Jannik Sinner nella storia: è il primo italiano a vincere gli Australian Open

Jannik Sinner è il primo tennista italiano a vincere gli Australian Open e scrive una nuova pagina di storia del tennis: battuto in finale il russo Daniil Medvedev
Jannik Sinner of Italy alla vittoria degli Australian Open, a Melbourne, Australia, 28 gennaio 2024. EPA/MAST IRHAM

Finiti i paragoni con Panatta e Pietrangeli: Sinner è già oltre. Battuto Medvedev in finale, Jannik è nella storia come primo italiano a vincere in Australia dall’era Open ed è il più giovane nostro connazionale di sempre a vincere uno slam.

Un torneo dominato

Un torneo dominato dall’inizio alla fine, quello dell’altoatesino a Melbourne. Il primo dei tornei è planetari più importanti che Sinner decide di affrontare subito con forza, testa e determinazione.

Da subito lo dimostra: iniziato il suo Open il 14 gennaio, batte al primo turno l’olandese Botic Van de Zandschulp in poco più di due ore e trenta minuti di gioco e in soli tre set con i parziali di 6-4, 7-5 e 6-3. Al secondo turno è un altro olandese, Jesper de Jong, a subire i colpi di Jannik Sinner: questa volta l’azzurro lascia solo le briciole all’orange, che annienta in meno di due ore con un triplo 6-2. Al terzo turno è poi il momento dell’argentino Baez: anche qui Sinner è semplicemente perfetto e l’argentino − ventiseiesimo nel ranking mondiale − non può far altro che inchinarsi all’azzurro che lo annienta con il punteggio di 6-0, 6-1, 6-3.

Con meno di 6 ore di gioco, Sinner vola agli ottavi contro il russo Karen Khachanov, quindicesimo nel ranking e semifinalista in Australia nel 2023. Ma sulla Margaret Court Arena, Sinner non si lascia intimorire e batte, ancora in soli tre set, Khachanov con i parziali di 6-4, 7-5, 6-3. Ai quarti, contro l’altro russo Andrey Rublev, la storia si ripete e un magnifico Jannik Sinner dopo tre set vinti per 6-4, 7-6, 6-3, si qualifica per la prima volta in semifinale agli Australian Open. Sinner diventa così il secondo azzurro ad arrivare alle semifinali degli Australian Open dopo Matteo Berrettini che nel 2022, dopo aver battuto Monfils ai quarti, aveva incontrato Nadal in semifinale. Il numero 4 al mondo, dopo delle partite relativamente “semplici”, prepara la sfida contro il 10 volte campione in Australia, campione in corso e numero uno al mondo Novak Djokovic. Una sfida che si annuncia difficile per l’altoatesino: a Melbourne, il serbo non perdeva da ben 2195 giorni. Ma c’è sempre una prima volta e Sinner non si è lasciato scoraggiare dai numeri impressionanti di Djokovic; poi, a volerla dire tutta, il re gli aveva già ceduto la sua corona una volta. Quindi perché non farlo di nuovo? E Djokovic lo fa di nuovo, costretto a cedere la sua corona. Ma più che Djokovic, è Sinner che lo fa di nuovo: quasi scaraventa il serbo dal suo trono, non in tre set, è ovvio, sarebbe troppo per il tennista più forte del mondo, ma in 4 set; con un solo tie break vinto dal serbo e poi tre pesantissimi 6-1, 6-2, 6-3 che proiettano il nostro numero uno nella sua prima finale di un grande slam.

Sinner scrive la storia in Australia

“Buongiorno Italia” così Jannik aveva salutato i suoi tifosi venerdì alle 8:15 di mattina quando, dopo tre ore e mezza di partita contro Djokovic, ha finalmente realizzato che sarebbe stato il primo italiano ad arrivare in finale in Australia. Un bellissimo risveglio quello di venerdì per quanti si sono svegliati con la bella notizia, prima ancora del caffè e per quanti, invece, non hanno neanche chiuso occhio per non perdersi l’ennesima impresa di Sinner. Un bel risveglio anche quello di domenica mattina con un Jannik Sinner al top contro un Daniil Medvedev che, a dirla tutta, un po’ di fatica l’aveva fatta per arrivare in finale. Una finale che vede il numero 4 sfidarsi contro il numero 3 al mondo, ma i numeri, questo Sinner ce lo ha già dimostrato, valgono ben poco.

La finale inizia, inizia con due atleti pronti a dare il tutto per tutto, inizia con un Sinner emozionato dalla sua prima finale in un torneo così importante e con un Medvedev che, dopo tre finali in Australia, cerca disperatamente la sua prima vittoria; inizia con un’Australia che in realtà parla più italiano che inglese e con un’intera nazione che, incollata al televisore, vuole sperare che dopo Djokovic tutto è possibile per quel ragazzo magro dai capelli rossi che neanche sembra italiano, ma che ha insegnato a tutta Italia ad amarlo.

La finale inizia nel peggiore dei modi: è per il russo il primo set per 3-6, ma non ci lasciamo ancora scoraggiare: è solo l’inizio. Medvedev, però, si ripete con un altro set vinto per 3-6: qui i sogni e le speranze cominciano a vacillare. Perché se è vero che una finale è già un grandissimo traguardo, è vero anche che quando si è in gioco, ormai si vuole giocare per la vittoria. E Jannik lo sa bene, ormai è lì, è il primo ad arrivarci, non ha nulla da perdere e non può risparmiarsi. Il terzo set segna un cambio di rotta: palla dopo palla, Jannik trova la forza di rialzarsi e vince il terzo set con un timido 6-4 e il sollievo di non perdere in soli tre set. Ma altro che tre set: il nostro azzurro decide di rendere la vita difficile a un già stanco Medvedev che cede anche al quarto set per 6-4. Arrivati al quinto set, abbiamo quasi dimenticato i due set perfetti di Medvedev e nell’aria c’è già la certezza della vittoria. Perché sì, perdere i primi due set ti colpisce, ma perderne due dopo due set di vantaggio ti distrugge mentalmente: Sinner non può che dare il colpo di grazia ad un degnissimo Daniil Medvedev che deve, però, inchinarsi al nostro numero uno che al quinto set, con un 6-3 porta, finalmente, la Coppa degli Australian Open a casa. È l’apoteosi completa: dopo 17394 giorni − 48 anni dopo la vittoria di Panatta al Roland Garros − da quel 14 giugno del 1976, un italiano vince uno slam.

È il 28 gennaio 2024 e sul cemento di Melbourne Jannik Sinner, primo vincitore italiano degli Australian Open e più giovane tennista azzurro a vincere uno slam, ha riscritto la storia del tennis italiano. «Ho ancora molto da imparare», dirà alla fine. L’ha riscritta con educazione, un’esultanza composta e quello gettarsi a terra dopo l’ultimo punto che mostra rispetto nei confronti di un avversario che ha giocato un’ottima partita. Sinner, la storia l’ha riscritta tutta a modo suo, come il semplice ragazzo della porta accanto che ci ha dovuti conquistare con fatica, partita dopo partita, ma che ora non si toglie più dai nostri cuori.

Per chi non se ne fosse ancora reso conto, il tennis inaugura ufficialmente l’era del grande Sinner: speriamo sia più lunga e gloriosa che mai.

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