Sinodo 2024: chiesa missionaria, costruttrice di pace
Iniziata nel segno della preghiera, con due giorni di ritiro conclusi da una veglia penitenziale, la Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi è ora nel pieno dei lavori. Il primato, ricorda papa Francesco, appartiene allo Spirito Santo che sempre guida la sua Chiesa. Occorre, quindi, vivere questo tempo con una speciale attenzione alle sue mozioni, in un clima di silenzio e ascolto, di accoglienza dell’altro senza preconcetti, rinunciando a fare prevalere le proprie idee.
I briefing organizzati nella Sala Stampa vaticana offrono una narrazione sintetica di quanto accade nell’Assise sinodale. Emerge, da parte di tutti, il desiderio di ascoltare il grido dei poveri, di considerarli non come semplici destinatari, ma come soggetti, come coloro che possono indicare la strada da percorrere. Numerosi anche gli interventi sul ruolo delle donne nella Chiesa, sul tema dell’ecumenismo, sui sinodi diocesani, sul ruolo del papa nelle assemblee post sinodali. Una delle domande al centro della riflessione è quella sui giovani: cosa li attrae nella Chiesa oggi? Alcuni ritengono che la risposta sia il radicalismo evangelico. Molti sottolineano l’importanza di coinvolgerli nei processi decisionali della chiesa, invitando gli adulti a camminare insieme a loro.
Una novità, nata dalle istanze dell’Assemblea e dai circoli minori, riguarda la giornata di venerdì 18 ottobre. È stata, infatti, espressa l’esigenza di entrare in dialogo con i 10 gruppi di lavoro istituiti dal papa allo scopo di approfondire alcune tematiche specifiche emerse nella precedente Assemblea Sinodale. Accogliendo tale desiderio, il Cardinale Mario Grech, Segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo, annuncia che in quella data i coordinatori e altri membri dei 10 gruppi ascolteranno i membri dell’assemblea e sarà possibile anche consegnare contributi scritti alla Segreteria.
Gli echi della guerra, le ferite del mondo, giungono anche nell’aula del Sinodo e sono uno sprone a vivere l’Assemblea sinodale come opportunità per rilanciare l’invito alla pace e al rispetto dei diritti umani. Papa Francesco indice, in occasione del primo anniversario dell’attacco terroristico di Hamas a Israele, una giornata di preghiera e digiuno per impetrare il dono della pace e, domenica 6 ottobre, si reca a Santa Maria Maggiore insieme ai membri del Sinodo per la preghiera del Rosario.
Oltre alla preghiera, il dovere della testimonianza: la Chiesa deve farsi «messaggera» della capacità di vivere insieme e del rispetto dell’altro. Il 4 ottobre, nel corso della terza Congregazione generale del Sinodo, è stata forte la condanna di tutti i fondamentalismi: «dobbiamo tutti – cristiani, ebrei, musulmani – essere artigiani di pace». In questa occasione, si è evidenziata anche la necessità di denunciare le cause principali di tutti i mali: il commercio di armi e coloro che traggono vantaggio dalle guerre. Le sofferenze del popolo Haitiano, il grido di dolore del Libano, sono stati messi in evidenza nella conferenza stampa del 4 ottobre, ribadendo la necessità e l’urgenza di lavorare insieme alimentando «comunione, partecipazione e missione».
Le periferie del mondo sono in primo piano anche al termine dell’Angelus di domenica 6 ottobre quando papa Francesco annuncia la creazione dei nuovi Cardinali che saranno espressione dell’«universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra». Dall’Iran all’Indonesia, dal Giappone alle Filippine, dalla Costa d’Avorio all’Algeria, all’Italia che avrà tre nuovi Cardinali, tra i quali il nuovo Vicario per la Diocesi di Roma.
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