In Abruzzo è Marsilio bis

Con oltre il 53 per cento di voti si riconferma il centrodestra. Gli auguri di D’Amico al presidente neoeletto. Alti i numeri dell’astensionismo.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, confermato dopo il voto, festeggia la rielezione a Pescara, 11 marzo 2024. ANSA/CLAUDIO LATTANZIO
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, confermato dopo il voto, festeggia la rielezione a Pescara, 11 marzo 2024. ANSA/CLAUDIO LATTANZIO

Con 53,50% dei voti Marco Marsilio, candidato di Fratelli d’Italia e della coalizione del centrodestra, si riconferma presidente della Regione Abruzzo, nella sfida elettorale di domenica 10 marzo. Luciano D’Amico, candidato del campo largo con in testa Pd e Movimento 5 Stelle, si attesta, invece, al 46,50.  Dopo un’iniziale spiraglio per una sfida all’ultimo voto al primo exit poll alla chiusura delle urne alle 23, la vittoria si è attestata quasi subito. Dunque, nessun effetto domino post vittoria in Sardegna per la coalizione di centrosinistra. «Marco Marsilio è il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato – si legge nella pagina Facebook della premier Giorgia Meloni -. Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al Centrodestra, che si conferma maggioritario».

Un doppio mandato, dunque, che che in Abruzzo non si verificava da trent’anni a questa parte. «Abbiamo chiesto altri 5 anni per continuare a crescere per completare unopera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo» ha commentato Marsilio giunto al comitato elettorale per festeggiare la vittoria. «Ho aspettato che si consolidassero i risultati. Un’ora fa ho chiamato Marsilio. Mi sono congratulato con lui. Il risultato è stato chiarissimo. Gli ho augurato buon lavoro assicurando che faremo un’opposizione che possa essere d’aiuto per realizzare progetti e programmi» ha commentato Luciano D’Amico a caldo l’esito dello spoglio, di rimando, nella conferenza stampa dal suo comitato elettorale. Il candidato del campo largo D’Amico alle 12 di domenica aveva votato a Pescara, alla sezione 27 della scuola “Illuminati” di via Regina Elena, mentre Marsilio più o meno alla stessa ora  a Chieti alla sezione 57 del quartiere Tricalle.

Secondo i dati del portale Eligendo del Viminale, dunque, Fratelli d’Italia è il partito che ha ottenuto maggior numero di voti (24, 1%). Al secondo posto il Partito Democratico con 20,04%. Riprende quota Forza Italia con il 13,44%. Laga e Abruzzo insieme al 7,6 e Movimento Cinque Stelle al 7%. Secondo i dati, dunque, il Pd raddoppia i consensi rispetto alle precedenti elezioni locali in regione, mentre Forza Italia si dimostra come secondo partito della coalizione; scende notevolmente il consenso alla Lega che nel 2019 era al 27%. Stessa cosa per il M5S che nel 2019 sfiorava il 20%. «Non siamo riusciti a convincere gli abruzzesi che l’ente regione impatta sulla vita di tutti i giorni e a convincere i giovani che il loro futuro può essere determinato anche dalle scelte che l’ente regione fa. Cercheremo di essere propulsivi, di essere di stimolo per far sì che la regione Abruzzo possa raggiungere dei buoni risultati» ha detto D’Amico. Andando ad analizzare le province abruzzesi,  inoltre, è a L’Aquila che Marsilio ha ottenuto la maggioranza dei voti (circa il 61 %), mentre D’Amico ha ottenuto il miglior risultato nella provincia di Teramo con quasi il 51%.

Alle 12 di stamane, inoltre, si è tenuta la conferenza stampa a L’Aquila, presso il palazzo Silone, del neoeletto residente Marsilio. Durante l’evento ha speso parole di stima anche per il candidato del centrosinistra: «Auguro anche a Luciano D’Amico di rimanere in Consiglio regionale e di guidare l’opposizione e magari anche di farla crescere di livello e di qualità perché ci guadagna tutto l’Abruzzo».

Ad ogni modo, la sfida che si è appena chiusa in Abruzzo, può essere terreno fertile per delle riflessioni su alleanze e sui numeri raggiunti dai partiti. Ma è importante anche fare un cenno sia sul calo dei votanti che sull’astensionismo che ha colpito l’Abruzzo, nel 2019 così come in questa tornata elettorale. A chiusura del urne, infatti, la percentuale definitiva dei votanti su 1634 sezioni scrutinate, ha subito un leggero calo: dal 53, 11 del 2019 al 52,20% di quest’anno. A destare qualche pensiero in più, però, l’astensionismo: quasi un elettore su due ha preferito non andare a votare. Lo ha commentato anche il candidato D’Amico: «Due abruzzesi su quattro non hanno votato. Questa è la sconfitta più bruciante al di là dei risultati delle coalizioni».

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