Uniti nella diversità, l’Europa di fronte alle sue sfide

«Ci incontriamo qui per la prima volta, e scopriamo di lavorare per una meta comune, anche se viviamo in Paesi diversi: grazie al Movimento Politico per l’Unità per aver reso possibile tutto questo!». Marta, studente di relazioni internazionali all’Università di Trento, riassume così la sua esperienza dopo tre giorni dietro le quinte del Parlamento Europeo a Bruxelles.
Il programma – che si è svolto dal 7 al 9 aprile 2025 – è stato promosso dal MPPU internazionale insieme alla ONG New Humanity e co-finanziato da Fonds Focolari Action Solidarité (FFAS-France), con lo scopo di favorire il dialogo tra la generazione dei futuri decisori politici – tra questi studenti di diritto e scienze politiche – e i membri del Parlamento europeo dell’attuale e della precedente legislatura.
«Porteremo a casa tanti input – dice Catalina dall’Ecuador -, ma prima di tutto abbiamo bisogno di creare uno spazio di unità, uno spazio per il dialogo, e non solo preparare un elenco di attività».
L’evento di tre giorni è andato in scena alla vigilia del lancio di una scuola internazionale di politica – One Humanity, One Planet – che ha raccolto 266 candidature sotto i 40 anni, da 49 nazioni del mondo.
«È stato davvero arricchente – condivide Maria Goretti dall’Uganda, un dottorato in corso all’università di Salerno dove lavora anche come ricercatrice -. Dal nostro incontrarci ho ricevuto molta più energia di quanta ne può venire dalle sole idee». Per lei, la domanda su come includere i valori europei nella politica ha una risposta chiara: includendo le voci dei giovani, perché sono loro l’Europa di domani.
Júlia, dalla Slovacchia, trova il dialogo “entusiasmante” e si augura che il prossimo appuntamento possa durare cinque giorni anziché solo tre. Joseph, giovane palestinese che vive in Italia, dove studia pace, dialogo e comunicazione, sottolinea il richiamo a qualcosa di essenziale: «La cosa più importante è non dimenticare da dove veniamo, le nostre radici».
Oltre 50 i partecipanti, la maggioranza tra i 18 e i 30 anni, insieme ai loro mentori, in rappresentanza di 24 Paesi, di cui 13 Paesi Membri dell’Ue, da tre continenti: Europa, Africa, America.
Un dialogo che, nella cornice di una soleggiata Bruxelles, ha assunto varie sfaccettature: Isabel Carvalhais, dal Portogallo, ha raccontato la sua esperienza di eurodeputata nella precedente legislatura, e la scelta di rimanere fedele ai propri ideali senza compromessi. “Ascoltare il cuore” è il suo invito, non come una chiamata a seguire l’onda delle emozioni, ma come un modo di far spazio a ciò che ci rende umani.
La dr. Réka Szemerkényi, diplomatica ungherese e consigliera per la strategia transatlantica all’International Republican Institut di Washington, ha offerto una panoramica geopolitica sulla posizione strategica globale dell’Europa.
Unita nella diversità, l’Europa oggi è chiamata a fronteggiare molteplici crisi e sfide: uno dei momenti chiave è stato lo scambio al Parlamento Europeo, che ha messo allo stesso tavolo europarlamentari di differenti gruppi politici. Da Giuseppe Antoci (Sinistra) che ha ospitato l’evento, a Nicola Procaccini e Francesco Ventola (Conservatori e riformisti europei), da Brando Benifei, Giuseppe Lupo e Elisabetta Gualmini (Alleanza progressista di socialisti e democratici), a György Hölvényi e Margarita de la Pisa Carrión (Patrioti per l’Europa).
Dopo un vivace dibattito – ispirato anche dalla riflessione di Victoria Martín de la Torre su alcune direttrici della Dichiarazione Schuman – diversi membri del Parlamento hanno espresso la loro gratitudine al Movimento Politico per l’Unità per aver offerto un comune spazio di parola. Un’opportunità rara, specialmente per chi appartiene a gruppi politici opposti.
Ciò che resta dopo questi tre intensi giorni è non solo una più profonda comprensione della politica Europea, ma un forte legame tra i giovani partecipanti, una comunità costruita a partire da valori comuni, dall’apertura, e dal desiderio che il cambiamento diventi realtà. Le riflessioni iniziate qui continueranno, evolvendo nella misura in cui anche altri si uniranno al cammino. Un pianeta, una famiglia, e una nuova generazione pronta a prendersene cura.
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