Il grande sogno rimandato di Sinner

Sfuma in finale il sogno di diventare il “campione dei campioni” per la giovanissima stella azzurra del tennis, Jannik Sinner, che in questa settimana è, però, stato straordinario
Il vincitore serbo Novak Djokovic, e Jannik Sinner tengono in mano i trofei dopo la finale dell'ATP World Tour al Pala Alpitour, Torino, Nov. 19, 2023. (AP Photo/Antonio Calanni)

Era iniziata una settimana fa l’avventura di Sinner a Torino, un’avventura che lo rivede tra i “grandi” del tennis mondiale per la seconda volta, dopo aver sostituito Berrettini nel 2021. Era il 14 novembre 2021 quando Matteo Berrettini, in campo al Pala Alpitour di Torino contro Alexander Zverev, era stato costretto a lasciare il campo e l’intero torneo a causa di un infortunio e a prendere il suo posto a partire dalla seconda sfida del girone era stato proprio Jannik Sinner, prima riserva della prima edizione piemontese delle Atp Finals.
L’altoatesino, già due anni fa, si era ben comportato al torneo, vincendo la prima delle due partite che ha giocato: quella contro Hubert Hurkacz che era riuscito ad annientare in due set:6-2, 6-2. L’azzurro, in quell’occasione, non era poi riuscito a passare il girone, perdendo nel terzo incontro con Daniil Medvedev in tre set.

Da quella partecipazione sono passati due anni e, in questi due anni, di strada il nostro Sinner ne ha fatta. Solo negli ultimi 12 mesi, l’altoatesino si è issato al numero 4 del ranking mondiale, è arrivato alle semifinali a Wimbledon e ha collezionato ben 4 vittorie stagionali, tra cui il suo primo Masters 1000 della carriera conquistato lo scorso agosto a Toronto.

Una settimana da dio

Forte dei miglioramenti di questa stagione e di una posizione nel ranking mondiale destinata solo a migliorare, Sinner è arrivato in grandissima forma a Torino, pronto a tutto pur di non deludere il suo pubblico. E il suo pubblico, infatti, è stato tutt’altro che deluso dalle prestazioni di Sinner “carota” già dalla prima partita. Al primo incontro annulla, infatti, ogni possibilità di vittoria a Tsisipas in soli due set, con un magnifico 6-4, 6-4. Dopo il greco è stata poi la volta del numero uno, Novak Djokovic, contro il quale il nostro altoatesino gioca una delle migliori partite dell’anno e alla fine di tre set magici, anche il serbo deve arrendersi al nostro Jannik. Dopo la vittoria contro Djokovic, il torneo prende una piega più importante per Sinner, già questa seconda vittoria in un ATP lo porta ad essere il tennista italiano con più vittorie in questo torneo ma, dopo aver battuto il numero uno, si capisce bene come gli obiettivi dell’altoatesino fossero ben più alti rispetto a battere i record nazionali. Il tennista azzurro, infatti, non si ferma e vince anche il terzo e ultimo match del suo girone, quello verde, contro Holger Rune in tre set. Il numero 4 al mondo si qualifica, quindi, alle semifinali da vincitore del suo girone. Alle semifinali ci si ritrova con i quattro tennisti migliori al mondo: Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e, appunto, il nostro Jannik Sinner. Nel penultimo appuntamento sul campo torinese, il nostro classe 2001 batte anche il russo, attualmente numero tre al mondo e, dopo aver vinto tutte le partite del torneo, arriva in finale. In finale ci arriva contro il numero uno al mondo, il temibile serbo che, dopo aver fatto quasi fatica a qualificarsi, sembra essere quasi rinato in semifinale, dove annienta un magnifico Carlos Alcaraz, numero due al mondo, in due set per 6-3,6-2.

Il ventiduenne si ritrova, quindi, a dover giocare di nuovo contro il tempio del tennis serbo, simbolo di una generazione che non ci pensa nemmeno al ritiro, come dimostra anche l’annuncio del ritorno di un altro grandissimo, Rafa Nadal, di 37 anni. L’altoatesino si prepara, quindi, ad una finale che, a prescindere dal risultato, si sapeva già che sarebbe stata storica.

Una domenica quasi perfetta

La domenica del 19 novembre per gli sportivi italiani era iniziata molto bene: già dalle prime ore della mattinata italiana, il cielo si ero tinto di rosso a Las Vegas, con un immenso Charles Leclerc che si prende il secondo posto del podio nel penultimo appuntamento della stagione di Formula Uno. La domenica era poi continuata con il podio tutto azzurro nell’appuntamento qatariota del MotoGP. Spostandoci in Asia, poi, il cielo si è colorato di azzurro anche sul suolo cinese con due storiche vittorie: a Pechino arriva una storica doppietta nella mass start con un grandissimo Andrea Giovannini da anni big mondiale della specialità e un sorprendente Daniele Di Stefano che si prende il suo primo podio in carriera; a Yanqing, invece, Patrick Baumgartner, Erik Fantazzini, Robert Mircea e Lorenzo Bilotti fanno la storia e riportano l’Italia sul podio nel bob a 4 dopo ben 17 anni.

Una domenica magica quella degli sportivi italiani e che, nonostante il risultato della finalissima a Torino, non delude. Sinner in finale non cede a Novak Djokovic: combatte, dà il tutto per tutto ma, alla fine, si inchina a quello che è il re di questo sport, in attesa di poter ereditare il suo trono. Ed è per questo che la finale non delude: perché Sinner gioca la sua finale, così come ha giocato tutto il torneo, in maniera eccelsa e pulita. Non pensa nemmeno, infatti, a perdere contro Rune per evitare di incontrare di nuovo Djokovic, ma gioca ogni partita come una finale, per vincerla, perché sa che per arrivare in alto è così che si deve fare. Ed è per questo che, alla fine dell’incontro, il pubblico non può che essere fiero della sua “carotina” e lo dimostra con un’ovazione per il suo campione che non può che ringraziare per essere stato “raccolto come un piccolo bambino” e per aver ricevuto dal suo pubblico la “forza nei momenti difficili”. E noi, come i tifosi a Torino, non possiamo che inchinarci ad un super Novak, certo, ma anche – e soprattutto – ad un ventenne umile, lavoratore e onesto che, insieme a tanti altri dei nostri sportivi questa settimana è stato a dir poco immenso ed è pronto, adesso, a riscrivere la storia del suo sport. Grazie, semplicemente grazie, super Jannik Sinner.

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