La famiglia, custode dei sogni
Siamo un gruppo di famiglie. Ci siamo conosciuti casualmente, oppure nell’ambiente di lavoro, o in associazioni di volontariato; e ci ritroviamo periodicamente per confrontarci, per stare insieme, per ridere, scherzare, ma anche per riflettere, darsi consigli e sostegno. Alcune famiglie abitano nello stesso condominio, altre in punti diversi della città o appena fuori.
Siamo 14 coppie: alcune sposate da anni, altre da pochi, 5 sono fidanzate, ma convivono già. Siamo giovani e meno giovani, italiani e stranieri, credenti e atei, ottimisti e pessimisti, pigri e attivi. Il nostro comune denominatore è la rivista Città Nuova, che fa da collante, ma soprattutto da faro nell’incertezza, oscurità, ingiustizia che ci circonda. L’abbiamo definita faro perché ogni giorno siamo sconvolti ed impauriti da varie tempeste, che ingarbugliano la matassa della nostra vita, ma la luce che proviene dalla rivista, dai libri della sua editoria ci illumina. Non è facile essere coniugi, genitori, figli, gestire all’interno del nucleo familiare tanti rapporti, dinamiche varie e rimanere vivi.
Corriamo il rischio di rifugiarci nel passato, dove troviamo rimorsi e rimpianti, oppure ci concentriamo solo sul presente, un presente però, senza un domani e senza speranze.
In un mondo ferito, spaccato, disorientato, Città Nuova propone di essere fratelli, ma non ci lascia soli, cammina insieme con noi e ci presenta infiniti articoli, dossier, corsi, autori, libri e incontri online su argomenti vari, in modo da soddisfare ogni nostra esigenza.
A proposito di autori, è successo che leggendo insieme il libro di Rino Ventriglia Custodi dei sogni, abbiamo fatto una terapia di coppia perché abbiamo conosciuto meglio noi stessi, ma anche l’altro con cui ci ritroviamo insieme per portare avanti progetti, attività, interessi comuni. Ci dà un’ idea straordinaria citando un concetto di Okness: incontrare l’altro significa guardarlo, vederlo, accettarne l’unicità.
Significa esistere per lui ed essere pronti al suo esistere per noi, quindi accettarlo con la sua diversità, con i suoi lati oscuri, scomodi, faticosi.
Abbiamo avuto la forza, grazie a questo libro e al suo autore, di metterci in gioco, di uscire allo scoperto, mettendo a nudo anche le nostre fragilità e la paura di essere giudicati.
E poi questo libro ci invita ad avere speranza, a credere nei nostri sogni e a custodirli cioè ad averne cura: abbiamo bisogno di ritornare a sognare personalmente e come umanità.
Perciò nella notte di San Lorenzo ci siamo dati appuntamento in una zona in collina, ai piedi di un antico castello, per guardare il cielo in una notte magica in cui si può esprimere per ogni stella cadente un desiderio/ sogno da realizzare. Quante crisi vivono le famiglie nel mondo forse perché tendono a chiudersi in se stesse.
Non è stato così per una coppia afgana che ci ha letto una frase di Rino Ventriglia, «Siamo un giardino di fiori che si stringono gli uni agli altri non vergognandosi di mostrarsi fragili e bisognosi di aiuto». Vivendola nel tempo trascorso in Italia con i loro 5 figli, hanno superato tante difficoltà. Una coppia del Sudan ne ha letto un’altra: «Custodendo ognuno il cuore ferito dell’altro e aprendo il nostro, possiamo riaprirci alla speranza, ai sogni, alla gioia». E alcune coppie italiane, in crisi per varie problematiche, hanno compreso che contando sul nostro aiuto ce la possono fare a vedersi nuove.
Abbiamo letto questa frase pensando a tutte le famiglie in procinto di separarsi o separate: «Inizia il ballo nuovo della coppia, un ballo in cui, distinguendo il passato dal presente, stringendo tra le braccia l’altro e la sua storia, si sperimentano passi nuovi con i quali ci si sente contemporaneamente leggeri e sicuri».
Qualche stella cadente l’abbiamo vista per la felicità anche dei nostri figli presenti, per cui ora ci aspettiamo che i nostri sogni e quelli di ogni famiglia possano realizzarsi!
Grazie Città nuova, custode dei nostri sogni più importanti!