8 marzo, maratona letteraria con le donne iraniane e afghane
«Non potevamo girarci dall’altra parte da quello che accadeva in Iran e ancor prima in Afghanistan». Così la dottoressa Arwen Emi Sfregola, filosofa e neuroeconomista referente per il Friuli-Venezia Giulia in Economy of Francesco, alla domanda su come è nata questa iniziativa.
«È la terza maratona di lettura internazionale e questa volta abbiamo scelto la data significativa dell’8 marzo perché come giovani imprenditori e giovani economisti, protagonisti del cambiamento, abbiamo sentito e accolto questo grido delle donne di molti Paesi in particolare le donne iraniane e ancor prima quelle afghane. Cerchiamo in tutti i modi di dare una via di riparazione e di uscita da queste situazioni, purtroppo, in alcuni casi abbiamo aiutato delle donne a uscire dai loro Paesi perché soffrivano di queste situazioni di oppressione.
La maratona di lettura di oggi è su scala internazionale in presenza in vari punti del mondo e anche online: tutte le lingue, tutte le culture, tutte le religioni e convenzioni a sostegno della dimensione del femminile, della sua libertà e dignità. Insieme per una umanità più umana».
A Trieste la maratona si è svolta in uno dei caffè eleganti, nell’area pedonale del centro città con partecipazioni significative di associazioni e movimenti che stanno cominciando a conoscere e vorrebbero avvicinarsi sempre di più alle idealità di EoF. Molta gratuità e dimostrazione di sostegno con amicizia e stima a partire dalla presidente della Consulta Comunale delle Associazioni Femminili, il presidente provinciale delle Acli e vari membri delle Comunità di Sant’Egidio, dei Focolari, altre associazioni locali e un collegamento online da Pordenone.
Toccanti i brani interpretati da due membri della Consulta, attrici amatoriali, che hanno saputo interpretare con empatia le anime afghane e iraniane che hanno scritto queste poesie scelte da alcuni giovani vicini a queste culture.
Continuo a chiedere alla dottoressa Emi: «Non è usuale accostare l’economia alla poesia. Cosa significa questo per voi giovani di EoF?»
«L’Economia per noi non è solo un modello vecchio mainstream, raggiungimento del massimo profitto. Sicuramente il profitto è importante però prima di tutto è importante la dimensione integrale della persona e allora anche tra di noi ci sono degli artisti, dei musicisti, che magari sono anche economisti, imprenditori, con questa sensibilità di rivoluzionare la cultura anche attraverso l’economia».
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