302 ori in palio

Il travagliato percorso della fiaccola olimpica. I timori per la libertà di stampa. Il problema inquinamento, che rischia di condizionare le prestazioni degli atleti nelle discipline di resistenza. Qualche forzatura al programma pretesa dai media. Ma i veri protagonisti dei Giochi restano gli atleti, con le loro storie, le loro imprese, le loro emozioni. È soprattutto grazie a loro che questo evento sopravvive anche alle offese che lo sport moderno deve subire. Come il doping farmacologico, sempre più sofisticato, o quello tecnologico, con il caso dei nuovi costumi che, nel nuoto, permettono di andare oltre quelli che vengono considerati i limiti fisiologici umani. Per gli sportivi che praticano discipline olimpiche, infatti, i cinque cerchi conservano davvero un fascino ineguagliabile. Per tutti loro. Per gli atleti già affermati, per coloro che sognano di diventare campioni, per quelli per i quali partecipare è già un immenso traguardo personale. Atleti affermati come la nuotatrice statunitense Dara Torres che, a 24 anni da Los Angeles ’84, dopo nove medaglie olimpiche, due ritiri ed una maternità, a 41 anni (un record per il nuoto!) ha strappato il pass per Pechino. Atleti che sognano di diventare dei campioni, come il quattordicenne inglese Tom Daley, atteso protagonista dalla piattaforma dei tuffi (finale sabato 23). Atleti semisconosciuti, come la nuotatrice sudafricana Natalie du Toit che, pur senza una gamba, gareggerà con possibilità di ben figurare nella 10 chilometri di fondo (mercoledì 20), o come il pugile ungherese Norbert Kalucza, sordomuto dalla nascita (esordio mercoledì 13). La stella di questi Giochi sarà da scovare in piscina: Michael Phelps e Katie Hoff sono pronti a battere il record di medaglie vinte in una sola edizione delle Olimpiadi. 302 gli ori in palio. Attesi protagonisti, ovviamente, saranno anche gli atleti di casa. Una lotta fino all’ultima giornata proprio con gli statunitensi stabilirà chi si aggiudicherà il primo posto nel medagliere finale. Terza superpotenza la Russia. Poi Australia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna e… Italia. Ripetere Atene 2004, con 32 medaglie, di cui 10 d’oro, sarebbe un successo clamoroso, dicono i dirigenti sportivi italiani sulla base dei risultati ottenuti dai nostri rappresentanti negli ultimi mondiali. Una pattuglia competitiva in quasi tutte le discipline composta da circa 330 atleti. Unico neo le assenze in alcuni sport di squadra (solo cinque squadre qualificate contro le otto di Atene 2004, con particolare attesa per la pallavolo femminile). Come sempre, grandi speranze sono affidate alla scherma. Nell’atletica, la regina dei Giochi, occhio al trio Schwazer (marcia), Howe (lungo) e Di Martino (alto). Anche nel nuoto tre nomi su tutti: Alessia Filippi, Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Vedremo poi all’opera, tra gli altri, Vanessa Ferrari nella ginnastica artistica, i campioni mondiali in carica Russo e Cammarelle nel pugilato, Tania Cagnotto nei tuffi, Alessandra Sensini nella vela, Antonio Rossi e Josefa. Idem nella canoa. Insomma, ci sarà da divertirsi.

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