Sinodo 2024, un tempo di ascolto dello Spirito Santo
«Non una convention», ma «un’assemblea ecclesiale che prega», un tempo di ascolto «del Signore, della sua Parola affidata alle Sacre Scritture, del suo Spirito che parla al cuore dei credenti». Così il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, ha presentato la seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si svolgerà a Roma dal 2 al 27 ottobre e vedrà nuovamente, tra i presenti, due vescovi dalla Cina.
Protagonista indiscusso, lo Spirito Santo che illumina le menti e converte i cuori. Riportando l’attenzione sull’importanza e sulla centralità della preghiera, il cardinale ha illustrato alcuni momenti forti che caratterizzeranno il Sinodo 2024. Come lo scorso anno, la seconda sessione del Sinodo sarà preceduta da un ritiro spirituale di due giorni – il 30 settembre e il 1° ottobre – guidato dalle meditazioni di P. Timothy Radcliffe e Madre Ignazia Angelini che, insieme al camaldolese P. Ferrari, e ai monaci di Camaldoli, animeranno la preghiera durante tutte le giornate del Sinodo.
La novità di quest’anno sarà una veglia penitenziale che concluderà il ritiro, presieduta da papa Francesco e organizzata dalla Segreteria Generale del Sinodo e dalla Diocesi di Roma in collaborazione con l’Unione dei Superiori Maggiori (USG) e l’Unione Internazionale delle Superiori Maggiore (UISG). La veglia sarà aperta alla partecipazione di tutti, in particolare dei giovani, «i quali sempre ci ricordano quanto l’annuncio del Vangelo debba essere accompagnato da una testimonianza credibile, che loro per primi desiderano offrire al mondo insieme a noi», ha sottolineato il Cardinale.
Nel corso della celebrazione ci sarà un tempo di ascolto di tre testimonianze di persone che hanno subito il peccato degli abusi; il peccato della guerra; il peccato dell’indifferenza di fronte al dramma delle migrazioni.
Poi avrà luogo la confessione di alcuni peccati, in particolare il peccato contro la pace, contro il creato, contro le popolazioni indigene, contro i migranti; il peccato degli abusi; il peccato contro le donne, la famiglia, i giovani; peccato della dottrina usata come pietre da scagliare contro; il peccato contro la povertà; il peccato contro la sinodalità.
«Non si tratterà di denunciare il peccato degli altri – ha precisato il card. Grech -, ma di riconoscersi parte di quanti, per azione o almeno per omissione, diventano causa della sofferenza patita da innocenti e indifesi». Al termine della confessione dei peccati, il papa rivolgerà, a nome di tutti i cristiani, una richiesta di perdono a Dio e alle sorelle e fratelli di tutta l’umanità.
La sera dell’11 ottobre – data in cui 62 anni fa si apriva il Concilio Vaticano II -, avrà luogo una preghiera ecumenica, insieme a papa Francesco, ai delegati fraterni partecipanti al Sinodo e ad altri rappresentanti di Chiese e Comunità Ecclesiali presenti a Roma.
Il 21 ottobre, poi, si svolgerà un’altra giornata di ritiro spirituale in vista del discernimento sulla bozza del Documento finale. Sarà «un alternarsi di momenti di preghiera personale, di dialogo e comunione fra noi, comunione fraterna nell’ascolto e nell’amore reciproco e comunione nella preghiera» ha commentato il cardinale Grech, invitando le comunità religiose, in modo speciale quelle di vita contemplativa, e tutti fedeli a pregare «perché i membri dell’Assemblea possano essere docili alla voce dello Spirito Santo».
Quattro forum teologico-pastorali aperti a tutti saranno un’altra novità di quest’anno. Ogni forum affronterà un tema rilevante dal punto di vista ecclesiologico, collegato ai contenuti dell’Instrumentum laboris, e prevede la partecipazione di teologi, canonisti, vescovi, con i quali sarà possibile dialogare. Il 9 ottobre avranno luogo due forum dai temi: “Il popolo di Dio, soggetto della missione” “Il ruolo e l’autorità del vescovo in una Chiesa sinodale”.
Il 16 ottobre la condivisione verterà su “Le mutue relazioni tra Chiesa locale e Chiesa universale”, e su “L’esercizio del primato e il Sinodo dei Vescovi”.