Il Senegal pronto a spedire un satellite nello spazio

Il Senegal si prepara a lanciare in orbita il suo primo satellite di monitoraggio del territorio. Almeno 52 satelliti sono stati finora lanciati da 16 Paesi africani, ed altri 125 sono in fase di studio e sviluppo.
La Terra vista dallo spazio, con Europa e Nord Africa. Foto di Foto di PIRO da Pixabay

L’Africa, o perlomeno alcuni dei Paesi del continente, non vuole restare indietro in fatto di comunicazioni satellitari e monitoraggio del territorio, anche se lo spazio intorno al pianeta è già saturo di satelliti occidentali di notevole capacità. È così che il Senegal si prepara a lanciare nella prima metà del 2024 dalla Florida (tramite un vettore SpaceX) la sua prima macchina spaziale progettata e realizzata da ingegneri senegalesi.

A Montpellier, alla presenza del professor Moussa Baldé, ministro dell’Istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione, il primo satellite senegalese è arrivato il 15 dicembre 2023. Chiamato Gaindesat, questo nanosatellite di dieci centimetri di diametro avrà due missioni. La prima consisterà nella raccolta di dati per conto di agenzie senegalesi come la Direzione della Gestione e Pianificazione delle Risorse Idriche, l’Agenzia Nazionale per l’Aviazione Civile e la Meteorologia e l’Ufficio dei Laghi e dei Corsi d’acqua. “Queste istituzioni hanno stazioni sparse su tutto il territorio senegalese per effettuare le loro misurazioni. Ma ricuperare i dati è complicato e costoso, a volte bisogna anche andare sul posto per collegare un computer alla stazione. Con il satellite potremo comunicare meglio con le stazioni e condividere le informazioni raccolte”, spiega Ismaïla Sall, responsabile tecnico del progetto e ingegnere spaziale senegalese di 28 anni, formatosi a Montpellier.

La seconda missione consisterà nel catturare immagini satellitari del Senegal attraverso una telecamera, al fine di raccogliere dati per sviluppi futuri. Il satellite passerà sopra il paese circa quattro volte al giorno per sei-sette minuti ad ogni passaggio.

È dal 2019 che il Senegal si è lanciato nell’avventura spaziale. All’epoca, il Ministero dell’Istruzione (Mesri) firmò un primo protocollo d’intesa con ArianeGroup, che si è però più tardi ritirata dal progetto per difficoltà insorte durante l’epidemia di  Covid-19. Allo stesso tempo, Dakar ha acquisito nel 2023 un’agenzia di studi spaziali senegalesi, guidata da Maram Kairé, un astronomo noto per essere stato una forza trainante dello sviluppo dell’astronomia nel paese, e che ha guidato diverse missioni della Nasa in Senegal e in Africa.

Questi piccoli satelliti, con una durata di vita di circa cinque anni, vengono lanciati su un’orbita bassa, a circa 550 chilometri dalla superficie terrestre. “Dopo un po’, la loro altitudine diminuisce naturalmente e possono quindi rientrare nell’atmosfera”, spiega Moustapha Diop, un ingegnere, che prevede di fare una tesi all’estero prima di tornare in Senegal per insegnare e partecipare allo sviluppo di questa tecnica all’avanguardia per la tecnologia senegalese.

Il Senegal non ha attualmente pianificato di iniziare la produzione di un secondo satellite. Ma “non ci fermeremo qui”, assicura Gayane Faye, coordinatrice del Mesri.

“Formando i giovani, il nostro obiettivo è creare un nuovo settore di attività, assumendo molte persone”, spiega l’ingegnere, lui stesso specializzato nella gestione dei dati satellitari. “Forse questo creerà un ecosistema favorevole all’emergere di start-up e società spaziali” aggiunge.

Inoltre, il paese ha appena acquisito un centro di controllo a terra a Diamniadio, una nuova cittadina a una trentina di chilometri da Dakar, che consentirà di comunicare con il satellite e raccogliere i dati recuperati dal dispositivo.

Il Senegal diventa così il secondo Stato francofono subsahariano, dopo Gibuti, ad avere un proprio satellite. Nel continente africano, l’Egitto e il Sud Africa furono i primi a lanciare satelliti in orbita terrestre, nel 1998 e nel 1999, seguiti successivamente da una dozzina di altri paesi. Lo spazio sta iniziando a prendere consistenza per il continente, tanto che nel gennaio 2023 l’Unione Africana ha istituito la propria agenzia spaziale (AfSA), con sede al Cairo.

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