Piovono medaglie sul ghiaccio

Dopo l’inizio trionfale sulla neve, ecco una pioggia di medaglie abbattersi sui nostri pattinatori sul ghiaccio che, da Angers a Montréal, fanno bottino pieno.
Charléne Guignard e Marco Fabbri (EPA/CJ GUNTHER)

Si inizia dal ghiaccio francese di Angers, dove i nostri veterani del pattinaggio piazzano un tris che non ci aspettavamo e si continua sulle piste ghiacciate di short track a Montréal con i nostri azzurri che rincarano la dose con un bel poker di medaglie.

Dal tris del pattinaggio…

Cala il sipario sulla terza tappa dell’ISU Grand Prix – il massimo circuito internazionale del pattinaggio di figura – ad Angers e i nostri pattinatori, dalla danza all’artistico, ci regalano un triplice podio eccezionale.

Iniziamo dalla danza con la coppia, ormai più che assodata, Charléne Guignard e Marco Fabbri che porta a casa “solo” la medaglia d’argento. “Solo” perché la coppia, due volte campione d’Europa, ci aveva talmente tanto abituati alla prima piazza, che salire sul secondo gradino del podio ci sembra davvero strano. Una medaglia inaspettata, quindi, per cui non c’è però bisogno di preoccuparsi in quanto dovuta non ad un improvviso calo di prestazione, quanto ad un errore di Marco Fabbri, vittima di un’inaspettata caduta sulla sequenza di passi a cerchio. La coppia delle Fiamme Azzurre, infatti, si trovava al comando al termine della Rhythm Dance di sabato ed era data come favorita ma, come è ovvio, l’incidente ha inevitabilmente condizionato in negativo l’intera performance della domenica e i campioni d’Europa in carica hanno fatto registrare un punteggio complessivo di 189.08, attestandosi alla piazza d’onore. A trionfare, invece, per la prima volta in un Grand Prix, i padroni di casa Evgenia Lopareva e Geoffrey Brissaud con 195.27, mentre la terza posizione è stata occupata dagli statunitensi Emily Bratti e Ian Sommerville con 185.88.

E dalla danza ci spostiamo al pattinaggio artistico con uno splendido doppio podio con le coppie Conti/Macii e Ghilardi/Ambrosini. Partiamo dal basso, si fa per dire, con la coppia delle Fiamme Azzurre formata da Rebecca Ghilardi e Massimo Ambrosini che, dopo la sesta posizione nello short program riesce a risalire fino al terzo gradino del podio grazie al loro programma lungo sulle musiche di “Dracula” che, anche se ancora da perfezionare nei salti in parallelo, gli vale un punteggio totale di 176.62 che li catapulta, per l’appunto, sino alla terza piazza finale. E, risalendo di una sola posizione il podio in cui hanno trionfato i tedeschi Minerva Fabienne Hase e Nikita Volodin (vincitori della tappa con 211.69) ecco che troviamo Sara Conti e Niccolò Macii che ottengono un prestigioso secondo posto con due programmi solidi e convincenti. La coppia inizia già bene nel programma corto con un secondo posto provvisorio dopo l’esecuzione sulle note della “Carmen”, praticamente priva di errori e con il miglior punteggio nei components. E la gara continua in maniera abbastanza solida, con solo una piccola sbavatura nel triplo salchow in parallelo che alla fine ha consentito a Sara e Niccolò di consolidare la piazza d’onore con ben 203,39 punti.

…al poker dello short track

E dal tris del pattinaggio, passiamo al tris individuale di un mitico Pietro Sighel e al poker del team azzurro. E no, non stiamo parlando di carte, ma di short track e della fantastica quantità di medaglie portate a casa dai nostri azzurri.

Quattro medaglie e due ottimi quarti posti, questo il bottino dei nostri azzurri nella seconda tappa di World Tour di short track a Montréal, in Canada. Partiamo dalle donne che, dopo il trionfo della scorsa settimana, si dimostrano di nuovo al top con un ottimo secondo posto nella staffetta femminile, con Elisa Confortola, Arianna Fontana, Gloria Ioriatti e Arianna Sighel, che si arrende solo alle padrone di casa del Canada. Ottimo anche il rientro di Arianna Fontana, protagonista indiscussa nell’individuale dei 1000 metri, che chiude, però, appena fuori dal podio. Stessa sorte, poi, anche la domenica con l’ottimo risultato di Elisa Confortola che, nei 1500 metri, nonostante una prestazione di altissimo livello per la valtellinese, ha sfiorato il podio, concludendo al quarto posto una finale con tutte le migliori del mondo presenti. Dunque, un argento e due quarti posti che fanno ben sperare in ottica futura per le ragazze dello short track.

E passiamo, quindi, ai ragazzi e passiamo soprattutto ad un immenso Pietro Sighel che porta a casa ben due medaglie individuali e una nella staffetta maschile. Il nostro fuoriclasse, infatti, parte subito alla grandissima e nella prima giornata della seconda tappa, conquista ben due terzi posti nei 500 e nei 1500 metri. Due bronzi pesantissimi per la spedizione azzurra e per il trentino che porta a sette i podi individuali in Coppa del Mondo. Ma non c’è due senza tre per il nostro Pietro e per i ragazzi della staffetta maschile che, forti degli gli ottimi risultati delle colleghe, non volevano essere da meno e si guadagnano l’accesso alla finale della domenica. Ma la finale non basta di certo, il team azzurro formato da Mattia Antonioli, Thomas Nadalini, Luca Spechenhauser e Pietro Sighel vuole far vedere che c’è e lo fa in un finale di gara da cardiopalma. La nostra staffetta è quarta, dietro l’Olanda e dietro ad un imprendibile Canada che tiene la testa della corsa sin dall’inizio seguito a ruota dalla Corea del Sud. Siamo alla fine della gara, l’ultima curva, la gara è finita ma non per il nostro magico Pietro che, proprio all’ultima curva, effettua un meraviglioso sorpasso ai danni dell’Olanda e porta a casa il suo terzo bronzo della competizione e a casa Italia un magnifico poker di medaglie che non può che essere destinato a crescere.

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