Aumentare lo stipendio ai ministri?
Pubblichiamo la lettera di Mario Ravalico a proposito dell'emendamento alla legge di Bilancio presentato dalla maggioranza di governo che prevede uno stanziamento di fondi per equiparare lo stipendio dei ministri eletti in parlamento a quello dei ministri nominati dalla presidente del Consiglio e non eletti. Emendamento che, a quanto pare, sarà ritirato dopo numerose proteste emerse come quella che riportiamo
Cara redazione,
datemi pure del qualunquista, ma io sono letteralmente disgustato della notizia che gira da due giorni relativa all’aumento dello stipendio di 7000 euro al mese di cui usufruiranno i “poveri” ministri non parlamentari per pareggiare la prebenda che già percepiscono i loro colleghi più “fortunati” che sono ministri ed anche parlamentari.
Ma non si vergognano? La riduzione dell’irpef dal 35 al 33 per cento non si può fare, il reddito di cittadinanza è stato abolito, il salario minimo è stato rimandato a chissà quando, le pensioni minime (circa 600 euro mensili) sono state aumentate di pochi euro.
Di fronte a questa situazione penosa che i cittadini devono affrontare giornalmente, questi spudoratamente si aumentano la paga di 7000 euro mensili!!
Mi è venuta in mente la Costituzione che prevede l’espletamento delle funzioni pubbliche con disciplina ed “onore”: ma quale onore? L’onore se lo sono messo sotto le scarpe! Poi domenica 15 dicembre a messa (non so se è pertinente il mio accostamento) ho collegato questo misfatto al Vangelo che dice: “non maltrattate, non estorcete niente a nessuno, accontentatevi delle vostre paghe.”
Questi maltrattano i cittadini estorcono soldi dal pubblico bilancio e assolutamente non si accontentano delle loro già esose paghe.
Ciò che mi fa ancora più rabbia è il silenzio totale con cui i cittadini subiscono supinamente queste malefatte. Anzi, se i sondaggi sono veritieri, i partiti al governo godono comunque del favore degli elettori.
Mario Ravalico
Trieste