Umbria, il “caso sentieri” arriva alla Commissione Ue

La normativa regionale che consente il transito su sentieri e mulattiere ai mezzi motorizzati sarà oggetto di un'indagine mirata a verificarne la conformità con le direttive dell'Ue rispetto ad habitat e uccelli
Una delle più celebri unicità del paesaggio umbro: la fioritura delle lenticchie a Castellkuccio di Norcia. ANSA/GIANLUIGI BASSILETTI

Il Club alpino italiano (Cai) umbro, e nella fattispecie la sezione di Terni, ha portato fino alle istituzioni europee la propria campagna contro l’emendamento inserito nella legge di bilancio regionale per il 2024, che dal 1 gennaio scorso consente il transito su sentieri e mulattiere ai mezzi a motore, salvo indicazione contraria. Lo ha reso noto lo stesso il Cai con un proprio comunicato.

La Direzione generale ambiente, conformità, governance e sostegno agli Stati membri ha infatti accolto l’esposto che il Cai di Terni, in accordo con quello regionale, aveva inviato lo scorso maggio alla Commissione per denunciare la “dubbia conformità” alle normative europee di tale provvedimento. Tra le principali criticità citate, il fatto che i sentieri ora aperti al transito attraversino anche siti Natura 2000, per i quali è necessaria una valutazione di impatto prima di ogni intervento, e che in questo caso non è stata fatta; e i possibili conseguenti danneggiamenti agli habitat naturali e alle specie animali presenti in queste aree.

Come prevede la procedura in questi casi, la legge in questione confluirà in un “pacchetto” di norme oggetto di verifica da parte della Commissione. L’indagine partirà con gli opportuni chiarimenti richiesti alle autorità italiane, nazionali e/o regionali; solo successivamente verrà valutata l’opportunità di aprire una procedura di infrazione, che potrebbe portare fino ad una sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee che imponga l’abrogazione della norma. Ai ricorrenti non resta quindi che attendere che la procedura faccia il suo corso.

Ricordiamo che contro questa legge non si era mosso solo il Cai, ma larga parte della società civile: da Legambiente al Fai, all’Agesci, al WWF, a Italia Nostra, a Slow Food, alla Fiab (solo per citare i nomi più noti), fino ai frati francescani di Assisi. La richiesta di non andare a pregiudicare in questo modo la vasta rete sentieristica regionale, che attraversa luoghi di alto valore naturalistico ed è una risorsa preziosa in un’ottica di turismo lento e sostenibile, era stata unanime. Diverse manifestazioni si sono tenute in corso d’anno, tra cui una in occasione di “Cammini aperti”.

La notizia arriva peraltro a ridosso delle elezioni regionali, previste in Umbria per il 17 e 18 novembre; e a cui si ricandida la presidente uscente, Donatella Tesei del centrodestra, contro la sindaca di Assisi Stefania Proietti, per il centrosinistra. La prima (che i sondaggi danno al momento in lieve vantaggio, non tale da poter prevedere a priori una vittoria), è stata appunto tra i promotori della legge attuale; la seconda, viceversa, si era espressa in senso contrario, in particolare in occasione dell’approvazione in Consiglio comunale di una mozione contro il provvedimento regionale. Lecito quindi supporre che l’esito delle elezioni possa avere ripercussioni anche sugli ulteriori sviluppi della vicenda.

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