Tennis: trionfo rosa in doppio e la difficile scelta di Sinner

Passata una settimana dolceamara per il tennis azzurro che, durante il trionfo dell’ormai assodato doppio Errani-Paolini, deve fare i conti con la difficile scelta di Sinner
Tennis EPA/NOUSHAD THEKKAYIL

La settimana era partita alla grande per i nostri azzurri: un fantastico Musetti arrivato in splendida forma all’Argentina Open e una coppia, quella del doppio femminile, che inizia subito a farci sognare in Qatar. Ma ecco, poi, il ritiro di Musetti e la squalifica di Sinner a imbrunire degli animi che solo le nostre meravigliose Sara e Jasmine potevano rianimare.

Ancora loro, sempre loro: trionfo Errani-Paolini a Doha

Iniziamo dalla buona notizia, dal magnifico trionfo azzurro a Doha arrivato dal magico doppio femminile formato da Sara Errani e Jasmine Paolini che mettono le mani sul quinto titolo insieme in un solo anno. La nostra splendida coppia inizia alla grande la stagione tennistica con il trionfo nel primo WTA 1000 della stagione al termine di una finale combattuta fino all’ultimo punto. Le azzurre, che hanno avuto accesso direttamente al secondo turno, infatti, avevano avuto vita semplice contro la coppia Eikeri Niculescu battuta per 6-3, 6-2 e lo stesso dicasi per la coppia Panova–Stollar annientata in 6-2, 6-1. La situazione si complica, però, dalla semifinale quando la coppia azzurra perde un set al tie-break contro la coppia Andreeva- Shnaider e vince al termine di tre set molto tirati.

Arrivate in finale, la bolognese 37enne e la lucchese 29enne, trovano ad attenderle la cinese Xinyu e la taiwanese Wu che obbligano le azzurre ad arrivare al 7-5 prima di chiudere il primo set. Il secondo, poi, diventa ancora più complicato per la nostra coppia che è costretta a rimontare da un 3-5 un set che sembrava già nelle mani delle avversarie, per poi arrivare ad un lunghissimo tie-break. Ma, al termine delle quasi due ore di match, sono le nostre meravigliose Sara e Jasmine ad averla vinta con il punteggio di 7-5, 7-6 (10). Un punteggio che ben dimostra come le nostre “mini” campionesse abbiano vinto non solo con talento e tattica ma anche, e soprattutto, con una grande ferocia agonistica che le ha portate a non mollare quando il set sembrava già perso. Una vittoria, quella della coppia, che non sarà di certo la più importante – l’oro a Parigi 2024 non può avere rivali – ma che dimostra come questo duo sia solido e dà l’opportunità a Sara Errani di entrare sempre di più nella storia perché, a distanza di 12 anni dalla vittoria a Doha al fianco di Roberta Vinci, la 37enne c’è ancora, vince ancora e lo fa con il suo marchio di fabbrica: il servizio da sotto che ha destabilizzato la giocatrice in risposta e ha portato al trionfo azzurro.

Un trionfo, anzi, attualmente l’ultimo di una serie di trionfi che sta permettendo a Jasmine di crescere al fianco di una delle tenniste italiane migliori di sempre e che sta permettendo a Sara di “rivivere una seconda giovinezza” al fianco della sua “sorellina minore” come la stessa ha ammesso. Ma un trionfo, questo di Doha, che arriva al momento più opportuno, quando il mondo del tennis – e del tennis azzurro più degli altri – è scosso dall’annuncio della squalifica del numero uno al mondo, il nostro Jannik.

Una scelta difficile

Nel giorno del trionfo di Sara e Jasmine arriva, infatti, il comunicato WADA che afferma “di aver concluso un accordo per la risoluzione del caso del tennista italiano, che ha accettato un periodo di tre mesi di inammissibilità per una violazione della regola del doping che lo ha portato ad un test positivo per il clostebol, una sostanza vietata, nel marzo 2024”. Tre mesi di squalifica, quindi, per il numero uno al mondo che, dopo un incubo durato un anno, ha deciso di fare un accordo con la WADA per porre fine ad un processo che si prospettava ancora lungo e avrebbe potuto portare ad uno stop più lungo per l’altoatesino nonostante la WADA avesse confermato come il tennista “non aveva intenzione di imbrogliare e che la sua esposizione al Clostebol non ha fornito alcun vantaggio per migliorare le prestazioni”. Jannik sconterà la pena, quindi – e questo è l’importante – solo per la negligenza del suo entourage di cui, in qualità di atleta, è responsabile. L’azzurro, ampiamente numero uno al mondo, dovrà fermarsi dal 9 febbraio 2025 alle ore 23:59 del 4 maggio 2025 e potrà riprendere l’attività di formazione ufficiale solo a partire dal 13 aprile 2025. Uno stop che, comunque, non dovrebbe mettere a repentaglio la sua posizione e che gli permetterà di essere presente ad alcuni appuntamenti molto importanti, quali gli Slam e Roma. Ma una scelta, soprattutto, che mette fine ad un periodo di stress e tensioni per il nostro azzurro che ha dichiarato “Questo caso pendeva su di me ormai da quasi un anno e il processo ancora aveva un tempo lungo con una decisione che forse sarebbe arrivata solo alla fine dell’anno”.

Una decisione, quindi, benché difficile da parte del numero uno al mondo, che non gli reca troppi danni né all’immagine – vista l’assoluta innocenza confermata – né ai punti che ha accumulato sempre con umiltà e onestà ma che, comunque, non lo protegge da alcune feroci polemiche, soprattutto da chi si era scagliato sin dall’inizio contro di lui.

Ovviamente, il primo a rompere il silenzio è stato il detrattore numero 1 del nostro Jannik, il caro Nick Kyrgios che ci ha tenuto a commentare come la decisione della WADA rappresenti “un brutto giorno per il tennis” in quanto la WADA avrebbe dovuto “imporre un divieto di 1-2 anni” in quanto, con l’attuale squalifica, Sinner sarebbe colpevole di non aver perso titoli o premi in denaro. Insieme a Kyrgios, anche tanti altri tennisti o pseudo tali si sono accodati alle critiche ma, per fortuna, tanti altri che hanno studiato il dossier e conoscono il nostro Jannik, hanno deciso di sostenerlo e difenderlo dalle critiche sterili. E, tra le tante voci che girano attorno a questa vicenda, noi ci accodiamo a quella – tra i tantissimi altri – di Paolo Bertolucci che ha affermato: “La scelta di Jannik Sinner è pragmatica, sofferta, ma è intelligente. Tornerà più determinato e forte di prima”.

E noi, comuni mortali, che non sappiamo se possa esistere una versione più forte del Sinner attuale ma siamo sicuri che il nostro Jannik tornerà sicuramente ancora più determinato per far compagnia di nuovo ai suoi compagni che, nel frattempo, si stanno già occupando di mantenere il tennis azzurro ad altissimi livelli.

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