Grazie, nonni!

Si è celebrata il 2 ottobre, giorno degli angeli custodi, la festa dei nonni. Il pensiero di una lettrice
Nonni
(Foto: Pexels)

I nonni che giustamente si festeggiano il 2 ottobre, nel giorno degli angeli Custodi, sono persone uniche, speciali pur avendo pregi e difetti come i comuni mortali. Ciò che li innalza da terra è il loro infinito amore per noi nipoti che rimane, indelebile, anche quando non ci sono più.

Vorrei essere un poeta in modo da trovare le parole appropriate per definirli, un musicista per celebrarli con armonie divine, o un pittore per usare colori e sfumature tali da lasciare di loro un quadro che li renda immortali.

I nonni sono sorrisi, abbracci infiniti, soldini messi in tasca prima di una gita, di un’uscita con gli amici, merende con pane e nutella; sono racconti inventati, profumo di biscotti appena sfornati, musiche ascoltate, canzoni cantate insieme, braccia spalancate sempre, rifugio dai giudizi negativi, da ciò che va male; sono cuori che non ti giudicano, ma ti accolgono, sono tempo dedicato a te nonostante tutto, aiuto a svolgere compiti con spiegazioni semplici ed efficaci.

Io avevo l’incubo delle tabelline, imparate in fretta e male perché tornata a scuola dopo una lunga assenza. Ci avevano provato in tanti a mettermele in testa, ma invano! Riuscì mio nonno nell’ardua impresa, in una settimana, con un suo antico metodo rimasto un segreto tra noi due… Ricordo ancora la gioia di un’ interrogazione alla lavagna con le tabelline: non ne avevo sbagliata neanche una!

I nonni hanno una pazienza infinita nel preparare cibo per tutti da portare in tavola: chi è specializzato nell’arrosto, chi negli spiedini, chi nelle fritture, chi in dolci, chi in paste rinomate che non trovi in nessun ristorante, cibi il cui sapore ti rimane dentro. Ricordo le lunghe tavolate, prendendo tavoli da ogni stanza, per quei pranzi della domenica che riunivano grandi e piccini. Quante sedie nella casa dei nonni per poter accogliere tutti!

Quando sanno che stai per arrivare sono lì, davanti alla finestra o davanti al balcone ad aspettarti e a farti festa prima ancora di varcare la soglia di quella che è, per ogni nipote una seconda casa! I nonni sono quella finestra illuminata nel freddo e nel buio della notte, quella  luce accesa in attesa di te, che sei il loro regalo più grande.

Nella casa dei nonni trovi regalini da scartare, qualcosa di buono da mangiare, li puoi aiutare nei loro lavoretti e ti senti importante perché, dopo averti mostrato come si fa, ti fanno provare. Io volevo sempre aiutare il nonno a preparare il nocino. Chissà quante volte ho rallentato il suo lavoro; eppure, liberando i gherigli dai gusci, mi diceva: «Meno male che metà del lavoro lo fai tu!». Perché il bello dei nonni è che tornano piccoli con te, giocano, si fanno truccare, pettinare o spettinare, corrono con te per far volare un aquilone o per insegnarti ad andare in bicicletta, a pitturare, a verniciare. Spesso si mettono nei guai con te e per te e si addossano tutte le colpe, si prendono le sgridate e, di nascosto, ti fanno l’occhiolino.

E intanto mentre si lavora insieme vengono fuori insegnamenti importanti, perché i nonni sono come dei libri da sfogliare per imparare tante cose utili e preziose: canzoni del passato e del presente, detti e proverbi, giochi incredibili, storia, geografia, epica… Ogni nonno è una miniera di saperi a seconda dei suoi gusti e delle sue inclinazioni: uno ti insegna come ascoltare una musica, come guardare un quadro, come accatastare la legna o fare un disegno, una marmellata, una pietanza, come pescare o giocare.

I nonni sanno ascoltare senza interrompere, sono consiglieri straordinari e quando raccontano ciò che hanno vissuto o hanno imparato, ti fanno emozionare ogni volta.

Capita spesso che sia difficile ritornare alle proprie case, lasciare queste persone preziose, che ti amano senza chiedere nulla in cambio, che piangono quando soffri, ridono a crepapelle con te. Sono quelli che ti guardano con orgoglio, che ti fanno sentire una principessa o un re ogni volta. Si vorrebbe rimanere ancora con i nonni, «ancora un altro po’», chiedono i bambini piccoli, ma ognuno di noi dentro lo chiede nel segreto perché avere i nonni è un privilegio, un regalo inaspettato.

Abbracciate forte i vostri nonni anche quando loro non avranno le forze per farlo, andate da loro, spegnete i telefonini, non distraetevi. Hanno da dirvi e da darvi tesori introvabili su internet!

E quando la loro casa si chiuderà, capirete che tutto un mondo è finito per sempre, ma quello che avete vissuto insieme, il bene ricevuto e donato rimarrà nel cuore, niente e nessuno potrà mai togliervelo.

Annamaria Carobella

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