociali di cui sono vittime i deboli, e affronta il tema della morte. Di cui Mickey 17 ogni volta sperimenta il dolore e la paura. Riusciranno gli animali a ricondurre l’uomo alla sua originaria “umanità”? Dove andrà la scienza, e sarà possibile fermarne le deviazioni? Molte domande in un racconto distopico ed epico, claustrofobico e ampio, ma anche riflessivo. Molto interessante.