60 stelle per l’Abruzzo
Allo stadio di San Siro, il 21 giugno: inizio dell’estate e festa della musica. È questa la data scelta per “Amiche per l’Abruzzo”, un evento che negli intenti promette di lasciare una traccia importante nella piccola storia della solidarietà in musica.
Era da tempo che non succedeva. La sbornia solidarista degli anni Ottanta (quella che, capitanata da Bob Geldof, partorì eventi memorabili come Live Aid, canzoni indimenticabili come We are the world, e miriadi di iniziative collaterali in tutto il mondo) s’era un po’ affievolita, sia pure con qualche sporadica eccezione, contro la tragedia dei bambini soldato, o l’emergenza umanitaria in Darfur, o appelli ambientalisti e via discorrendo.
Le immagini strazianti del catastrofico terremoto aquilano, e più ancora, la dignitosa, commovente, forza d’animo con cui la gente d’Abruzzo ha saputo reagire al dramma hanno toccato i cuori di tutto il Paese, anche quelli solitamente piuttosto insensibili delle nostre popstar. Così ecco l’idea di “Amiche per l’Abruzzo”: un grande show musicale “a radio unificate” per raccogliere fondi per la ricostruzione. A renderlo diverso dagli altri, il fatto che l’evento è tutto al femminile: sessanta tra le firme più note della nostra scena musicale, sullo stesso palco e con un duplice scopo: raccogliere fondi per la ricostruzione ed aiutarci a non dimenticare. Mai visto nulla di simile, né in Italia, né altrove.
Nata per iniziativa da una star planetaria come Laura Pausini (con un comitato di garanti del calibro di Gianna Nannini, Elisa e Fiorella Mannoia), l’iniziativa è di quelle destinate a lasciare il segno, e soprattutto positivi e – speriamo – concretissimi effetti. Poche mancheranno all’appello, nel segno di una fratellanza trans-stilistica, trans-generazionale, e trans-ideologica: Carmen Consoli e la Zanicchi, l’emergente Arisa e la stagionatissima Nilla Pizzi, jazzofile come Nicky Nicolai e rockettare come Irene Grandi, cantautrici come Cristina Donà e postmoderniste come L’Aura; e ancora, Giusy Ferreri, Milva, Dolcenera, Antonella Ruggiero, Patty Pravo, Giorgia, e tante, tantissime altre; forse perfino Mina con un suo ennesimo filmato ad hoc…
Così, mentre il singolo Domani (iniziativa discografica voluta da Jovanotti e una cinquantina di colleghi) intasa l’etere e raccatta altri fondi, le signore della nostra musica col pieno appoggio e il patrocinio del ministero all’Istruzione, si propongono di mettere insieme una cifra bastante per ricostruire almeno la scuola De Amicis, simbolo straziato e straziante di questo sisma.
Ben venga dunque quel che verrà e sarà, a prescindere dalle scalette, dai rilievi mediatici, dagli esiti commerciali, dagli inevitabili sgomitamenti di contorno e dal fatto che a San Siro ci sia o meno spazio per i colleghi maschi: in quest’Italietta di veline e di gallinelle da pollaio, ogni iniziativa controcorrente è già di per sé benemerita, a patto che sia coerente coi fini che si prefigge.