Chiara Lubich a Gaeta, un segno per indicare il cammino

La dedica di una stele nel centro della città per indicare il forte legame del territorio con la proposta di radicalità evangelica di Chiara, donna del dialogo
Dedica Stele a Chiara Lubiich Gaeta foto A Valente

Quanto è accaduto il 15 marzo in una piazza al centro della cittadina di Gaeta nel Lazio ha svelato in tutta la sua bellezza il legame speciale con Chiara Lubich. Per questo sono accorsi in molti di ogni età e di ogni luogo, nei loro volti tanta emozione e gratitudine.

La stele in onore di Chiara in Piazza Trieste è un segno inequivocabile che questa donna, fondatrice del Movimento dei Focolari, ha animato con la sua spiritualità molte persone in questi luoghi sin dalla metà degli anni sessanta. Lo ha fatto dapprincipio con due sacerdoti don Cosimino e don Gennaro, parroci di due realtà cittadine, e quindi con tutti quelli che venivano a contatto con loro non solo a Gaeta, ma in tutto il territorio circostante. L’amore evangelico diventava linfa nelle comunità parrocchiali e motivo per impegnarsi laddove c’erano il conflitto e la sofferenza, per curarli e guarirli.

Un sentimento contagioso reso evidente dalla presenza degli amministratori che già nel 2022 hanno riconosciuto la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich. Molti di essi, pur non avendola conosciuta, ne hanno potuto constatare i frutti scaturiti dalla sua spiritualità non solo in ambito cittadino, ma in tutte quelle realtà del mondo intero. Lo ha ricordato il sindaco dottor Christian Leccese: «Ha saputo sviluppare un dialogo sui grandi valori umani come solidarietà, fraternità, giustizia, pace e unità tra singoli, gruppi e popoli».

Anche l’arcivescovo di Gaeta ,mons. Luigi Vari ha voluto ricordare il sogno di Chiara: l’Unità, che suppone la capacità di accoglienza con pieno sviluppo della relazionalità, sempre più urgente in un mondo impazzito. Riguardo alla stele egli ha voluto sottolineare il ruolo educativo, che d’ora in poi i giovani che frequentano le scuole che circondano la piazza, potrà avere. Essi si sentiranno chiamati a conoscerla e a spendersi per una vita migliore, più giusta, più solidale.

Questi valori ancora declinati nella vita della comunità sono ben noti al centro internazionale del Movimento dei Focolari, che per l’occasione è stato presente con i consiglieri Donna Kempt e Vitek Valtr. Tramite loro la presidente Margaret Karram ha inviato un messaggio che indica quanto Chiara ritenesse fondamentale il dialogo: «è un mezzo potente, a portata di mano di ciascuno, che offre la possibilità di trasformare, a piccoli passi, gli ambienti in cui siamo».

Per questo, lei invita ciascuno a mettere «al centro la relazione e a cambiare il nostro sguardo su chi ci passa accanto, a cercare punti di incontro, di contatto, di prossimità».

Il ringraziamento della comunità locale del Movimento è stato affidato alla prof.ssa Cristina Vannucci che lo ha fatto a nome di tutti quelli che hanno accolto la spiritualità dell’Unità, includendo anche quelli che ora sono in cielo. La professoressa ha rafforzato l’importanza dell’ideale di Chiara, soprattutto nello scenario attuale “drammatico e incerto”, poiché “questo cammino può dare un orizzonte di speranza”.

Prima di scoprire la stele e rendere visibile quanto espresso in modi diversi, il prof Enzo Ciano, suo ideatore e progettista, ha raccontato che l’ispirazione viene proprio dagli incontri avuti con Chiara Lubich: nel nostro vivere da cristiani occorre essere attenti alla dimensione verticale, verso il cielo e a quella orizzontale, verso i fratelli: per questo la stele in metallo brunito ha una forma triangolare.

Dopo l’evento all’aperto, in una sala del Palazzo De Vio nel centro storico di Gaeta, si è tenuto il convegno “Chiara Lubich. Donna del dialogo”. La prima ad intervenire è stata la prof.ssa Laura Abignente che ha scandito con maestria i dialoghi che nel corso della vita Chiara è riuscita a stabilire nella Chiesa, con le altre chiese cristiane, con le altre religioni e con le persone di altre convenzioni.

Padre Fabio Ciardi ha,infine,  sottolineato come bisogna realizzare questi dialoghi: amando tutti cercando la reciprocità e la concretezza fino alla fine.

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