Ghana: John Dramani Mahama torna al potere col “Big push”

Rieletto presidente, Mahama promette una forte ripresa economica e nuove possibilità, soprattutto per i giovani, dopo le grandi difficoltà vissute nel Paese a causa della crisi
Il presidente eletto del Ghana John Dramani Mahama del Congresso nazionale democratico (NDC), (C), si rivolge ai sostenitori dopo che la commissione elettorale lo ha dichiarato vincitore delle elezioni generali ad Accra, Ghana, 9 dicembre 2024. Ansa, EPA/CHRISTIAN THOMPSON

È ufficiale, il Ghana ha il suo omologo dello statunitense Donald Trump. Il presidente ghanese, John Dramani Mahama, ha fatto uno storico ritorno con le elezioni presidenziali di sabato 7 dicembre. Un ritorno come non se ne vedono molti in Africa.

Candidato del partito di opposizione (Ndc – National Democratic Congress), John Mahama, ha vinto le elezioni presidenziali con il 56% dei voti contro il vicepresidente uscente Mahamudu Bawumia (41%), candidato del partito di governo, il New Patriotic Party (Npp). Mahamudu Bawumia, ha ammesso la sconfitta e si è congratulato con il nuovo leader del Paese. “Il popolo del Ghana ha parlato, ha votato per il cambiamento e noi lo rispettiamo con tutta umiltà”, ha detto Bawumia in una conferenza stampa domenica 8 dicembre, ad Accra, la capitale. Ed ha aggiunto: “È importante che la comunità globale degli investitori continui a credere nel carattere pacifico e democratico del Ghana”. Sul suo account X, John Mahama ha confermato di aver ricevuto la chiamata di congratulazioni da Mahamudu Bawumia.

Questa vittoria segna un ritorno storico, facendo di John Mahama il primo presidente della Quarta Repubblica del Ghana (dal 2012 ad oggi) a tornare alla presidenza dopo un periodo (2013-2017) in cui non era stato ammesso alla candidatura. I democratici dell’Ndc hanno vinto anche le elezioni legislative, tenutesi in contemporanea. Ricordiamo che i due principali partiti del Ghana, l’Npp (il partito conservatore finora al governo) e l’Ndc, si sono alternati al potere dopo il ritorno alla politica multipartitica nel 1992.

La sconfitta del partito di governo conclude gli otto anni del presidente uscente Nana Akufo-Addo, il cui secondo mandato è stato segnato dalla peggiore crisi economica che il Paese abbia vissuto negli ultimi anni. Durante la campagna elettorale, John Mahama ha parlato molto del suo ambizioso piano infrastrutturale, chiamato “Big Push”, per stimolare la creazione di posti di lavoro, nonché di una serie di riforme economiche. Ha annunciato anche l’eliminazione delle tasse ritenute ingiuste e la ripresa dell’economia, e in particolare della creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani ghanesi che si trovano ad affrontare un mercato del lavoro difficile.

John Dramani Mahama ha promesso una “vita di opportunità illimitate” per i cittadini, dopo che gli elettori hanno espresso rabbia per la peggiore crisi del costo della vita che il paese abbia visto in una generazione. Apprezzato per la sua calma e il suo carisma, John Mahama oggi incarna la speranza di un governo più stabile dopo anni di crisi economica. Tornando alla presidenza, ha un solo mandato per dimostrare di essere davvero il “costruttore della nazione”, come ama definirsi.

Tra le sfide più urgenti della prossima amministrazione ci sono la lotta al terrorismo e il rispetto dell’ambiziosa agenda economica promessa durante la campagna, definita con il nome ambizioso di “24 Hour Economy”. Questo piano, incentrato sulla produttività, sulla creazione di posti di lavoro e sullo sviluppo delle piccole imprese, mira a rivitalizzare l’economia nazionale.

L’ex Gold Coast (Costa d’Oro, l’antico nome del Ghana) ha realizzato così la sua ottava alternanza dal 1992. L’alternanza politica è un fenomeno piuttosto eccezionale in Africa, tanto che il caso del Ghana merita di essere sottolineato. Il successo delle elezioni generali evidenzia la vitalità democratica del Paese, considerato un modello nell’Africa occidentale. Primo produttore africano di oro e secondo produttore mondiale di cacao, il Ghana deve far fronte a un costo della vita e a un debito pubblico elevati, tanto che ha dovuto ricorrere a un prestito di 3 miliardi di dollari concesso dal del Fondo monetario internazionale (Fmi). L’inflazione, che aveva raggiunto il picco del 54,1% nel 2022, è scesa al 23,2% alla fine del 2023.

Per quanto riguarda le alternanze e i ritorni alla presidenza ci sono già stati dei precedenti. Ad esempio, in Benin, il presidente Mathieu Kerekou è tornato alla presidenza dopo la fine del suo primo mandato negli anni ’90. In Costa d’Avorio per le elezioni presidenziali del 2025, l’ex presidente Gbagbo vorrebbe fare lo stesso… ma molte insidie ​​si frappongono sulla sua strada.

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