Donne più protette in Europa
La violenza nei confronti delle donne e delle ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse nel mondo, tanto che si stima che una donna su tre abbia subito violenza fisica o sessuale, per lo più da parte di partner intimi.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, conosciuta anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento internazionale volto a eliminare la violenza nei confronti delle donne, comprese le ragazze di età inferiore ai 18 anni. La Convenzione di Istanbul forma un quadro giuridico completo volto a proteggere le donne da ogni forma di violenza, al fine di prevenire, perseguire ed eliminare la violenza sulle donne e la violenza domestica, e di attuare politiche globali e coordinate in tal senso. Dal 1° ottobre, la Convenzione di Istanbul è pienamente operativa negli Stati membri dell’Unione europea (Ue) poiché, essendo l’Ue nel suo complesso vincolata dalla convenzione, tutti gli Stati membri dovranno adottare le misure necessarie.
La convenzione di Istanbul è entrata in vigore nell’aprile 2014 ed è stata firmata dall’Ue il 13 giugno 2017. L’adesione dell’Ue alla Convenzione di Istanbul rappresenta un impulso agli sforzi dell’Ue volti a realizzare l’uguaglianza tra donne e uomini. La violenza contro le donne non è solo un reato penale ma anche una conseguenza estrema della discriminazione, radicata nelle disuguaglianze di genere. Allo stesso tempo, la violenza contro le donne contribuisce a mantenere e rafforzare queste disuguaglianze.
La Convenzione di Istanbul copre un’ampia gamma di misure, dalla raccolta di dati e sensibilizzazione, alle misure giuridiche sulla criminalizzazione delle diverse forme di violenza contro le donne, oltre misure per la protezione delle vittime e la fornitura di servizi di supporto e affronta la dimensione della violenza di genere in materia di asilo e migrazione.
Secondo Vera Jourová, Vicepresidente della Commissione europea con la delega ai Valori e alla trasparenza, «la violenza sulle donne è una censura delle società democratiche. Una donna su tre al di sopra dei 15 anni ha subito violenze fisiche o sessuali. Molte non lo denunciano. Molti aggressori rimangono impuniti. Dobbiamo agire e la Convenzione di Istanbul è la nostra risposta giuridica per rafforzare i diritti delle donne. Continueremo a incoraggiare gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per prevenire la violenza sulle donne e per garantire protezione e sostegno efficaci a tutte le vittime».
Helena Dalli, Commissaria per l’Uguaglianza, osserva che «l’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul costituisce un passo importante per l’UE, con cui si riconosce che la violenza sulle donne costituisce una violazione dei diritti umani. Solo quando le donne e le ragazze non vivranno più nell’insicurezza, nella paura e nella violenza quotidiane, vivremo in un’Unione veramente equa e paritaria. L’entrata in vigore storica di oggi è un buon passo nella direzione giusta».
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