Un 2023 da ricordare
È stato un 2023 tutto azzurro quello dello sport di quest’anno che porta il nome di Gimbo, Sofia Raffaeli, Sinner, Bagnaia e tantissimi altri che in Europa e nel mondo hanno portato in alto la bandiera tricolore.
I momenti del calcio: dalla rinascita dei club, allo scudetto del Napoli, agli Azzurrini campioni d’Europa
Il 2023 inizia bene per il calcio italiano: tanti i record battuti e le vittorie attese da tempo quest’anno. Già ad aprile, infatti, i club azzurri si facevano valere in Europa come non mai: per la prima volta sono state 5 su 7 le squadre italiane arrivate alle semifinali delle tre competizioni europee della UEFA. Inter e Milan – in un derby tutto milanese – si sono giocate l’accesso alla finalissima per la Champions; Roma e Juventus per un solo goal non sono riuscite a regalarci una finale tutta italiana in Europa League e la Fiorentina in Conference League. Risultato straordinario ampliato maggiormente dalle tre finaliste italiane nelle tre competizioni europee: Inter in finale di Champions, Roma in Europa League e Fiorentina in Conference League. Un risultato che, a prescindere da come siano andate le finali, è stato straordinario se si pensa che l’ultimo precedente risaliva al 1994.
Poco tempo dopo arriva, poi, un successo storico per il campionato italiano: il Napoli riporta a casa uno scudetto che mancava dai tempi di Maradona, ben trentatrè anni. L’uomo che firma l’impresa è Luciano Spalletti. E l’impresa è a dir poco straordinaria: solo al secondo anno sulla panchina del club partenopeo stravince il campionato con 16 punti di distacco dalla seconda in classifica e con ben cinque giornate di anticipo. Un’impresa storica per il Napoli e per Spalletti che, dopo questo capolavoro, decide di andare via per sostituire Mancini alla guida della Nazionale con cui riesce a qualificarsi per gli Europei del 2024.
E mentre i grandi dovevano ancora qualificarsi a Euro 2024, gli Azzurrini dell’Under 19 riportavano già a luglio l’Italia sul tetto d’Europa, 20 anni dopo l’ultima volta battendo, così come nel 2003, un favoritissimo Portogallo.
Immensi Gimbo e Sofia
Ed è lontano dai campi di calcio che, quello che sarò per molti “l’atleta dell’anno” firma la sua impresa. È il 23 agosto e i mondiali di atletica di Budapest non andavano per il verso giusto a casa Italia, soprattutto per i due campioni olimpici che ci avevano regalato una magica mezz’ora a Toky: Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. E se non c’è nulla da fare per l’uomo più veloce del mondo che non riesce ad accedere alla finale dei 100 metri, tutto è ancora possibile per il capitano dell’atletica azzurra. Una sola cosa mancava a Gimbo per completare il suo triplete dopo l’oro ai Mondiali indoor a Portland e quello olimpico a Tokyo: l’oro ai mondiali outdoor. Se lo era promesso, lo aveva sognato e a Budapest lo ha conquistato per volare a far parte della storia dello sport azzurro.
E vola anche un’altra atleta, una delle farfalle che è sicuramente l’atleta dell’anno. 1 metro e 57 per 39 chili, vent’anni da compiere, una “formichina” tutta talento: è la nostra Sofia Raffaeli. Mai nella storia della ginnastica ritmica italiana avevamo registrato una campionessa del mondo individuale e mai una vincitrice nel concorso generale di Coppa del Mondo. Solo Sofia è riuscita in questa impresa che le ha permesso la qualificazione a Parigi con ben due anni di anticipo.
Sinner e la Davis
E non si può parlare del 2023 senza parlare di Jannik Sinner. Il tennista altoatesino è stato l’apice del trionfo dello sport azzurro con un’ascesa incredibile e destinata a non arrestarsi. Partito dal numero 15, in soli dieci mesi l’altoatesino è riuscito a scalare ben oltre dieci posizioni chiudendo l’anno sotto il podio del ranking mondiale. Una stagione perfetta quella di Sinner che, partita dopo partita, si è conquistato non solo posizioni importanti, ma anche l’affetto degli italiani che non lo vedevano di buon occhio all’inizio. Un anno stupendo, tanto che si fa fatica a decidere quale sia stato il suo momento migliore: se la vittoria contro Alcaraz, il suo piazzamento contro il numero 4, la finale ATP di Torino o i match contro Djokovic. Ma sta di fatto che questo ragazzo ci ha regalato emozioni stupende che hanno raggiunto il loro culmine con la vittoria della Coppa Davis dopo 47 anni di attesa. Perché sì, è vero che la vittoria è stata di squadra, una meravigliosa squadra capitanata da Filippo Volandri e formata da Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Simone Bolelli. Ma se i ragazzi hanno fatto gioco di squadra e sono stati forti insieme, il tocco di Sinner, lì dove necessario, è stato pura magia.
Così come, pura magia è stata la vittoria, nello stesso pomeriggio, del secondo campionato di MotoGP per un fantastico Francesco Bagnaia.
Ma magia lo sono stati tutti gli atleti perché, a prescindere dai risultati finali, ogni volta che sono saliti su una pedana, che hanno corso, che hanno sciato, che hanno pattinato, che hanno saltato, che hanno rincorso un pallone, ci hanno fatto sperare, gioire, piangere, emozionare. E sono le emozioni quelle che, al di là delle statistiche, delle vittorie, dei record, alla fine ci ricorderemo e che ci vogliamo portare in questo 2024 che di emozioni, sicuramente, ce ne darà tantissime.
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