Conferenze episcopali Comunità Europea, l’importanza delle elezioni di giugno
La Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea (COMECE) rappresenta i vescovi degli Stati membri dell’Unione europea (Ue) presso le istituzioni europee, con le quali è impegnata in un dialogo costante, oltre fare attività di informazione, formazione e sensibilizzazione sulle tematiche care ai cattolici del continente europeo, a Bruxelles e negli Stati membri.
Di recente, la COMECE ha pubblicato una dichiarazione sulle elezioni europee, che illustra la posizione dei vescovi europei verso questo importante appuntamento, e un toolkit, uno strumento informativo e formativo, destinato ai giovani europei per illustrare l’importanza della partecipazione al voto che eleggerà i parlamentari che formeranno il prossimo Parlamento europeo.
Abbiamo intervistato Alessandro Di Maio, responsabile stampa della COMECE
Perché i vescovi europei hanno sentito l’esigenza di elaborare una dichiarazione sulle elezioni europee?
Durante la scorsa Assemblea della COMECE, tenutasi a Lomza, Polonia, dal 17 al 19 Aprile, il nostro Presidente, Mons. Mariano Crociata, ha detto che uno dei primi modi per rafforzare l’Unione Europea è riconoscere l’importanza delle prossime elezioni europee per l’esistenza e il futuro dell’Unione stessa. Prepararsi ad esse e aiutare i nostri Paesi, a cominciare dai nostri fedeli, a prenderle sul serio e a valorizzarle con senso di partecipazione e di responsabilità – possibilmente secondo una matura consapevolezza cristiana.
Quali sono i punti salienti della dichiarazione?
Il messaggio più importante della dichiarazione è l’invito a votare per persone e partiti che sostengono il progetto europeo e che vorranno promuovere i nostri valori e la nostra idea di Europa, come il rispetto e la promozione della dignità̀ di ogni persona umana, la solidarietà̀, l’uguaglianza, la famiglia e la sacralità̀ della vita, la democrazia, la libertà, la sussidiarietà̀, la salvaguardia della nostra “casa comune”.
Su quali temi COMECE ritiene che si giochino le prossime elezioni?
Credo che il tema della pace sarà il baricentro del dibattito politico durante la campagna elettorale insieme a quello dell’ingiustizia sociale ed economica e al tema delle migrazioni.
La COMECE ha trovato tematiche o sensibilità diverse nei vari paesi europei sul voto? Se sì, quali?
Certo, è normale che sia così. Ciascun paese ha una propria storia, una propria geografia e demografia, una propria composizione sociale ed economica. È normale che vi siano delle sensibilità diverse. Il tema delle migrazioni è certamente uno di questi, come anche quello della guerra.
Dal dossier emerge anche l’esigenza di una rinnovata partecipazione dei cattolici alla vita politica. Come stimolarli?
Credo che sia importante far passare il seguente messaggio: sappiamo che l’Unione Europea non è perfetta, siamo consapevoli che molte delle sue proposte politiche e legislative non sono in linea con i valori cristiani e con le aspettative di molti dei suoi cittadini. Tuttavia, crediamo di essere chiamati a contribuire ad essa e a migliorarla con gli strumenti che la democrazia offre. Il nostro invito ai cattolici e’ quello di impegnarsi nella vita politica della propria comunita’ e dare il proprio contributo per promuovere l’idea cattolica di bene comune.
In queste prossime elezioni europee, in alcuni paesi voteranno anche i giovani di 16 anni. Per questo abbiamo pensato di elaborare un toolkit per le elezioni dedicato ai giovani, inclusi quelli cattolici. Il collega Emilio Dogliani adesso vi dira’ di piu’.
Sentiamo ora Emilio Dogliani, consigliere della COMECE su cultura, educazione e giovani.
Come contrastare l’astensionismo tra giovani e meno giovani? L’astensionismo tra i giovani varia da Paese a Paese membro nell’Unione europea. Nelle scorse elezioni europee la partecipazione dei giovani ha permesso di rialzare il trend negativo delle ultime elezioni, che vedeva una partecipazione al voto in declino. Informazioni accurate possono contrastare l’astensionismo, in quanto possono risvegliare l’interesse dei cittadini giovani e meno giovani alle politiche europee e far comprendere quanto le decisioni prese a livello UE abbiano un impatto su molti aspetti della nostra vita. D’altra parte, tuttavia, non basta un’informazione di qualità per risvegliare il dovere al voto. Creare opportunità di riflessione, incontro, dialogo, scambio di vedute e prospettive anche divergenti è fondamentale per cogliere e riscoprire le ragioni per cui vale mettersi in gioco nelle elezioni.
Perchè destinare un toolkit ai giovani?
L’idea di destinare un toolkit ai giovani è nata dalla nostra piattaforma giovani (COMECE Youth Platform), che riunisce organizzazioni giovanili cattoliche attive a livello europeo nel dialogo con l’Unione europea e le sue istituzioni. Abbiamo pensato ai membri nazionali delle organizzazioni e spontaneamente è sorta l’idea di facilitare il loro lavoro di comunicazione sulle elezioni europee e di coinvolgimento dei giovani con uno strumento che potesse rispondere alle loro esigenze. In seguito, per aiutare le organizzazioni a comunicare nella loro lingua, la rete giovani della COMECE (COMECE Youth Net) ha tradotto il toolkit in 13 lingue (tra cui l’italiano). L’iniziativa ha quindi ampliato il suo scopo e il toolkit può essere usato da chiunque, in quanto il suo obiettivo ultimo è quello di incoraggiare i giovani a votare. Non vuole dare una risposta ai quesiti politici di ciascuno né, tantomeno, un’indicazione di voto, ma mira a incoraggiare i giovani a votare, ricordando loro la responsabilità di partecipare alla vita politica e sociale come cittadini e cristiani, evidenziando importanti dimensioni della Dottrina sociale cattolica e fornendo informazioni utili e pratiche sul processo elettorale.
Cosa si trova nel toolkit e da chi (e come) può essere utilizzato?
Il toolkit è diviso in tre parti. Nella prima vengono esposte cinque aree tematiche, con richiami a concetti quali “cittadinanza”, “politica”, “bene comune”, “Comunità e appartenenza” e “pensiero critico”, interpretati alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. Alcune domande alla fine di ogni tema vogliono incoraggiare la riflessione personale sui temi proposti. La seconda parte del toolkit presenta invece alcune informazioni pratiche per il voto, con una linea del tempo per comprendere le fasi delle elezioni europee e alcuni link alle pagine web istituzionali, per esempio con le regole per il voto nei vari Stati membri, anche per chi si trova all’estero. Abbiamo inoltre incluso dei link per scoprire l’impatto della legislazione europea sulla nostra vita a livello regionale e locale. La terza e ultima sezione contiene alcune risorse e fonti – Encicliche, messaggi di Papa Francesco sull’Europa, testi di organizzazioni internazionali e della società civile – che approfondiscano i concetti della prima sezione. L’uso del toolkit non è limitato alle organizzazioni cattoliche, ma può essere utilizzato da tutti, nei modi che ogni lettore ritiene opportuni. In particolare, le domande di riflessione alla fine di ogni capitolo possono stimolare occasioni di dialogo in famiglia, in parrocchia, nelle organizzazioni civili e politiche e nelle comunità in cui si svolge la vita di tutti i giorni, portando non solo a una maggiore partecipazione al voto, ma a un vero e più consapevole e responsabile coinvolgimento di ciascuno per il bene comune anche nel periodo post-elezioni.
Il toolkit è destinato ai giovani, ma come sensibilizzare anche i meno giovani al voto?
Il toolkit è naturalmente destinato anche a chi, non più giovane, vuole riscoprire le ragioni per andare a votare. Ciascuno è chiamato, dopo la lettura del toolkit, ad usarlo per sensibilizzare tutti al voto, per esempio andando a fondo delle questioni che affronta l’Unione europea in questo momento storico: povertà e ineguaglianze sociali, demografia, conflitti, crisi ambientale, educazione e lavoro. Diventa quindi importante che ci sia un dialogo intergenerazionale anche su questi temi, per comprendere le posizioni di ciascuno e creare ascolto e coesione. È solo facendo proprio il sentire dell’altro che si riesce ad andare a fondo delle proprie ragioni e trovare strade comuni per rinvigorire la democrazia e la partecipazione al voto.
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