Il nuovo corso di Oscar Pistorius
Oscar Pistorius, ex atleta paralimpico sudafricano, è stato rilasciato dal carcere di Atteridgeville, alla periferia della capitale Pretoria. È stato rilasciato sulla parola venerdì 5 gennaio, circa 11 anni dopo aver ucciso a colpi di arma da fuoco la sua fidanzata, la modella Reeva Steenkamp.
«È stato ammesso al sistema comunitario di correzione ed ora è a casa», ha affermato il servizio penitenziario in un comunicato, confermando che la libertà condizionata è ora effettiva.
Era il 24 novembre 2023 quando il Servizio penitenziario aveva annunciato di aver proposto la libertà condizionata per Pistorius, che era stato condannato a tredici anni e cinque mesi di carcere per l’omicidio di Reeva Steenkamp, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 2013.
Nella sua casa di Pretoria, Pistorius sparò quattro volte attraverso la porta chiusa del bagno di casa sua. L’ex atleta ha sempre negato di aver sparato in un impeto di rabbia contro la ragazza, sostenendo di aver creduto alla presenza di un ladro.
Questo incidente, che fece notizia in Sudafrica e all’estero, mandò in frantumi la sua fiorente carriera sportiva.
Al termine del primo processo, nel 2014, Pistorius era stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio colposo, ma la pubblica accusa aveva poi impugnato tale sentenza, ritenuta troppo clemente, chiedendo la riqualificazione del reato come omicidio volontario.
Nel 2017 la Corte Suprema d’Appello lo aveva quindi condannato a 13 anni e cinque mesi di carcere. Ha trascorso quasi 9 anni in detenzione prima di poter richiedere la libertà condizionata.
L’ex campione paralimpico ha tratto vantaggio dal fatto che la legge sudafricana prevede che una persona condannata per omicidio abbia diritto ad una riduzione della pena una volta trascorsa in carcere almeno la metà della stessa.
La famiglia Steenkamp non si è opposta formalmente alla liberazione condizionale dell’ex campione. Ma June Steenkamp, la madre di Reeva, ha sempre detto di non credere alla «versione dei fatti fornita da Oscar» ed è convinta che lui «non si sia riabilitato» durante gli anni in cui è rimasto in carcere.
«Noi che siamo ancora qui siamo condannati a vita», si è rammaricata June Steenkamp. Chiedendosi se «è stata fatta giustizia a Reeva» e se «Oscar ha scontato abbastanza tempo» in carcere, spiega che «non può esserci giustizia poiché sua figlia non tornerà mai più».
Nei prossimi 5 anni ad Oscar Pistorius è fatto divieto parlare ai media. I suoi spostamenti saranno limitati al sobborgo di Waterkloof, vicino Pretoria, dove si trova la ricca proprietà di suo zio e dove soggiornerà.
Nell’ambito del programma di libertà condizionata, Pistorius dovrà, fino alla fine della pena nel 2029, seguire una terapia sulla gestione della rabbia e un programma sulla violenza contro le donne.
Non gli è consentito consumare alcolici. Deve anche svolgere un servizio alla comunità, ma deve dimorare nella casa designata di Waterkloof in determinati orari della giornata.
Pistorius vinse la sua prima medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Atene all’età di 17 anni, diventando così, in Sudafrica, un eroe nazionale. Nel 2012 è stato il primo atleta amputato di entrambe le gambe a vincere una medaglia in una gara olimpica per normodotati. Oggi Oscar Pistorius ha 37 anni.