730 precompilato: scadenze e vantaggi
Dopo la pubblicazione delle modalità per scaricare il nuovo modello 730 precompilato e dell'elenco delle spese detraibili, ecco la parte conclusiva della nostro miniguida alla dichiarazione dei redditi.
Le scadenze del modello 730 precompilato
A partire dal 15 aprile, l’Agenzia delle entrate pubblicherà i dati del modello 730/2016 precompilato che, come spiegato nella prima parte di questa Breve guida al 730, potrà essere accettato e inviato dal contribuente oppure modificato e inviato da parte di un intermediario abilitato. Ad oggi la scadenza per la presentazione del 730 è fissata per il 7 luglio. Tale scadenza potrebbe subire uno slittamento al 23 luglio per Caf, intermediari e contribuenti che presentano direttamente il modello 730. Visto però che il termine cade di sabato, è probabile che la nuova scadenza del 730 precompilato 2016 sarà il 26 luglio, ovvero il primo lunedì utile. C’è poi tempo fino al 30 settembre per la presentazione di eventuali dichiarazioni correttive ed entro il 25 ottobre il contribuente può presentare un 730 integrativo, però solo tramite un Caf o professionisti abilitati.
I vantaggi
Se il 730 precompilato viene presentato senza effettuare modifiche direttamente tramite il sito Internet dell’Agenzia oppure al sostituto d’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili. I controlli documentali possono riguardare, invece, i dati comunicati dai sostituti d’imposta mediante la Certificazione unica. La dichiarazione precompilata si considera accettata anche se il contribuente effettua delle modifiche che non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta (ad esempio se vengono variati i dati della residenza anagrafica senza modificare il comune del domicilio fiscale).
Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del Caf o del professionista anche sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate. L’Agenzia delle entrate potrà comunque richiedere al contribuente la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire di queste agevolazioni. Ad esempio potrà essere controllata l’effettiva destinazione dell’immobile ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale.
Per un approfondimento sulle detrazioni consulta Nuovo 730: le spese detraibli.