Namibia, prima donna presidente
Tra il 27 e il 30 novembre i namibiani hanno eletto l’Assemblea nazionale del Paese e uno tra i 15 candidati alla presidenza. Tra questi ultimi c’era Netumbo Nandi-Ndaitwah (NNN), che è stata infine dichiarata presidente il 3 dicembre, entrando nella storia come la prima donna a ricoprire la più alta carica istituzionale della Namibia.
«La nazione namibiana ha votato per la pace e la stabilità», ha dichiarato Nandi-Ndaitwah dopo l’annuncio dei risultati.
Una volta prestato giuramento diventerà la seconda presidente donna in Africa, unendosi all’unica presidente attualmente in carica nel continente, la tanzaniana Samia Suluhu Hassan.
La presidente Samia ha scritto sul suo profilo X che la Tanzania non vede l’ora di lavorare con lei per rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali di lunga data.
«A nome del governo e del popolo della Repubblica Unita di Tanzania, estendo le mie più sentite congratulazioni a Sua Eccellenza Netumbo Nandi-Ndaitwah, Presidente eletto della Repubblica di Namibia, per la sua storica vittoria alle elezioni generali in Namibia del 2024», ed ha aggiunto: «non vedo l’ora di lavorare con lei per rafforzare i legami fraterni e storici tra Tanzania e Namibia».
Anche il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha espresso le sue congratulazioni: «La sua elezione a quinto presidente della Repubblica e prima donna della nostra regione a ricoprire questa alta carica è una testimonianza della democrazia e della sua capacità di trasformare le nostre società», si legge nella sua dichiarazione.
Contemporaneamente anche il partito di Nandi-Ndaitwah, la Swapo (South West Africa People’s Organisation), che governa la Namibia dall’indipendenza dal Sudafrica nel 1990, ha ottenuto la maggioranza del 53,4% dei seggi nelle elezioni parlamentari.
I partiti di opposizione hanno contestato i risultati elettorali. La Commissione elettorale nazionale (Cen) ha riconosciuto che diverse difficoltà, come il numero insufficiente di schede elettorali o le lunghe ore di attesa per votare, hanno complicato il processo di voto. Tuttavia, l’istituzione ha respinto con fermezza ogni accusa di frode elettorale e la presidente della Cen, Elsie Nghikembua, ha esortato «tutti i namibiani ad accogliere i risultati con spirito di unità, comprensione e riconciliazione».
Chi è Netumbo Nandi-Ndaitwah?
“NNN”, come è ampiamente conosciuta, è diventata membro dell’Assemblea nazionale al momento dell’indipendenza della Namibia nel 1990 e da allora ha ricoperto diversi incarichi ministeriali. È diventata vicepresidente a febbraio, dopo la morte del presidente Hage Geingob.
Nata il 29 ottobre 1952 nel villaggio di Onamutai, nella regione di Oshana (la parte settentrionale del Paese), Netumbo Nandi-Ndaitwah è stata una dei 13 figli cresciuti dalla madre, Justina Nekoto Nandi, e dal padre Petrus Nandi, ministro della Chiesa anglicana. Ha frequentato la scuola missionaria di St Mary a Odibo.
Da adolescente, a soli 14 anni, la presidente neo-eletta si è unita al movimento di liberazione Swapo, che mirava a contrastare il dominio del Sudafrica in un’epoca in cui la Namibia era ancora conosciuta come “Africa del Sud-Ovest” e sotto occupazione sudafricana, dopo che la Germania aveva colonizzato il Paese fino alla prima guerra mondiale. Con il vescovo luterano Leonard Auala e il vescovo anglicano Suffragan Wood, NNN ha condotto una campagna contro le fustigazioni pubbliche. Queste erano praticate dal sistema locale di apartheid per intimidire e punire la resistenza politica contro il regime di occupazione. Alla fine del 1973 fu imprigionata per alcuni mesi. Nel 1974, dopo la detenzione, fuggì in esilio.
Tuttavia, il suo attivismo non si è fermato con l’esilio. Nandi-Ndaitwah utilizzò il tempo trascorso fuori dalla Namibia per rafforzare i legami della Swapo con altri movimenti di resistenza in Zambia e Tanzania, e per conseguire una laurea in Relazioni Internazionali, accrescendo le sue conoscenze politiche e il suo prestigio. Dal 1980 al 1986 è stata rappresentante capo della Swapo per l’Africa orientale, con sede a Dar es Salaam. Ha poi studiato al Glasgow College of Technology (laureandosi nel 1987 in amministrazione pubblica e sviluppo) e alla Keele University (diploma in relazioni internazionali nel 1988 e master in studi diplomatici nel 1989). Nel 1983 ha sposato Epaphras Denga Ndaitwah, allora figura di spicco del braccio armato della Swapo, l’Esercito di Liberazione Popolare della Namibia. Dopo l’indipendenza, dal 2011 fino al pensionamento nel 2013, è stato capo delle Forze di Difesa della Namibia.
Henning Melber, professore di Scienze Politiche dell’Università di Pretoria, che ha seguito gli sviluppi politici della Namibia fin dall’indipendenza, in The Conversation (Africa) della scorsa settimana ha sostenuto che «NNN non è stata coinvolta in nessuno scandalo noto e ha personificato l’integrità». A suo avviso, questo «rende più credibile il suo dichiarato impegno nella lotta alla corruzione». Nandi-Ndaitwah potrebbe avere la fiducia e il sostegno per quello che è e non per quello che rappresenta, come era già stato riconosciuto in un suo precedente ritratto dai giornalisti locali.
Come prima donna leader, NNN non sembra una sfida al quadro politico generale della Swapo. Con una forte fede cristiana, rimane un modello tradizionale, e Melber ha segnalato che NNN «non contraddice la cultura dominata dagli uomini e i residui ideologici dell’ex movimento di liberazione». Nonostante sia stata presidente dell’Organizzazione nazionale delle donne della Namibia (1991-1994), relatrice generale alla Quarta Conferenza mondiale sulle donne, del 1995 a Pechino, e ministro della Namibia per gli Affari femminili e del benessere dei bambini (2000-2005), Nandi-Ndaitwah non è femminista.
Avendo frequentato nel 1975-1976 un corso presso la Scuola superiore Lenin del Komsomol, in Unione Sovietica, diplomandosi in lavoro e pratica del movimento giovanile comunista, Nandi-Ndaitwah ha mantenuto affinità ideologiche con i governi di Cina, Russia e Corea del Nord.
Henning Melber conclude: «Come prossimo presidente della Namibia e della Swapo, NNN molto probabilmente porterà ben poche o nessuna sorpresa, ma cercherà di governare la nave nel modo più fluido possibile. Non sarà un compito facile, deve prepararsi alle tempeste».