Guatemala, la Scuola Fiore: 20 anni d’impegno per l’educazione integrale e lo sviluppo comunitario
Circa 244 milioni di minori nel mondo non hanno accesso all’istruzione, una realtà che continua a segnare profondamente il futuro di intere generazioni. Le cause di questa crisi sono molteplici: condizioni economiche precarie, conflitti e instabilità, discriminazioni sociali, carenza di infrastrutture e problemi di salute. L’accesso all’educazione è, infatti, uno dei diritti fondamentali che dovrebbero essere garantito a tutti i bambini, ma per milioni di loro resta un sogno lontano.
In un contesto simile, la Scuola Fiore rappresenta una concreta speranza per tanti bambini e giovani della periferia di Città del Guatemala. Fondata venti anni fa a Mixco, una zona ad alta povertà, la scuola è riuscita, nel corso degli anni, a offrire un’educazione di qualità, nonostante le sfide economiche e sociali. Oggi, grazie anche al sostegno dell’associazione Famiglie Nuove (AFN), la scuola continua a essere un punto di riferimento per l’educazione integrale, ma necessita di interventi strutturali urgenti per continuare a crescere e a rispondere alle esigenze della comunità.
Abbiamo intervistato i referenti locali del progetto per approfondire il percorso della scuola Fiore, conoscere i valori che ne guidano l’educazione, gli impatti sociali che ha avuto e le sfide future. In questa intervista ci raccontano anche come l’iniziativa solidale “A Natale fai sbocciare un Fiore“ possa contribuire a garantire a questi ragazzi un ambiente scolastico sicuro e accogliente.
Com’è nata e si è evoluta la scuola Fiore nel corso di questi anni?
Il Centro Educativo Fiore (CEF), fondato nel 2003 a Mixco, Guatemala, nasce in una zona di alta povertà e analfabetismo, e promuove l’educazione integrale ispirata alla visione di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Questa pedagogia mette al centro lo sviluppo personale attraverso il dono di sé e il servizio alla società. Il CEF ha favorito l’uguaglianza di genere e ampliato l’offerta formativa. Con la pandemia del 2020, la scuola, che nel 2017 contava 271 studenti, è stata costretta a chiudere. Le gravi difficoltà economiche hanno reso necessaria una ridefinizione della sua organizzazione e nuovi modelli di sostenibilità.
Quali sono i valori fondanti del vostro modello educativo?
Il CEF si distingue per il suo approccio educativo innovativo, basato su principi di empatia, rispetto, solidarietà, responsabilità e onestà. Gli studenti sono formati per essere cittadini responsabili, capaci di leadership e lavoro di squadra. Applicando la Regola d’Oro “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”, il CEF crea un ambiente scolastico dove si coltivano valori fondamentali e si vive il rispetto reciproco tra studenti, insegnanti e famiglie. La formazione continua degli educatori si concentra su relazioni profonde, l’uso di strumenti interculturali per preservare le lingue maya e per rafforzare il senso di appartenenza. Al centro di questo nostro modello educativo vi è la dignità della persona.
Quali sono gli impatti sociali più significativi che avete osservato sui singoli studenti e sulle comunità locali?
In oltre 20 anni, più di 2.000 studenti provenienti da aree socio-economicamente vulnerabili hanno ricevuto un’educazione accessibile e di qualità al CEF. Oggi, il 43% di loro (circa 850 studenti) ha conseguito una formazione universitaria. La formazione del CEF ha avuto un impatto non solo professionale, ma anche personale, economico e sociale. Gli studenti dimostrano capacità di adattamento ai diversi ambienti lavorativi, sicurezza negli studi e miglioramento economico familiare, sviluppando buone possibilità di crescita e realizzazione personale e professionale.
Nel 2017 avete avviato un processo di riqualificazione, potete spiegarci come vi siete mossi per attuarla?
La ristrutturazione interna del CEF è stata necessaria a causa di sfide organizzative, finanziarie e nella gestione delle risorse umane, che compromettevano la qualità educativa. Il CEF ha implementato cambiamenti dal 2021. Con la riapertura dopo la pandemia, nel 2022 sono stati introdotti manuali operativi, programmi di manutenzione, accreditamenti di qualità educativa e un piano marketing per la sostenibilità. La trasparenza e la collaborazione hanno migliorato l’ambiente di lavoro e i risultati educativi. È necessario investire in infrastrutture e miglioramenti didattici. Vorremmo accogliere 250 studenti entro il 2027.
In che modo l’iniziativa “A Natale fai sbocciare un Fiore” contribuirà al miglioramento delle condizioni di studio per i bambini?
I protocolli di sanità e tutela dell’infanzia impongono al CEF il rispetto di requisiti minimi, motivo per cui è fondamentale apportare interventi urgenti per garantire la sicurezza e il benessere della comunità educativa. Le priorità per il 2025 includono: ristrutturazione dei bagni per studenti (dai 13 ai 15 anni) e insegnanti delle scuole secondarie che assicurano i processi di tutela dei minori e di igiene, impermeabilizzazione e livellamento delle coperture per proteggere le attrezzature didattiche, e pavimentazione del corridoio interno e della strada antistante per prevenire allagamenti, malattie e incidenti. Con questi interventi il CEF potrà disporre di strutture adeguate che rispettino i requisiti di salute e tutela dei minori, prevenendo malattie stagionali (Covid-19, Dengue) e rischi di incidenti. Poiché la crescita integrale della persona è proporzionale al luogo in cui si sviluppa, grazie al vostro aiuto potremo avere spazi rinnovati e sicuri per favorire il benessere emotivo e fisico degli studenti e della comunità educativa.
Guardando al futuro, quali sono le vostre speranze per i prossimi anni?
Puntiamo a collaborare con altre organizzazioni nel settore educativo per favorire una crescita esponenziale degli studenti, attraverso borse di studio locali e internazionali e programmi innovativi. Vogliamo fornire “aule intelligenti” e strumenti tecnologici moderni, senza tralasciare la cosa più importante, l’educazione umana. Il nostro obiettivo è valorizzare la dignità di ogni studente, aiutandolo a scoprire il suo valore e contribuire a una società più umana. Grazie al vostro supporto vorremmo contribuire a realizzare il sogno di cui parla Papa Francesco: “L’educazione è uno dei modi più efficaci per umanizzare il mondo e la storia. E’ una questione di amore e responsabilità”.
Per informazioni: sad@afnonlus.org – +39 06 97 60 83 00
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