Regno Unito, Keir Starmer avvia il cambiamento. Il fair play di Sunak
Il numero 10 di Downing Street ha un nuovo inquilino. È Keir Starmer, leader del partito laburista, che ha avuto una vittoria schiacciante alle elezioni del 4 luglio e prende la guida del Regno Unito dopo 14 anni di governo del partito conservatore, nel corso dei quali si sono susseguiti 5 primi ministri ed il Paese è uscito dall’Unione europea.
I laburisti hanno ottenuto 411 seggi, mentre i conservatori sono crollati a soli 121 e i liberal-democratici centristi ne hanno presi 72; il partito Reform UK, successore del partito della Brexit, conquista 5 seggi. L’impennata del partito laburista è stata in parte aiutata dal crollo del Partito nazionale scozzese, colpito da una serie di scandali sulle sue finanze: ha ottenuto 9 seggi, 39 in meno rispetto alle elezioni del 2019. Il partito laburista ha ora una larghissima maggioranza di 169 seggi alla Camera dei Comuni, ma ancora inferiore alla maggioranza di 179 ottenuta dal partito guidato da Tony Blair nelle elezioni del 1997.
Inoltre, è interessante osservare che ci sono state delle sconfitte di candidati laburisti e indipendenti che nella campagna elettorale hanno assunto delle posizioni spiccatamente pro-Gaza, specialmente nelle aree del Paese dove vivono grandi popolazioni musulmane. Il partito laburista ha dovuto far fronte a crescenti pressioni sulla sua posizione nei confronti del conflitto, soprattutto dopo il suo appello di febbraio ad un cessate il fuoco.
Nel suo primo discorso, Starmer ha promesso di guidare un governo di servizio e di dare il via ad un periodo di rinnovamento nazionale, riconoscendo che «per troppo tempo abbiamo chiuso un occhio mentre milioni di persone scivolavano verso una maggiore insicurezza», ma non accadrà questa volta. Egli ha anche osservato che «cambiare un Paese non è come premere un interruttore; il mondo è ora un luogo più instabile, ci vorrà del tempo, ma non ho dubbi che il lavoro di cambiamento inizierà immediatamente».
Rishi Sunak, il premier uscente, si è assunto la responsabilità del risultato, il peggiore negli ultimi due secoli, e si è scusato con i membri del suo partito, che ha perso 250 seggi nella Camera dei Comuni. Nel suo ultimo discorso ha enfatizzato il miglioramento dell’economia britannica nei 20 mesi del suo governo e ha affermato che il Paese è oggi migliore rispetto al 2010. Egli ha anche annunciato che si dimetterà dalla carica di leader dei Tories nelle prossime settimane.
Sunak ha speso anche delle belle parole nei confronti di Starmer, dichiarando che, come primo ministro, «i suoi successi saranno i nostri successi e auguro ogni bene a lui e alla sua famiglia». Egli ha aggiunto che «quali che siano stati i nostri disaccordi in questa campagna, è un uomo rispettabile e dotato di spirito pubblico che rispetto; lui e la sua famiglia meritano la massima comprensione mentre affrontano l’enorme transizione verso le loro nuove vite dietro questa porta, mentre lui è alle prese con questo lavoro impegnativo in questo mondo sempre più instabile».
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