Credere nella coppia, per darle un futuro
Una coppia in crisi spesso mostra una grande difficoltà: i partner stentano a guardarsi con occhi “puliti” o faticano enormemente a pensare al proprio futuro in una prospettiva di ripartenza e di serenità. Eppure, la ricerca ha mostrato quanto sia importante riuscire ad avere uno sguardo nuovo, capace di cambiare il corso della storia. Cambiare la propria visione infatti può generare trasformazioni potenti.
Potrebbe accadere, per esempio, che negli anni si siano accumulate incomprensioni e che l’altro venga visto attraverso degli occhiali, dei filtri che ne pregiudicano la percezione. Uno di questi filtri è l’attenzione selettiva, cioè la tendenza a concentrarsi su determinati stimoli o informazioni, ignorando gli altri. Esempio lampante è l’accusa di Roberto a Sandra: ”Tu sei sempre distratta”, tralasciando che la moglie è anche molto altro che una persona distratta.
Un altro elemento che nel tempo può offuscare la visione del partner è la cosiddetta falsa attribuzione, cioè la tendenza sistematica ad attribuire la causa di un comportamento del partner tendenzialmente alla sua personalità o al modo di essere, sottostimando l’influenza che l’ambiente o il contesto potrebbero avere nel determinare tale comportamento. Abitualmente, infatti, c’è la tendenza ad attribuire le proprie mancanze o i propri errori a fattori contestuali legati alla situazione, mentre quelli degli altri a caratteristiche interne e stabili della personalità, con poche possibilità di cambiamento. Antonio mi raccontava: “Mia moglie ha avuto un incidente stradale, è vero che un cane le ha tagliato la strada e c’era poca visibilità, ma mia moglie è poco attenta alla guida, a me non sarebbe successo”.
Gli errori di attribuzione sono un altro filtro nella relazione col partner che tendono ad influenzare la comunicazione. Inoltre le attribuzioni che vengono formulate sui comportamenti del partner e degli altri in generale spesso ci portano a fare previsioni sul loro comportamento futuro e a creare aspettative. Le aspettative e le attribuzioni sono generalmente collegate: i partner che attribuiscono i problemi della relazione più al proprio comportamento che a quello del partner o a fattori esterni, più facilmente si aspettano possibili miglioramenti nella relazione. Al contrario, un aspetto che mina la serenità di una coppia sono le aspettative negative rispetto alla relazione, in quanto possono influenzare le interazioni con il partner e il futuro della relazione, creando una profezia che si auto avvera.
Per la scuola di psicoterapia Ipsico di Firenze “La profezia che si autoavvvera o Effetto Pigmalione è un fenomeno molto studiato in psicologia. In un famosissimo esperimento condotto da Rosenthal nel 1964 in una scuola elementare americana, si sottoposero tutti gli alunni a un test d’intelligenza per valutare il loro quoziente intellettivo. Venne in seguito comunicata agli insegnanti una lista degli alunni più intelligenti chiedendo però loro di tenerla nascosta e di non modificare in alcun modo l’atteggiamento verso tali bambini. In realtà, la lista che avevano ricevuto era un elenco di bambini selezionati a caso e non dei bambini più intelligenti. Dopo un anno, Rosenthal scoprì che gli alunni che si trovavano nella lista dei “più dotati”, avevano un quoziente intellettivo molto superiore ai compagni. Gli insegnanti, credendo nella profezia, si erano infatti creati determinate aspettative che avevano modificato i loro comportamenti (erano stati più benevoli, incoraggianti, avevano trasmesso fiducia…) e di conseguenza quelli degli alunni”.
Cosa si può dedurre da tale scoperta e che torna utile per le relazioni di coppia? Due aspetti fondamentali:
- Il modo in cui approcciamo il partner (e l’altro in generale) ne condiziona inevitabilmente il comportamento.
- Le modalità in cui approcciamo agli eventi, ne condiziona inevitabilmente il decorso.
L’esperimento di Rosenthal ci ricorda, insomma, che le aspettative che abbiamo sulla realtà, il modo in cui noi leggiamo gli eventi, il modo in cui noi li interpretiamo e reagiamo a essi, influenza il nostro destino e lo fa prepotentemente. E questo può accadere anche all’interno delle nostre relazioni più significative: con il partner, con i figli, con gli amici. Quando crediamo fermamente che qualcosa accadrà, spesso agiamo in modo tale da rendere quella previsione effettivamente vera, anche se inizialmente potrebbe non esserlo.
La profezia funziona così: ciò che crediamo influenza i nostri comportamenti. Per esempio, se crediamo che la nostra coppia è irrimediabilmente compromessa, probabilmente ci comporteremo in modo tale che la nostra credenza diventi realtà, se invece crediamo che per la nostra coppia ci può essere un futuro, probabilmente ci comporteremo in modo da costruire opportunità di crescita per la relazione. È successo così ad Anna e Sergio. Ad un certo punto della loro storia hanno cambiato il loro sguardo e il loro pensiero sulla loro storia di coppia. Non più la percezione selettiva del limite dell’altro, non più previsioni catastrofiche per il loro futuro, ma al contrario la scelta di dare una chance alla loro relazione, cambiando lo sguardo su di essa. Come in un circolo virtuoso questo cambio di sguardo ha generato energie nuove e nuova speranza.
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