Persone-mondo

È uscita Città Nuova n. 1/2025. L'editoriale del direttore

La giornalista e saggista statunitense Anne Applebaum ci avvisa di un pericolo: i dittatori di tutto il mondo si sono alleati. Sono «un gruppo tenuto insieme da una spietata e assoluta determinazione a preservare il proprio potere e la propria personale ricchezza» (Autocrazie, Mondadori 2024). Per ottenere questo, usano strutture finanziarie di rapina, servizi di sicurezza deviati ed esperti di tecnologia che forniscono «sorveglianza, propaganda e disinformazione». L’obiettivo è «privare i cittadini di qualsiasi influenza reale o della possibilità di far sentire la propria voce».

Sono avidi, prepotenti e arroganti, non hanno paura di essere odiati dai propri “sudditi” o criticati dagli altri Stati, «non si vergognano di ricorrere apertamente alla brutalità». Sono sicuri dell’impunità. Il loro nemico è il mondo democratico con le sue regole – giudici indipendenti, cittadini attivi, stampa libera, istituzioni internazionali forti –, perché minaccia il loro potere. Diffondono odio e risentimento, sfruttano l’avidità che spinge tante istituzioni, aziende, avvocati e politici dei Paesi democratici a fare affari con loro. Così riescono a riclicare il denaro sporco, frutto di traffici “mafiosi”, grazie al «cinico e amorale mondo della finanza».

E mentre questi autocrati «collaborano per mantenersi reciprocamente al potere», la gente onesta fatica a mettersi in rete e combattere per la propria libertà: eppure «la libertà di una nazione dipende dalla forza della libertà in altre». Secondo la Applebaum le democrazie dovrebbero «lavorare insieme» per promuovere la trasparenza e fare in modo che non siano i dittatori a fissare le regole.

San Giovanni Paolo II spiegava anni fa: «L’umanità è posta di fronte a un bivio. Quale civiltà si imporrà al futuro del pianeta? Dipende da noi se sarà la civiltà dell’amore oppure l’inciviltà degli egoismi eretti a sistema». Questa è la sfida di oggi, tremenda. E dipende da ognuno di noi, nel suo piccolo o grande ruolo nella società. Possiamo nasconderci in qualche buco oppure dare il nostro contributo. Votando prima di tutto, poi facendo rete, partecipando, rifiutando la corruzione, leggendo libri e riviste (come Città Nuova), senza stancarci di parlare, sperare, dialogare, informarci, metterci insieme e agire per il bene comune.

Secondo Chiara Lubich per vincere la sfida occorrono uomini e donne-mondo, con «una coscienza sociale a dimensione planetaria, una coscienza aperta al mondo intero». Persone-mondo capaci di «amare il Paese altrui come il proprio, di fare dei propri valori un dono e di valorizzare e apprezzare i valori delle altre culture, per comporre quella saggezza globale oggi così necessaria».

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