Com’è cambiata l’Italia!
Stesso mare, ma l’Italia è altra cosa. Ne è passata di acqua sotto i ponti dell’Italietta dell’era Berlusconi. Le due tribù dei Molino e dei Mezzalupi tornano a Ventotene. C’è Sandro malato terminale e c’è un matrimonio molto social da festeggiare. Gioia? Non esiste. Si va a cercarla col lumicino. Tutti sono invecchiati in qualche modo ed in qualche modo straniti. Tutti sono irrimediabilmente soli e pronti al reciproco inganno, nonostante il trucco per mantenersi giovani come la nonna che poi però non ce la farà. Sandro, ormai nonno, ricorda al nipotino le persone imprigionate nell’isola dal fascismo, ma nessuno gli bada, se non il ragazzino e la moglie affannata e depressa. La verità è che lo spettro della morte aleggia, tutti lo avvertono e fingono di non sentirlo. Quasi nessun rapporto è sereno, specie quello tra ex coniugi.
Rapporti finti, amicizie interessate, famiglie allargate, la satira politica fatta di battute e parodie (Meloni inclusa), nostalgie di vecchi ai valori della Costituzione, voglia di successo sui social, coppie gay sdoganate e tanta disillusione.
Naturalmente le gag non mancano, le battute spiritose pure, c’è anche da sorridere: gente come Silvio Orlando, Sabina Ferilli, Christian De Sica, Vinicio Marchioni, Laura Morante eccetera si ritagliano i loro pezzi di antica e recente bravura nel coro, e in genere non sono male. Il mestiere c’è e si vede. La regia funziona come la sceneggiatura, il prodotto va, ma Virzì si è come incupito, amareggiato. La conclusione sorridente di Ferie d’agosto appartiene ad un passato dove tutto pareva facile, oggi non è più così. Le vacanze passano e non si vede l’ora di tornare alla realtà di Roma – cioè la vita di sempre – così come essa è. Si può scherzare ancora, ma l’aria è decisamente cambiata. Siamo andati indietro, noi del Belpaese? Per fortuna ci sono ancora dei ragazzini che amano i nonni, per davvero, a differenza degli adulti.