Amatrice, ferite del terremoto da rimarginare

Otto anni dal 24 agosto 2016. Memoria, ricordo e progetti. Un quadro sui borghi dalle regioni coinvolte nella ricostruzione.
Il monumento alle vittime del sisma ad Amatrice. ANSA/Gianluigi Basilietti

Otto anni dal 24 agosto 2016, quando con il sisma di magnitudo 6.0 con epicentro ad Arquata del Tronto, la cittadina di meno mille abitanti dell’ascolano venne squassata, scivolando via con metà della collina su cui si ergeva. Incalcolabili anche i danni ai comuni di Amatrice ed Accumuli, anchesse andate praticamente distrutte. 299 i morti, oltre 300 i feriti e 40mila gli sfollati in quella che verrà definita come lasequenza sismica Amatrice-Visso-Norciache si arresterà solo nel gennaio del 2017 e che avrà per bilancio il coinvolgimento di quattro regioni (Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio) e 138 comuni.

Per la ricorrenza, giorno del dolore e della memoria, tra il 23 e il 24, c’è stata prima una veglia di preghiera per le vittime alle 21 nella frazione di Libertino ad Accumoli, poi all’una, presso l’Auditorium della Laga ad Amatrice. Alle 2.30 la partenza della fiaccolata con arrivo al parco Don Minozzi e lettura dei nomi delle vittime davanti al monumento. Alle ore 3.36 i rintocchi del campanone. Sabato 24 deposizione delle corone dalloro presso Monumento dedicato alle vittime e alle 10.30 messa presieduta dal vescovo di Rieti, mons. Vito Piccinonna, nella Cavea grande dellAuditorium. Tra le istituzioni presenti, oltre ai sindaci del cratere, la sottosegretaria al ministero delle Imprese e del Made in Italy Fausta Bergamotto e il commissario alla ricostruzione Guido Castelli.

Un giorno che, come molti già stati, sarà momento di riflessione e di confronto sulle sfide poste dalla ricostruzione. «Dopo otto anni, credo che il primo dovere delle istituzioni sia di fare memoria delle vittime e delle famiglie che hanno perso i loro cari e i loro beni. E chiedere scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze» ha commentato nelle ultime ore il commissario Castelli. «Il cambio di passo che è stato impresso in tanta parte del cratere deve concretizzarsi anche qui, nei borghi che per primi hanno subito la distruzione del terremoto: Amatrice, Accumoli, Arquata» ha aggiunto.

E ricorrenza vuol dire anche tempo di bilanci. Lultimo Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia con i dati aggiornati al maggio 2024 mostrano un positivo avanzamento dei lavori del cratere, ma anche una comunità ferita che necessita sempre di più di azioni economiche e sociali, non per esistere, ma per essere aiutata a resistere in modo anche innovativo. Facciamo il punto.

Ricostruzione privata

Al 31 luglio di questanno sono state registrate oltre 31mila richieste di contributo per la ricostruzione per immobili produttivi o residenziali. Quelle approvate dagli Uffici Speciali preposti rappresentano il 64% di quelle presentate. Dei 20mila cantieri autorizzati, 11 mila sono quelli conclusi e sono così ripartiti per regione: 62% per l’Abruzzo, 48% per il Lazio e per il 59% Umbria e Marche. La ricostruzione privata nei primi cinque mesi del 2024, infine, ha visto un +16,64% di risorse erogate sul 2023.

Ricostruzione pubblica

Sempre secondo il Rapporto sulla ricostruzione sono stati avviati il 95% delle opere. Diminuiti anche il numero di abitanti che hanno fatto ricorso allassistenza abitativa, scesa a 11.182 nuclei familiari nel 2024.

Beni ecclesiastici: il punto fatto dalla Consulta

Per i beni culturali di interesse religioso da tempo è stata istituita una Consulta, che riunitasi a fine luglio (con la partecipazione del segretario generale della Cei, Mons. Giuseppe Baturi, del Commissario straordinario per la ricostruzione Castelli e della soprintendenza e delle realtà ecclesiali sia congregazioni che diocesi) ha commentato gli ultimi dati emersi dal Rapporto di maggio. Il 90% delle opere è stato avviato su un totale di 1.251 interventi previsti. Quelli conclusi rappresentano appena il 13% del totale, ma lascia sperare che i progetti approvati siano giunti ad una percentuale del 46%.

Lazio

Nei mesi caldi di questa estate, in quello che è stato definito come il super cantiere di Amatrice sono stati avviati sette interventi: la sede del Municipio; il Palazzo del Reggimento; la rimozione e catalogazione delle macerie nell’ex chiesa san Giovanni e nellex Convento di San Francesco; la nuova costruzione del Centro professionale di Amatrice e dellaggiudicazione dei lavori alla chiesa del Suffragio e di Palazzo DAntoni. Inoltre sono partititi i lavori di ulteriori quattro aggregati dei dieci complessivi nel settore privato.

Sempre in questi giorni il sindaco di Amatrice Cortellesi, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni in cui la invitava nei luoghi del sisma, ha ricordato quanto è stato fatto oltre 500 cantieri tra il centro e le frazioni e 118 case ricostruite, ma rimarcando quali problematiche persistono che ostacolano la ricostruzione, ovvero laumento dei costi dei materiali, il superbonus e in generale i tempi della burocrazia.

Intanto ad Arquata del Tronto è stato dato il via al progetto esecutivo per la ricostruzione del centro storico. Il progetto si presenta innovativo ed è destinato a diventare una case history nel campo dellingegneria della ricostruzione post-sisma. AAccumuli, invece, recentemente approvata lOrdinanza speciale che darà avvio alla ricostruzione unitaria dell’intero borgo.

Marche

Tra gli ultimi importanti interventi in regione, a Santa Maria Nuova (Ancona) il municipio, un edificio importante da un punto di vista architettonico realizzato dall’architetto Antonio Benvenuti, e la sua torre civica verranno messi in sicurezza dopo le lesioni del terremoto. Continuano intanto i lavori anche al Cineteatro di Amandola della provincia di Fermo. Un edificio “storico” per la cittadina, sede, prima del 2016 degli uffici comunali, della Polizia Municipale e di varie associazioni.

Approvato, inoltre, il progetto per gli interventi sui danni e miglioramento sismico della chiesa di San Nicolò a Fabriano, edificio risalente al XII secolo, già integralmente ricostruito nel 200 a seguito di un altro terremoto. Il sisma del 24 agosto 2016 provocò diverse lesioni anche al campanile e distacco di porzioni di stucchi ed intonaci dipinti all’edificio di culto.

Abruzzo

Previsto un aumento dei finanziamenti nei comuni teramani di Cellino Attanasio per la Sede municipale di circa 1 milione di euro e di Montorio al Vomano per lex dispensario, ora circolo anziani. Parimenti è stato stabilito un aumento dei fondi per i due lotti a Lecce nei Marsi in provincia de L’Aquila.

Umbria

Proseguono intanto i lavori alla chiesa di San Benedetto da Norcia, l’edificio simbolo del paese umbro, andato completamente distrutta durante la scossa di ottobre e la cui fine dei lavori sono previsti per il 2025.

A Castelluccio di Norcia si lavora alla realizzazione dei terrazzamenti e dei sottoservizi in un progetto ingegneristico innovativo che unisce pubblico e privato. Nel progetto generale, infatti, Castelluccio sarà dotato di una grande piastra antisismica, sostenuta da 300 isolatori sismici, che consentirà di rispettare le caratteristiche precipue del luogo, ma permettendo alla comunità di vivere in sicurezza.

A Campi Alto di Norcia, intanto, sono stati consegnati i lavori di ricostruzione dellintero borgo che verrà ricostruito in maniera unitaria e coordinata.

Proseguono senza sosta, inoltre, i lavori per la ricostruzione dell’ospedale Santa Rita di Cascia, a pianta quadrata con corte centrale e a tre piani. Il nuovo edificio sostituirà quello demolito e si è in attesa della posa del tetto.

Continuano, infine, i lavori per lampliamento del Deposito di Santo Chiodo di Spoleto conosciuto anche come Centro Operativo per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storico-artistici, archivistici e librari dellUmbria. Nato a seguito del sisma in Umbria del 1997 quale ricovero delle opere di pregio storico ed artistico prelevate da situazioni a rischio per calamità naturali, durante i mesi successivi al sisma del 2016 il Deposito di Santo Chiodo ha ricevuto oltre 4500 beni storici, artistici, librari e documenti storici, molti dei quali sono stati anche restaurati nei laboratori annessi al deposito.

Il progetto Next Appennino

Il Programma del Piano Nazionale complementare al Pnrr si conferma nel 2024 come strumento fondamentale per la rinascita e il rilancio dei territori. Finanziato per 1.780 milioni di euro, si compone di due macromisure: le cosiddette A e la B. La prima (Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi) ha visto assegnarsi oltre 1 miliardo di euro per gli interventi per la rigenerazione urbana, le comunità energetiche, le infrastrutture, la mobilità e la valorizzazione del territorio.

All’interno della Macromisura B, rivolta invece allo sviluppo del tessuto sociale ed economico, vi è stato l’avvio di quattro centri di ricerca in altrettante città delle regioni coinvolte (Camerino, Rieti, Spoleto e Teramo), nonché risorse per oltre 500 milioni di euro e quasi 1.400 progetti per il tessuto economico e sociale.

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