Quella prima liceo “particolare”

Una storia di ragazzi e rinascita. Sperimentiamo attraverso queste parole il valore delle relazioni con i docenti e con i coetanei, e le emozioni della maturità 2024. L'importanza della rivista Teens.
Foto ANSA/ SIMONE VENEZIA

La formazione di ogni classe scolastica è sempre un mistero! Il Dirigente scolastico organizza le classi iniziali di ciclo delle scuole in base al numero degli iscritti e assegna agli alunni le sezioni tenendo conto delle scelte fatte dai genitori in fase di iscrizione. Per cui ogni classe risulta varia come composizione, come rendimento e come numero di alunni.

Quella prima liceo era formata da 28 alunni a cui si univano 4 ripetenti. Provenivano da tre diverse scuole medie. In più c’erano 8 figli di immigrati, nati in Italia, non del tutto accettati e integrati. Erano tutti ragazzi molto intelligenti, ma non altrettanto motivati nello studio.

I loro insegnanti dovevano costantemente sollecitarli per far loro acquisire un adeguato metodo. Non esistevano, come adesso, reti di insegnanti già costituite, né degli zoom in cui ritrovarsi per confrontarsi e darsi concretamente una mano. C’erano però legami profondi, nati tra colleghi all’interno del proprio istituto o con altri, conosciuti in varie occasioni.

Si cercava di aiutarsi, di collaborare concretamente, di sostenersi a vicenda con consigli ed esperienze. Già allora si era scoperta l’importanza di fare squadra nella consapevolezza che gli adolescenti avevano bisogno di adulti completi, autorevoli, capaci di accompagnarli nella crescita, ma non di sostituirsi a loro.

E così è successo che, accogliendo il grido d’aiuto di una collega di un altro istituto scolastico, siamo andati nella sua aula in due insegnanti con un gruppo di nostri scolari. Eravamo insieme per accogliere ciò che  una classe in sofferenza voleva dirci e per trovare insieme una soluzione ai problemi.

È stato bello e utile potersi ascoltare reciprocamente. Comprendemmo che quella classe era divisa: i suoi componenti non si accettavano per la presenza di molte differenze culturali, sociali, religiose, economiche. Mancava il rispetto tra loro.

Avevamo portato con noi tanti numeri di Teens, una rivista scritta da ragazzi per altri ragazzi, dicendo di com’era stata importante per noi e di come poteva esserlo anche per loro. Quella classe aveva sentito la nostra partecipazione e vicinanza per cui nacque una collaborazione reale, che gradualmente aiutò ciascuno a recuperare l’interesse nello studio.

Si abbonarono a Teens e scoprirono che curare lo studio è un dono che si fa prima di tutto a se stessi. Attraverso quelle pagine, scritte da giornalisti loro coetanei, hanno capito che fare bene il proprio lavoro ti rende una persona migliore, più soddisfatta e positiva. Hanno imparato a collaborare tra loro, a studiare insieme, ad aiutarsi reciprocamente, a condividere tutto: panini, pizze, sbagli, delusioni, rabbia, ma anche sorprese, notizie belle e amori che nascono!

Il tempo velocemente è trascorso fino ad arrivare al 19 giugno 2024, alla prima prova dell’Esame di Maturità. Quella “prima liceo particolare”  intenta a svolgere il tema di italiano,  si ritrova improvvisamente davanti una delle due docenti che, anni prima, era accorsa in loro aiuto e che è stata ripescata tra i professori andati in pensione.

La sorpresa e la gioia sono reciproche e si esprimono con dei sorrisi. Alla fine della prova ci si ritrova fuori con alcuni! Il mio cuore batte forte: solo la passione per la Scuola e per i ragazzi mi fa questo effetto. Ricordare com’erano e vedere come sono cresciuti e cambiati è un’emozione intensa. Si rimane insegnanti per sempre! Ora ne ho la certezza.

“Un sogno inizia, il più delle volte, con un insegnante che crede in te”, dice Dan Rather. I ragazzi mi parlano dei loro progetti, del loro futuro. Sono maturati affrontando crisi, sofferenze, superando ostacoli di tutti i tipi. Mi dicono che l’ Esame di Maturità non si improvvisa. S’incomincia già in prima a prepararlo, ora lo sanno, lavorando sodo e grazie all’aiuto di adulti, di compagni e anche di amici, come quelli che scrivono su Teens!

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