Geotermico alle isole Eolie

Un progetto dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia per rendere autonome energeticamente le piccole isole siciliane
isole Eolie Di 92bari - Opera propria, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.or

L’Italia è un Paese ricco di energia geotermica, ossia l’energia contenuta nel calore della Terra. Ma è poco sfruttata. Questo calore è rinnovabile, pulito e fonte inesauribile.

 

Il primo e storico impianto geotermico italiano è stato realizzato in Toscana, a Larderello in provincia di Pisa. È il più grande impianto geotermico europeo che insieme ad una trentina di altri impianti, dà alla Toscana (e all’Italia) il ruolo di leader in Europa. A seguire l’Islanda e la Turchia.

 

Tornando al nostro Paese, le aree con abbondanti risorse geotermiche sono molte. C’è il Veneto in corrispondenza dei Colli Euganei (intorno Padova), il Friuli-Venezia Giulia, con la zona intorno alla città di Grado, la Campania, soprattutto nei dintorni di Napoli tra i campi Flegrei e l’isola di Ischia, la Sicilia con Alcamo, Sciacca e le isole Eolie e di Pantelleria, e infine l’Emilia Romagna, a Casaglia in provincia di Ferrara, dove esiste un complesso sistema di falde noto come dorsale ferrarese.

 

È quindi un settore che potrebbe dare molte opportunità al nostro Paese ma da qualche anno è fermo. Pensate che solo il 2% del potenziale geotermico (con scavo nei primi 5 km di profondità) potrebbe generare al nostro Paese il 10% della produzione elettrica al 2050.

 

In questo panorama italiano, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), con il progetto IRGIE – Inventario delle Risorse Geotermiche delle Isole Eolie – finanziato dalla Regione Sicilia, sta aggiornando la mappatura delle fonti geotermiche presenti attorno alle isole minori siciliane.

Obiettivo è garantire in maniera sostenibile l’autonomia energetica dell’arcipelago eoliano. Queste Isole sono già dipendenti ma producono energia da combustibili fossili come i generatori a gasolio. E oggi non è più una soluzione sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. Così nasce l’idea di realizzare un pozzo geotermico sperimentale sui fondali al largo di Panarea che potrebbe dare energia sufficiente all’isola.

 

I ricercatori INGV del progetto IRGIE, lavorano alla valutazione in dettaglio delle potenzialità geotermiche delle sette isole dell’Arcipelago delle Eolie. Si punta all’utilizzo della risorsa geotermica sia bassa (30°C-100°C), che media (100°C-150°C) e alta temperatura (>150°C).

 

Lo scopo è individuare i possibili usi diretti – come il raffrescamento e riscaldamento di ambienti – e indiretti – come la produzione di elettricità –, applicando il meglio delle moderne tecnologie e in accordo con la domanda locale, nelle varie fasi dell’anno. Esigenze legate alle prestazioni energetiche degli edifici che andranno raffrescati e riscaldati.

I prossimi decenni potrebbero essere quelli in cui la geotermia davvero prenderà piede nel nostro Paese.

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