Incontri mediterranei

Il papa arriva oggi 22 settembre a Marsiglia, per prendere parte nella mattinata di domani 23 settembre alla sessione conclusiva dei "Rencontres méditerranéens". La testimonianza di una giornalista che ha preso parte a questi "saloni" che hanno coinvolto numerosi giovani
Marsiglia, porto passeggeri e marina della città (Foto©silvio fiore/lapresse)

È iniziata molto presto la giornata nella Oeuvre de jeunesse Joseph Allemand Saint Savournin di Marsiglia, e nonostante la difficoltà di comunicare in lingue diverse è emersa la bellezza dello stare insieme e del condividere le sfide che “Les Rencontres méditerranéens” ci chiama ad affrontare.

I ragazzi e le ragazze, divisi in gruppi, partecipano con attenzione ai “saloni” organizzati a tema; e, grazie agli animatori e alle animatrici degli 8 gruppi arrivati da varie regioni italiane, colgono che rispettare la diversità è il punto di partenza per un dialogo costruttivo. Il dialogo, infatti, aiuta a superare stereotipi che tentano di rinchiudere le diverse confessioni in mondi separati e isolati. La carenza di dialogo e del riconoscimento dellaltro alimenta il pericolo di un fondamentalismo religioso e come possiamo costatare, porta a violenze e oppressione.

Tra i liceali c’è Matilde che riflette sulla ricchezza e sull’importanza di ascoltare l’altro e sentirsi fratelli. C’è Natan che nel salotto “alla ricerca di un altro punto di vista” riflette sulla varietà di radici che ognuno di noi si trova ad avere e che compongono la straordinaria esperienza della nostra vita. Uno dei saloni che ha caratterizzato questa giornata è quello dedicato alla danza, come mezzo di espressione. Interessante la visione del video Dance Lab che racconta come la danza crei fratellanza e abbatta i confini. Per Line, una delle ragazze presenti, la danza va al di là dei conflitti e permette di accogliere l’altro.

C’è anche un salone dove i ragazzi e le ragazze compiono un viaggio alla scoperta dell’inclusione.

Noemi pone l’attenzione sull’uguaglianza e la libertà delle donne, nella loro diversità culturale. E anche qui con l’ausilio di un video/intervista, realizzato da alcune ragazze italiane, si coglie la difficoltà delle donne musulmane di integrarsi, ma nello stesso tempo la loro forza di reagire, che le porta a creare una rete di aiuti per le altre donne.

Da Marsiglia parte il grido di una teologia della Speranza, di una Chiesa in uscita che si pone non soltanto in ascolto, ma che vuole farsi parte attiva di un processo che riconosce limportanza della fratellanza, dellaccoglienza e della bellezza del volto dellaltro, mettendo al centro la dignità di ogni persona, soprattutto i più fragili, per interpretare insieme le sfide del nostro tempo per un futuro di speranza.

L’importanza di creare un luogo di incontro dove vivere le proprie feste, i riti e le tradizioni delle religioni che si affacciano nel mediterraneo, nella fratellanza e nel rispetto degli altri, qui a Marsiglia appare possibile.

In conclusione possiamo dire che la giornata di oggi ha lasciato nel cuore di tutti i partecipanti, ma sopratutto dei ragazzi e delle ragazze, la voglia di lavorare per la costruzione di un mediterraneo di pace e di speranza. Un mare nostrum che rispecchia i volti e le storie di chi lo attraversa. Un mare che urla e ci interpella, stanco dellindifferenza di un Europa sorda.

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