Il 25 maggio porte aperte per palestre e centri sportivi

Il governo, con il Dpcm del 17 maggio, ha regolamentato le riaperture anche per il mondo dello sport: fondamentale l’intesa trovata con le Regioni. Ecco come si potrà entrare in palestra
Gian Mattia D'Alberto - LaPresse sport nuoto Campionati Europei LEN di nuoto in vasca corta nella foto: Ilaria Cusinato ITA Ph Gian Mattia D'Alberto - LaPresse 2019-12-07 Glasgow (Great Britain) Sport swimming LEN European short course Swimming Championship in the photo: Ilaria Cusinato ITA

Il momento più atteso è arrivato. Il governo presieduto da Giuseppe Conte ha emesso il decreto che consente alle Regioni di stabilire le regole per la progressiva riapertura delle attività economiche. L’intesa tra l’esecutivo e i presidenti è arrivata sulla base di uno schema che consegna molte libertà agli enti territoriali, con un cronoprogramma governativo che potrà essere cambiato a seconda delle differenti esigenze.

Novità, molto importanti, riguardano il mondo dello sport. Piscine e palestre potranno schiudere i battenti, secondo decreto, a partire da giorno 25 maggio. Il cardine dell’accordo è stata l’accettazione, da parte del premier Giuseppe Conte, del documento d’intesa approvato in via congiunta dalle Regioni.

Un disco verde che potrebbe essere ritirato soltanto in caso di peggioramento dei dati epidemiologici. Il via agli allenamenti all’interno delle strutture sportive, quindi, è stato confermato a partire dal prossimo lunedì: una linea temporale disattesa soltanto da Liguria e Lombardia e Sicilia. Nel primo caso, infatti, il presidente Giovanni Toti ha anticipato a oggi le riaperture: nel secondo, invece, Attilio Fontana ha deciso di prolungare la chiusura fino al prossimo 31 maggio, affermando come sia opportuno “attendere i successivi monitoraggi sulla diffusione del contagio”. In Sicilia Nello Musumeci ha confermato il 25 maggio come data per tornare a fruire delle piscine, dando subito via libera all’apertura delle palestre.

Centri sportivi, palestre e piscine: come frequentarli?

L’elemento più importante da considerare è che il ritorno ai luoghi d’allenamento sarà molto diverso da quello che avveniva prima dell’emergenza Coronavirus. Le regole per poter fare attività sportiva, in centri all’aperto e al chiuso, sono rigide e prevedono un protocollo che proprietari delle strutture, allenatori e avventori dovranno osservare.

Per quanto riguarda le palestre, le “Linee di indirizzo” stabilite dal Governo vietano qualsiasi contatto fisico interpersonale. Dovrà essere predisposta una adeguata informazione sulle misure di prevenzione da adottare, pianificando il programma delle attività (se possibile con prenotazione) e tenendo un elenco di presenze per 14 giorni.

Ci sarà la possibilità di rilevare la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di valori superiori a 37,5 gradi. Gli spazi negli spogliatoi e nelle docce dovranno essere organizzati in modo tale da assicurare le distanze di almeno un metro, regolandone anche l’accesso. Negli spazi comuni dovrà essere garantita la distanza di sicurezza: un metro tra le persone che sale a due quando queste sono impegnate nell’attività fisica.

I macchinari dovranno essere disinfettati dopo ogni singolo utilizzo: tutti gli impianti, poi dovranno essere dotati di dispenser contenenti soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani. Gli indumenti e oggetti personali dovranno rimanere dentro una borsa, mentre sarà importante la verifica delle caratteristiche di aerazione dei locali.

Piscine pubbliche e piscine per giochi acquatici seguiranno regole simili. Sarà anzitutto necessario predisporre una segnaletica adeguata per regolare e gestire i flussi di utenti. Persiste, poi, il divieto assoluto di accesso del pubblico alle tribune: il programma delle attività dell’impianto dovrà essere dettagliato e pianificato, facendo sempre attenzione a rispettare la regola del distanziamento sociale di almeno un metro.

I percorsi per ingresso e uscita, poi, dovranno essere divisi, privilegiando un sistema di accessi per prenotazione. La densità di affollamento nelle aree solarium e verdi è stata calcolata con un indice che non deve essere inferiore ai 7 metri quadri di superficie di calpestio a persona: la regola in questione è valida anche all’interno delle vasche. Sedie a sdraio e lettini, quindi, dovranno essere predisposti in modo da garantire una distanza di almeno un metro e mezzo tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Possono essere settimane decisive per il nostro Paese. Il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, unito al rispetto delle regole nei luoghi pubblici, sarà molto importante per evitare di compiere dei passi indietro, innescando una risalita dei contagi. La riapertura delle attività dopo 69 giorni di chiusura è un segnale di speranza: noi cittadini, seguendo le regole in maniera coscienziosa, avremo un ruolo decisivo nel rafforzare l’uscita dal tunnel del lockdown.

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