Roberto De Simone: la passione della “Musica Nova”

«Roberto De Simone è un musicista, compositore e direttore d’orchestra italiano, noto per la sua profonda conoscenza e reinterpretazione della musica napoletana. Nato a Napoli il 25 agosto 1939, De Simone si avvicinò alla musica sin da giovane, studiando pianoforte e composizione al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli»,
Inizia così la biografia di Roberto De Simone…ma poi…come fai a definire un musicista come lui, che molti, molti, molti anni fa, quando intorno si ascoltava tutt’altro (anni ’60 per intenderci) si mise a rovistare negli archivi del Conservatorio di Napoli, scoprendo manoscritti e inediti del XVIII sec. melodie che colpiscono e incantano e ti cullano ma ti scuotono.
Eh sì, questa è la Musica che ha prodotto, uno dei compositori più amati ma anche criticati del panorama italiano dei nostri tempi. Negli anni ’60, De Simone iniziò a collaborare con il Teatro San Carlo di Napoli, dove lavorò come direttore d’orchestra e compositore.
Era totalmente controcorrente, ecco perché fu accusato di snobismo, pensate al Festival di Napoli, in quegli anni seguitissimo quanto il Festival di Sanremo, dove vincevano canzoni napoletane come “Tu si na cosa grande” di Modugno ( meravigliosa…) oppure a Mario Merola con la Sceneggiata, pensate alla musica pop, la cultura hippy, e a De Simone che dal canto suo ( è il caso di dirlo ) diede vita alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, musica nova a 4 voci, pazzesche e singolari, timbri unici che userà nei suoi capolavori come “la Cantata dei Pastori” o “La Gatta Cenerentola” forse l’opera non solo più conosciuta a livello mondiale, ma anche la sintesi della sua arte.
Roberto De Simone ha dedicato la vita alla ricerca e riscoperta della musica napoletana antica del XVIII sec., introducendo nuove sonorità e fusione di stili, dal classico al jazz alla musica popolare, creando un nuovo sound, con l’uso di strumenti non tradizionali,
una vera sperimentazione della forma canzone, in una rinnovata struttura compositiva.
Collabora con una marea di artisti, musicisti, tra i quali Pino Daniele e Renato Carosone, attori, registi, e grandi coreografi, perché per lui la musica ed il teatro sono un’unica arte, con l’espressione del corpo a ritmo di tammorra e di tarantella.
Una carriera sfolgorante, appassionata e colta, con riconoscimenti e premi tra i quali, Premio della Critica Musicale Italiana, il Rossini D’Oro, Membro dell’Accademia della Arti e delle Scienze, Roberto De Simone è stato un apripista di scrittura musicale e di genere, uno che come Mozart, ha colto la poesia fresca e vivace delle villanelle dal 1200 in poi e che il tempo non consuma.
Mozart, nella sua permanenza in Conservatorio, era stato rapito dalle “voci di Napoli” le melodie ed il canto spiegato, così nei suoi capolavori, in particolare nel Flauto Magico, ne è stato influenzato e da genio ne ha fatto meraviglie! De Simone ha “rubato” dai manoscritti quel qualcosa, che ha trasferito nelle sue opere, su tutte nella Gatta, favola in musica.
“Jesce Sole” il canto di dolore, di speranza, grido e sussurro di Zeza, la gatta che l’Amore trasforma in donna, della quale si innamora perdutamente un principe, che infrangendo i patti di nobiltà regale, la prende in sposa.
“Il Canto delle Lavandaie del Vomero” manifesto dei millemila volti delle donne nei secoli.
“Vurria addiventare” dolcissima ninna nanna dal tema amoroso, che ti sfiora come una carezza
“Rosario” un racconto irriverente e comico, ma mai offensivo, del tentativo di concludere uno duje tre e quattro corteggiamenti.
I testi sono in lingua napoletana del XVII sec.che da sola è Musica!! e i ruoli maschili e femminili sono mescolati, come era usanza antica, ecco perché le sonorità sono particolarissime, infatti il “Maestro” era altamente esigente nello scegliere gli artisti delle sue opere, tutti dovevano essere bravi, originali, decisamente no autotune (cioè effetto da software, ndr).
L’energia degli accelerati nelle arie, che ricordano le danze dionisiache, le melodie e le serenate di Roberto De Simone, mozzicano il cuore, ti portano altrove, in un mondo complesso e semplice, dove lo scontro fra il bene ed il male, la giustizia e l’ingiustizia è presente, forte, bisogna combattere, lamentarsi ma non stancarsi, a vincere è l’Ammore che si, fa male, inquieta, squieta e disorienta, ha i suoi misteriosi percorsi, come le cose vere della vita, ma dopo e sempre
Jesce Sole!
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