Elezioni in Germania tra i dubbi dei tedeschi e l’ingerenza degli Usa
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Secondo un sondaggio YouGov condotto per l’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur, il 20% dei potenziali elettori deciderà chi votare negli ultimi giorni prima delle elezioni politiche in Germania, previste il prossimo 23 febbraio. Tra questi, il 7% ha affermato che deciderà il giorno delle votazioni. È quindi incerta la composizione del Bundestag, il Parlamento federale tedesco, ma è certo che sarà necessaria una coalizione di diversi partiti per dare alla Germania un nuovo governo. D’altronde, nel Paese si formano sempre delle coalizioni, dopo le elezioni, eccetto nel 1957, quando i cristiano-democratici ottennero la maggioranza assoluta.
I partiti che si presentano alle elezioni sono accomunati praticamente solo dalla mancanza di chiarezza sui temi fondamentali che riguardano il riassetto dell’economia della Germania, in recessione da due anni. Infatti, il classico modello tedesco basato sulle esportazioni grazie all’energia a basso costo offerta dal gas proveniente dalla Russia non regge più. Altro tema è quello del rafforzamento delle forze armate, con i cristiano-sociali che si sono spinti a proporre il ritorno della leva obbligatoria. Nessun partito, però, vuole inimicarsi parti dell’elettorato e, perciò, i temi sono trattati genericamente.
Secondo gli ultimi sondaggi di Reuters, i cristiano-democratici saranno il primo partito, con circa il 30% dei voti, seguiti dal partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), oltre il 21%, poi dai socialdemocratici al 15%, quindi dai Verdi al 13%, dal partito di estrema sinistra La Sinistra (Die Linke) tra il 5% e il 6%, e dai liberali al 4%. Ovviamente, tali percentuali possono oscillare. Quel che è certo è che la popolarità dell’esecutivo guidato dal cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz è ai minimi storici.
Il leader democristiano Friedrich Merz si è detto contrario a qualsiasi alleanza formale con l’AfD, ma una coalizione tra i cristiano-democratici, i socialdemocratici, i verdi e i liberali pure presenta difficoltà a causa dei programmi divergenti. Tutti d’accordo sulla cooperazione con gli Stati Uniti, ma con sfumature differenti. Poi, se gli USA vorranno ancora collaborare sarà tutto da vedere. Alcuni propongono un esercito europeo. Sostegno all’Ucraina sì, ma il come è da vedersi, con i socialdemocratici che non vogliono schierare i missili tedeschi. Tutti vogliono ridurre le tasse e la burocrazia, il come è un’altra storia.
Quello che ha caratterizzato questa campagna elettorale in Germania è senza dubbio l’ingerenza dei nuovi uomini al potere negli Stati Uniti, che si è fatta sempre più palese. La più evidente è stata quella di Elon Musk, che, sulla sua piattaforma X, ha invitato ad iscriversi al movimento MEGA, Make Europe Great Again (fare l’Europa di nuovo grande), parafrasi dello slogan Make America Great Again (MAGA) di Donald Trump. In realtà, tale espressione era stata già usata dal premier ungherese Viktor Orban nel 2024, quando l’Ungheria reggeva la Presidenza di turno dell’Unione europea (Ue).
Ciò che infastidisce e, forse, spaventa anche un po’, è l’aggressività di un appello di tal genere (il suo post su X ha ottenuto oltre 75 milioni di visualizzazioni, 540.000 like e quasi 75.000 condivisioni), soprattutto alla luce del fatto che Musk ha manifestato il proprio sostegno al partito di estrema destra tedesco AfD ed ha criticato apertamente il governo laburista britannico. Musk, è bene ricordarlo, è l’uomo più ricco del mondo, sudafricano di nascita, ma attualmente uno dei più fidati collaboratori di Trump alla Casa Bianca, delegato a rendere la macchina federale più efficiente, che ha recentemente ottenuto anche l’accesso al sistema di distribuzione dei fondi federali del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Secondo il sondaggio di YouGov, l’influenza dei social media varia notevolmente a seconda dell’affiliazione politica. Nel complesso, il 27% degli elettori tedeschi utilizza piattaforme come Facebook, X, Instagram, TikTok e YouTube per informazioni politiche. Tuttavia, la dipendenza è molto più elevata tra i sostenitori di AfD, con il 40% dei suoi sostenitori che fa affidamento sui social media. Ciò è vero per tutti gli estremisti, infatti anche il 43% dei sostenitori de La Sinistra fa affidamento sui social media.
Non a caso, il candidato cancelliere dei Verdi e attuale ministro dell’economia, Robert Habeck, ritiene che la dipendenza dell’Europa dalla Silicon Valley sia una minaccia per la democrazia ed ha evocato la creazione di una piattaforma X europea, considerando che l’uomo più potente del mondo, Trump, e l’uomo più ricco del mondo, Musk, definito anche oligarca tech, si sono uniti per eliminare i confini del potere e che questo non può essere nel nostro interesse.
Eppure, proprio La Sinistra, che affonda le sue radici nel partito comunista della Germania dell’Est, sta ottenendo risultati particolarmente positivi nell’attirare l’attenzione dei giovani elettori, preoccupati per l’ascesa dell’estrema destra, grazie anche a Heidi Reichinnek, leader del gruppo parlamentare del partito e stella nascente dei social media. I video dei suoi discorsi sono spesso diventati virali, come quello in cui attaccava Merz per aver indebolito il cosiddetto muro della quarantena creatosi nel dopoguerra contro l’estrema destra, accusato di far approvare in Parlamento delle misure sull’immigrazione con il supporto di AfD.
Il clima si è scaldato ulteriormente con le ultime dichiarazioni del vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, al vertice di Monaco sulla sicurezza, durante il quale ha criticato i Paesi europei affermando che la minaccia più grande per il continente non proviene da Russia e Cina, ma dall’interno, esortandoli anche ad aprirsi maggiormente ai movimenti politici di estrema destra. Egli ha anche incontrato la co-presidente di AfD, Alice Weidel, partito che ha minimizzato il significato dell’Olocausto e che è stato descritto da molti come un’organizzazione neonazista. Certo, l’AfD è contraria all’allargamento della NATO, contraria ad ospitare sul territorio tedesco missili americani, propone che l’Ucraina sia un Paese neutro, sostiene la partecipazione della Germania alla proposta cinese della Belt and Road Initiative. Chissà se i nuovi leader americani se ne sono accorti.
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