Nuovi accordi a Samoa fra Unione europea e paesi Oacps

L’obiettivo principale degli accordi di partenariato economico (Ape) conclusi 6 anni fa dall’Unione europea con diversi paesi e regioni di Africa, Caraibi e Pacifico, era promuovere lo sviluppo economico. Il Camerun rileva che questo sviluppo ha creato anche notevoli problemi, ma aderisce ai nuovi accordi di partenariato fra Oacps e Ue.

Gli accordi Ape (accordi di partenariato economico), nella loro essenza, sono definiti come strumenti di sviluppo che utilizzano il commercio e l’integrazione regionale per promuovere l’integrazione degli Stati ACP (cioè paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico) nell’economia globale. Gli Ape miravano a promuovere lo sviluppo economico eliminando gradualmente le barriere commerciali esistenti tra i paesi Acp e l’Unione europea (Ue) e a rafforzare la cooperazione in tutti i settori legati al commercio.

Tuttavia, l’Ape tra Camerun e Ue in vigore dal 4 agosto 2016 è stato generalmente negativo per l’economia camerunese. Secondo un rapporto appena pubblicato dal Ministero camerunese di Economia, Pianificazione e Sviluppo regionale, al 31 dicembre 2022 e dall’inizio dell’attuazione dell’Ape tra il Camerun e l’Unione Europea, l’importo complessivo delle perdite fiscali e doganali registrate è di 61,2 miliardi di franchi Cfa, pari a oltre 9,3 miliardi di euro.

Secondo il rapporto camerunese, lo smantellamento tariffario indotto dagli Ape, che ha causato perdite nelle entrate doganali, ha favorito soprattutto le grandi imprese, che hanno visto ridurre i loro costi di produzione durante il periodo in esame. Si tratta principalmente di imprese del settore agroalimentare, di cementifici, produzione di energia, edilizia e produzione e distribuzione della carta.

Sei anni dopo l’entrata in vigore, “solo il 10% delle imprese esportatrici intervistate ritiene che l’Ape Camerun-Ue abbia avuto un effetto positivo sulle loro attività”, informa il Rapporto del Ministero sull’economia camerunese nel 2022. Per illustrare queste osservazioni, va detto che tra il 2016 e il 2021 si sono stati registrati 52,5 miliardi di franchi Cfa in perdite fiscali e doganali, ma ben 13,4 miliardi di franchi Cfa di perdite si sarebbero registrate nel solo 2022.

Per quanto riguarda l’aspetto dell’export, il 40% delle aziende (soprattutto piccole e medie imprese) ha visto diminuire il proprio volume di esportazioni, mentre il 30% è rimasto senza “nessun cambiamento”.

Se da parte camerunese ci sono denunce relative al respingimento di questi prodotti in Europa, l’Ue spiega che a volte i prodotti provenienti dal Camerun non rispettano le norme europee in termini di imballaggio e conservazione. A volte addirittura non rispettano gli standard ambientali richiesti.

I prodotti camerunesi più rifiutati nell’esportazione sono principalmente agricoli. Queste esportazioni comprendono prodotti grezzi (cacao, caffè, banane, gomma) o trasformati (prodotti a base di cacao, frutta e verdura trasformata, ecc.). Tuttavia, la dogana non quantifica il deficit per gli esportatori camerunensi provocati da questi ostacoli sul mercato europeo.

Se i prodotti camerunesi faticano a raggiungere il suolo europeo, in Camerun sono in aumento quelli provenienti dall’Ue. Dal 1° gennaio 2021, i veicoli per trasporto passeggeri, i motocicli, i carburanti, il cemento, ecc., provenienti dall’Unione europea beneficiano di un’esenzione doganale del 10%. Le norme prevedono che questo sconto si applicherà gradualmente fino all’esenzione totale prevista nel 2029.

L’accordo di partenariato economico (Ape) tra Camerun e Ue sta però entrando in una nuova fase. Secondo un comunicato stampa firmato dal Ministro camerunese dell’Economia, Alamine Ousmane Mey, l’8 novembre 2023, una delegazione camerunese guidata dal ministro si recherà ad Apia, capitale delle isole Samoa, nel Pacifico, dal 9 al 19 novembre per firmare un nuovo accordo allargato di partenariato, questa volta tra l’Organizzazione degli Stati Africani e quella dei Caraibi e del Pacifico (Oacps) e l’Ue. Questo accordo succede al precedente (quello di Cotonou nel Benin) e fungerà da quadro giuridico per le relazioni tra l’Ue, i suoi Stati membri e i paesi Oacps per i prossimi vent’anni. L’accordo riguarderà diversi settori prioritari, vale a dire la crescita e lo sviluppo economico inclusivo e sostenibile; sviluppo umano e sociale; diritti dell’uomo; democrazia e governance; sostenibilità ambientale e cambiamento climatico; pace e sicurezza, migrazione e mobilità, e cooperazione internazionale.

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