50 anni di cultura dell’unità
Anniversario d'eccezione per Città Nuova Editrice, una "agenzia culturale" che ha generato 22 altre case editrici nel mondo.
Era l’estate del ’59. Mi trovavo in Mariapoli a Fiera di Primiero, digiuno ancora di quel messaggio che mi sarebbe stato proposto, quando un corriere recapitò sotto i miei occhi le prime copie di un volumetto dal titolo Meditazioni. Per acquistarlo si formò su due piedi una lunga fila e, non senza fatica, arrivai a conquistarne una copia. Seppi che quel libro nasceva da una costola della rivista Città Nuova, dalle cui pagine erano stati raccolti pensieri spirituali di Chiara Lubich. Ne feci tesoro e quelle pagine furono determinanti per il nuovo indirizzo che avrebbe preso la mia vita. Non sapevo che con quello, tradotto presto in molte lingue e divenuto un best seller, sarebbe nata pure una casa editrice, Città Nuova, appunto, dove di là a non molto anch’io avrei lavorato, con quel libro in tasca, ma soprattutto in cuore, per cinquant’anni.
Intanto altre opere uscivano a ritmo sostenuto: nuove raccolte di scritti di Chiara Lubich, opere di Igino Giordani, già affermato scrittore cattolico, e di don Pasquale Foresi, che aprivano l’interesse dell’editrice ai grandi filoni spirituali e culturali del cristianesimo. Don Foresi aveva radunato intorno a sé in quegli anni un gruppo di focolarini e ne era nato un cenacolo che raccoglieva proposte, suggeriva argomenti per la rivista e per le edizioni dei libri, da sottoporre a Chiara. Di questi Città Nuova avrebbe curato la redazione e la stampa, giovandosi della tipografia dell’editrice che nel frattempo era nata.
Per garantire una descrizione più completa del vastissimo panorama che ci si apre davanti, scorrendo le pagine di quello che via via diventerà il catalogo della produzione di Città Nuova, mi giovo di alcuni testimoni con cui ho collaborato fin da quegli anni; a cominciare da Giovanni Battista Dadda, direttore del complesso editoriale fino allo scorso anno.
Le prime collane esprimono e si collegano a realtà molto avvertite nel clima comunitario del Movimento dei focolari. La pratica non solo di meditare ma di “vivere la Parola”, una frase compiuta della Scrittura, mirante a rievangelizzare il modo di pensare e di vivere, da un lato ha permesso di raccogliere in volumetti molti fatti di vita vissuta, dall’altra rendeva necessari strumenti per un adeguato approfondimento esegetico-spirituale dei testi biblici. Si arrivò, così, all’edizione di una prima serie di Commenti dei Padri della Chiesa ai Vangeli ed una collana di Commenti spirituali del Nuovo Testamento. Altro aspetto: conoscere la Chiesa nella sua ricchezza di dottrina e di santità. A partire dal ’64 Città Nuova porterà a termine nel giro di sette anni una enciclopedia dei santi, la Bibliotheca Sanctorum, in 12 grossi volumi. In quegli stessi anni si produsse anche una collana popolare di vite di santi, apparse prima sulla rivista per la penna di Gino Lubich. La vita raccontata di Papa Giovanni contò ben 300 mila copie vendute.
Accanto ad una serie di scritti sulla spiritualità dell’unità alimentata soprattutto dai contributi di Chiara Lubich, Pasquale Foresi, Klaus Hemmerle, Giuseppe Maria Zanghì, si sviluppa una collana di spiritualità nei secoli.
Di rilievo, perché opera assolutamente unica nel suo genere, la raccolta di Testi mariani del primo millennio (4 volumi) e Testi mariani del secondo millennio (8 volumi). Circa 12 mila pagine di teologia ricca di afflato sulla Madre di Dio.
La produzione patristica, avviata agli inizi degli anni Sessanta, settore qualificato e sempre presente nella storia della editrice, è da legare all’esigenza avvertita di conoscere la ricchezza di vita delle prime comunità cristiane.
Nel 1965 l’incontro con padre Agostino Trapè, presidente della Nuova biblioteca agostiniana permise di avviare una iniziativa tra le più grandi nella editoria italiana del Novecento, impegnativa nella realizzazione e dal grande spessore culturale: la pubblicazione dell’Opera Omnia di Sant’Agostino in edizione bilingue. L’iniziativa destò molto interesse. Agostino era attuale, vicino alle problematiche dell’uomo contemporaneo ed efficace nella sua proposta cristiana. Dopo 40 anni di lavoro l’Opera è stata completata: 63 volumi, per un totale di circa 45 mila pagine.
Il filone patristico si ampliò negli anni Settanta con la collana di Testi patristici che ha superato i 200 titoli e che ha contribuito a portare i Padri fuori dal recinto degli specialisti. Per l’epoca moderna e contemporanea sono in corso alcune iniziative significative, come l’edizione completa delle opere di Antonio Rosmini e di quelle di Edith Stein.
In questi ultimi anni l’editrice continua il suo impegno negli ambiti scientifici avviati: filosofia, psicopedagogia, pensiero politico-sociale, economia civica, teologia, spiritualità, patristica. Occorre precisare che in ambito filosofico-teologico si sono privilegiati autori e temi che muovessero dal paradigma trinitario considerato come fondamentale per una riformulazione dell’ontologia, dell’antropologia e della ecclesiologia. Apprezzati, in questo senso, gli studi di Piero Coda.
In ambito politico-sociale, autori come Antonio Maria Baggio stanno sondando la fecondità del tema della fraternità. L’ambito economico si avvale di esperti quali Stefano Zamagni e Luigino Bruni, che articolano le loro riflessioni attorno all’idea e prassi dell’Economia di Comunione.
C’è poi l’universo educazione e formazione. Innanzitutto la famiglia. Non poteva mancare la catechesi, per la formazione alla vita cristiana.
In questi cinquant’anni, come più volte è stato riconosciuto, mai è venuto meno in Città Nuova il costante riferimento al carisma di Chiara Lubich, suo maggiore autore. E ciò spiega, come ha sottolineato Donato Falmi, che di Città Nuova è il direttore editoriale, come mai l’editrice abbia oggi un catalogo vivo di 1800 titoli e abbia diffuso nel 2009 più di un milione e 200 mila copie delle sue produzioni.