2012. Schiarite all’orizzonte
Per il mondo dei media i primi passi nel 2012 sono segnati da un grande e per certi versi promettente fermento.
Per il mondo dei media i primi passi nel 2012 sono segnati da un grande e per certi versi promettente fermento. In tutti i settori: dalla tivù, all’editoria, al web. Promesse incoraggianti che risiedono in provvedimenti da poco concordati o che potrebbero a breve venire – come quelli che ci si attende dal governo Monti –, ma anche nella crescente tendenza del pubblico a prediligere prodotti di qualità. Promesse che permettono di guardare con fiducia all’evoluzione del panorama mediatico nel nostro Paese, nonostante la crisi economica rischi di soffocare il comparto.
Affacciamoci allora alla finestra e vediamo cosa ci riserva l’orizzonte. A partire dal settore dell’editoria, per cui si temevano nuovi tagli ai fondi che tengono a galla soprattutto le piccole e medie aziende: spiega il sottosegretario alla Presidenza Malinconico che nel decreto “Salva Italia” non ci sono riduzioni dei contributi diretti, mentre cambia il sistema di assegnazione degli stessi al fine di «moralizzare e bonificare» il settore, nel rispetto del pluralismo e con l’intento di realizzare presto una «riforma di sistema» che valorizzi anche la sua «vocazione alla multimedialità». E proprio per l’editoria digitale si attendono incentivi, indiretti magari, conseguenti al proposito – è l’annuncio del ministro Passera – di favorire la diffusione dell’Adsl e la riduzione del digital divide per creare un’Unione digitale tra i Paesi dell’Ue.
Dulcis in fundo, la tivù. Mentre il pluralismo rischia di soccombere nella battaglia sui criteri di assegnazione delle frequenze e la concessionaria pubblica affronta la sfida di un’informazione che sia realmente di “servizio”, ad avere l’ultima parola è ancora il pubblico: sempre più critico ed esigente, esprimendo il proprio gradimento valorizza o vanifica la presenza di qualunque prodotto nel panorama televisivo. E la scelta di penalizzare il Grande fratello in favore di Fiorello o Santoro indica il bisogno di una tivù di qualità, che promuova la crescita culturale del Paese. C’è spazio per essere ottimisti.
MTV
Ricerca sui millennials
Di ricerche sulle giovanissime generazioni, quelle dell’era digitale, ce ne sono tante, ma questa, promossa da Mtv in 15 Paesi, ci piace particolarmente. Loro, i nativi digitali, oggi teenager o appena ventenni, anche detti millennials, sono fotografati secondo sfumature inedite, e descritti come coloro che «cambieranno il mondo». Cos’hanno di speciale? Sfruttano le possibilità di comunicazione offerte dalle tecnologie digitali non per isolarsi ma per aprirsi al mondo, abbattendo barriere di razza, cultura e ceto sociale, senza perdere un solido riferimento ai valori dei loro “avi”. Come l’amore, la verità e la fede, che ritengono più importanti dei vecchi cliché del “sesso, droga & rock and roll”. E poi il bene comune e la famiglia: per il 77 per cento il modello da seguire è la mamma e il 75 per cento desidera costruire una famiglia tradizionale. Infine, i millennials hanno poca fiducia nella classe politica ma ammirano coloro che si impegnano, senza seguire scorciatoie, per realizzare i propri sogni, sono riformatori ma non rivoluzionari, determinati ma con i piedi per terra e gli occhi puntati sullo smartphone: quasi due su tre vivrebbero come un vero incubo un giorno intero senza Internet.
VIDEOGIOCHI
Mamme e Super Mario
Stavolta a tornare sui banchi di scuola sono le mamme e la materia di studio è certamente inedita: i videogiochi. A loro infatti è dedicata l’iniziativa dell’università Cattolica di Milano che, in collaborazione con una nota azienda del settore, promuove una serie di incontri volti a formare le mamme dei “nativi digitali” all’uso dei giochi preferiti dai loro figli. Sono in molte infatti a guardare con inquietudine alle misteriose acrobazie tecnologiche dei loro ragazzi, ma sperimentando il “mezzo” si può superare quel senso di impotenza che è figlio della scarsa dimestichezza pratica. Si attende un’iniziativa simile in favore dei papà.